Grazie alla legge Salvamare, i pescatori potranno portare a terra i rifiuti pescati accidentalmente. Un decreto atteso che, però, impone delle riflessioni.
Il video del sub e della sua immersione in un mare di plastica, in Indonesia
Rich Horner, sub britannico, ha filmato la sua immersione nelle acque attorno all’isola di Bali, in Indonesia. Nuotando in un mare di plastica.
Nel nostro immaginario, un’immersione nei mari che bagnano le coste dell’isola di Bali, in Indonesia, non può che evocare acque cristalline, fauna multicolore e fondali lussureggianti. Non è però questo lo spettacolo che si è trovato di fronte il sub britannico Rich Horner.
A 65 anni, si è tuffato nel mare attorno all’isola di Nusa Penida con l’obiettivo di filmare delle mante. Ma si è ritrovato a nuotare, letteralmente, in un mare di plastica. Il video che ha pubblicato è semplicemente terrificante: l’uomo si è trovato nel bel mezzo di centinaia di rifiuti: “Le correnti oceaniche hanno portato meduse, plancton… e plastica!”, ha affermato il sub, secondo quanto riportato dal quotidiano francese Novethic.
Il mare di plastica viaggia nell’oceano Indiano
Horner ha riferito anche che il giorno dopo altri sommozzatori hanno effettuato immersioni, senza trovare tuttavia nulla: “La plastica continua il suo viaggio nell’oceano Indiano. Quindi si decomporrà in pezzi sempre più piccoli, fino a diventare microplastica”. Finendo così per essere ingerita da pesci e uccelli marini, entrando così nella catena alimentare e arrivando a contaminare anche gli esseri umani.
Nel 2016, uno studio realizzato dalla fondazione Ellen MacArthur assieme al centro studi McKinsey aveva spiegato che il rapporto tra le tonnellate di plastica presenti negli oceani e quelle di pesce, che attualmente è di uno a cinque, diventerà di uno a tre già nel 2025. Quindi, un quarto di secolo più tardi, ci sarà il sorpasso: il quantitativo di pesce presente nel mare sarà inferiore rispetto a quello di rifiuti di plastica.
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