Nel report del VII Index Future Respect tutte le ombre e le luci dei report di sostenibilità. Ma tra i migliori spicca quello realizzato per Pizzoli.
Questi numeri ci dimostrano la forza della nostra green economy
La green economy, in Italia, dà lavoro a 13 occupati su 100: stiamo parlando di quasi tre milioni di persone. Ormai è un pilastro della nostra crescita.
La green economy è una scommessa vinta. Di fronte alla morsa della crisi, le imprese italiane hanno deciso di puntare su produzioni e attività che riducano il loro impatto ambientale. E hanno avuto ragione: ora la green economy è a pieno titolo uno dei pilastri della nostra economia, un campo in cui l’Italia dimostra la sua eccellenza nel mondo. Di anno in anno sono sempre più positivi ed eclatanti i numeri di Green Italy, il rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere. L’edizione 2017, presentata per la prima volta a Roma il 24 ottobre alla presenza del ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, è promossa in collaborazione con il Conai, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e con il contributo di Ecopneus. Proprio il ministro Calenda, riporta il Sole 24 Ore, l’ha presentato come “un report che ogni anno ci aiuta a decidere le nostre policy, tanto che la nuova Sen, la Strategia energetica nazionale, si nutre dei dati di questa indagine”.
Ore 11 a @MinSviluppo #GreenItaly rapporto su #greeneconomy italiana @Symbola @Unioncamere con collaborazione @conai e contributo @ecopneus pic.twitter.com/w5b5TVUbCs
— Fondazione Symbola (@SymbolaFondazio) 24 ottobre 2017
“L’Italia non può permettersi di giocare in difesa”
Nell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, il ministro Calenda è ottimista: “Oggi c’è un grande potenziale di sviluppo che arriva dalla sfida della qualità della vita e della sostenibilità, in cui l’industria italiana non può permettersi di giocare in difesa, ma deve arrivarci per prima”. Tanto più perché, come dimostra anno dopo anno il report di Symbola, continua, la green economy è nel dna dell’industria italiana, che non a caso raggiunge picchi di eccellenza in molti campi. Non si può negare, però, che il presente ci ponga di fronte a innumerevoli sfide: prime fra tutte, la lotta ai cambiamenti climatici e l’avvento dell’industria 4.0. A queste sfide – chiosa Calenda – si risponde puntando tutto sugli investimenti (pubblici e privati) anche nel settore ambientale, e maturando una visione non più tattica ma strategica: “Non è una partita ambiente contro industria: si gioca insieme per sviluppare le tecnologie del futuro con le sfide per l’ambiente che possono diventare una occasione per lo sviluppo”.
Un’impresa su quattro scommette sulla green economy
A questo punto, andiamo a esaminare i numeri più da vicino. A partire dal 2011, 355mila aziende italiane hanno investito in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di Co2, oppure lo faranno nel corso di quest’anno. Si tratta del 27,1 per cento del totale delle nostre imprese, una quota che sale al 33,8 per cento nell’industria manifatturiera, dove (in modo ancora più evidente e netto) puntare sulla green economy significa rivelarsi più competitivi nello scenario internazionale. Solo nel 2017 209mila aziende hanno investito, o lo faranno entro l’anno, su sostenibilità ed efficienza.
355mila imprese #MadeinItaly, 27% tot., ripartono con #greeneconomy e sono più competitive, esportano e assumono di più #GreenItaly pic.twitter.com/KkabOpDks3
— Ermete Realacci (@erealacci) 24 ottobre 2017
Quanti sono i green jobs in Italia
Ma le cifre forse più sorprendenti arrivano dal fronte dell’occupazione. Sono 2 milioni e 279mila i green jobs nel nostro paese. Ciò significa che il 13,1 per cento degli occupati applica competenze “verdi”, contribuendo alla creazione di 195,8 miliardi di euro di valore aggiunto. Ciò accade anche perché la green economy si dimostra legata a doppio filo agli investimenti in ricerca e sviluppo: non stupisce dunque che, fatte 100 le assunzioni previste per il 2017 nelle aree di progettazione, ricerca e sviluppo, i green jobs siano addirittura 60.
#greeneconomy fa bene all’occupazione, quest’anno in Italia 320mila assunzioni con competenze ambientali #greenjobs #GreenItaly pic.twitter.com/ia8C4PEVDI — Ermete Realacci (@erealacci) 24 ottobre 2017
La green economy trova casa in Lombardia
Nella geografia italiana della green economy la Lombardia è la punta di diamante: lì hanno sede 63.170 imprese che hanno investito, o investiranno entro l’anno, nelle tecnologie verdi. 22.300 di queste imprese si trovano a Milano, che è al primo posto nella graduatoria delle province italiane. Inoltre, proprio in Lombardia sono in programma per il 2017 ben 81.620 assunzioni di green jobs, più di un quarto del totale nazionale (anche in questo caso Milano catalizza più della metà delle assunzioni del territorio regionale).
Non a caso, in Lombardia hanno sede molte delle aziende virtuose citate nella ricerca. Nella provincia di Milano, ad esempio, si menziona Zagato, che produce carrozzerie per automobili ed è impegnata nella progettazione dell’auto del futuro; Aida Partners nel campo della comunicazione ambientale; il consorzio per il recupero dei pneumatici fuori uso Ecopneus; GB Network Marketing Communication, con la sua piattaforma per la promozione di prodotti eco-sensibili. In questo novero di imprese green e innovative, Symbola include anche LifeGate.
Passando al resto della Penisola, il Veneto conta più di 35mila imprese green, il Lazio poco più di 30mila: seguono Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Campania e Sicilia. Le assunzioni di green jobs volano anche nel Lazio (35.080, di cui 29.480 solo a Roma), in Emilia Romagna (poco meno di 33mila), Veneto (poco meno di 31mila) e Piemonte (24.340).
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