Nuova Zelanda, un commando apre il fuoco in due moschee. Decine di morti

Un gruppo di terroristi, probabilmente composto da estremisti di destra, ha fatto irruzione in due moschee in Nuova Zelanda. Strage di fedeli musulmani.

Almeno 49 persone sono state uccise e una ventina gravemente ferite in un drammatico attacco contro due moschee, in Nuova Zelanda. L’attentato è avvenuto alle 13:40 ora locale (l’1:40 di notte in Italia) di venerdì 15 marzo, nella città di Christchurch, mentre i fedeli musulmani pregavano. I tre principali indiziati – uno dei quali di nazionalità australiana – sono militanti dell’estrema destra: sono stati arrestati e interrogati dalla polizia, secondo quanto riferito dai media internazionali.

In una delle due moschee anche la nazionale di cricket del Bangladesh

“È evidente che si tratta di un attacco terroristico. A giudicare dalle informazioni in nostro possesso, sembra si tratti di un gesto pianificato”, ha affermato la premier neozelandese Jacinda Ardern. Le forze dell’ordine hanno precisato che le moschee colpite sono quelle di Deans Avenue e di Linwood Avenue. La prima in particolare, chiamata Al-Noor, era gremita di persone. Tra le quali figuravano anche i membri della squadra nazionale di cricket del Bangladesh. Secondo il capo del governo “la nostra nazione è attaccata poiché rappresenta la diversità”.

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Il primo ministro della Nuova Zelanda Jacinda Ardern si rivolge alla nazione dopo l’attentato terroristico a due moschee © Hagen Hopkins/Getty Images

In tutta la Nuova Zelanda è scatto lo stato di allerta massimo. La polizia ha istituito una vasta zona nella quale è vietato l’accesso all’interno di Christchurch. E ha chiesto ai fedeli musulmani di evitare le preghiere nei luoghi di culto su tutto il territorio nazionale: “Gli agenti stanno facendo il massimo per affrontare la situazione, ma i rischi restano estremamente elevati”, è stato indicato in un comunicato.

Negli stessi minuti gli studenti manifestavano in piazza per il clima

Il municipio della città ha istituto un servizio di sostegno anche per i genitori dei ragazzi che partecipavano negli stessi minuti allo sciopero per il clima: “Non tentate di venire a cercare i vostri figli finché la polizia non avrà affermato che è possibile recarsi nel centro storico in sicurezza”, hanno spiegato le autorità locali.

Si tratta di un evento raro in Nuova Zelanda. La nazione è infatti nota per il basso tasso di criminalità. Lo stesso dipartimento di stato americano, nelle indicazioni fornite ai turisti indica che “l’uso di armi da fuoco è un fatto insolito”.

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