La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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Un gruppo di fotografi si è coalizzato per mostrare il vero volto del commercio illegale di fauna selvatica. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza su queste attività spietate e omaggiare gli eroi che lottano per porvi fine.
Quando si parla di commercio illegale di specie selvatiche, la prima cosa che ci viene in mente è il bracconaggio per le zanne degli elefanti, i corni di rinoceronte o le ossa di tigre. Eppure, innumerevoli altre specie vengono sfruttate e contrabbandate, dagli squali agli alberi. Infatti, decine di migliaia di specie animali e vegetali – vive o morte, così come le loro parti – vengono vendute a livello internazionale come cibo, animali domestici, legname, pelle, ornamenti e ingredienti medicinali.
Tuttavia, non tutti sanno che il commercio di specie selvatiche non sempre è illegale, ed è regolato dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio estinzione (Cites). La convenzione ha l’obiettivo di assicurare che il commercio di specie selvatiche non minacci la loro sopravvivenza in natura. E quando questo accade, il commercio diventa illegale.
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Un gruppo internazionale di fotografi e fotogiornalisti premiati e conosciuti in tutto il mondo sta puntando i riflettori sul tema con lo strumento più potente che possiede: le immagini. Il risultato è il progetto Photographers against wildlife crime (che è un marchio registrato), un libro che sarà pubblicato a maggio 2018 e che racchiude le foto più potenti e iconiche sul tema. Oltre a spingere il pubblico a chiedere la fine del commercio illegale di specie selvatiche, il libro omaggia gli eroi che lottano per proteggere le vittime di questi crimini, dai volontari negli orfanotrofi per rinoceronti alle unità anti-bracconaggio formate da sole donne. “Le nostre immagini sono la prova che la fotografia vale”, ha affermato Britta Jaschinski, fotografa e cofondatrice del progetto. “Senza la fotografia, la coscienza del mondo appassirebbe”.
Il commercio illegale di specie selvatiche è un mercato in crescita, essendo diventato la quarta attività criminale più redditizia al mondo dopo il traffico di droghe, di armi e di essere umani, con un valore stimato di 20 miliardi di dollari. Inoltre, rappresenta la minaccia più grande per la sopravvivenza delle specie, seconda solo alla distruzione degli habitat. “La maggior parte delle persone coinvolte nel commercio illegale lo fa per un ritorno economico”, ha affermato Keith Wilson, redattore fotografico e cofondatore del progetto Photographer against wildlife crime. “I profitti derivanti dal bracconaggio continueranno ad alimentare questo commercio finché il rischio non diventerà troppo grande, i ricavi diminuiranno e, soprattutto, non ci sarà più domanda”.
“A loro non importa del futuro del nostro pianeta.
E sono emozionato di lavorare con alcuni dei migliori fotografi al mondo per produrre un libro che non girerà attorno al tema”.
Keith Wilson, redattore fotografico, giornalista e cofondatore di Photographers against wildlife crime
Tra i fotografi c’è Brent Stirton, il vincitore del Wildlife photographer of the year 2017 per la sua foto sul bracconaggio di corni di rinoceronte. “Quello che vedo è una strage inedita dell’ambiente e delle specie”, ha affermato. “E la maggior parte del mondo non capisce nemmeno cosa sta succedendo al proprio pianeta”.
“Dobbiamo influenzare il comportamento dei consumatori per porre fine a questo commercio spietato e devastante. E unendo le forze abbiamo una raccolta delle immagini più belle ed efficaci da fotografi dedicati”.
Britta Jaschinski, fotografa e cofondatrice di Photographers against wildlife crime
Il libro sarà distribuito in Europa e negli Stati Uniti a partire dal lancio ufficiale, ma può essere prenotato attraverso la campagna kickstarter. La raccolta fondi coprirà i costi di produzione e distribuzione e, in un secondo momento, del rilascio di un’edizione tradotta in mandarino in Cina, che dovrebbe contribuire a educare i consumatori sulle conseguenze della domanda di prodotti illegali di specie selvatiche. Parte dei ricavi dalla vendita sarà donata a organizzazioni benefiche che lottano contro il commercio illegale di fauna selvatica in tutto il mondo.
“Stiamo perdendo le specie a un ritmo allarmante. La fauna e la flora selvatica sta scomparendo in nome dello status, dell’avidità e della superstizione”, ha aggiunto Jaschinski. Per questo, dobbiamo unire gli sforzi per porre fine a questo commercio letale. Queste foto servono alle persone per vedere cosa succede e per iniziare a fare qualcosa per proteggere tutte le specie con cui condividiamo il Pianeta, indistintamente.
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