Il Qatar ha deciso di climatizzare lo stadio al-Wakrah, in vista dei mondiali del 2022. Una scelta difficilmente difendibile da un punto di vista ecologico.
I mondiali di calcio del 2022, che saranno ospitati dal Qatar, si stanno trasformando in un’aberrazione ambientale. Come noto, la competizione si terrà eccezionalmente tra i mesi di novembre e dicembre. La ragione: consentire agli atleti di non dover affrontare le temperature estive, in alcuni casi estreme, dell’emirato.
Nel deserto le temperature possono arrivare fino a 50 gradi centigradi
Ma gli stadi che sono stati costruiti dovranno, teoricamente, funzionare anche dopo l’evento sportivo. E nel caso dell’impianto al-Wakrah– uno di quelli che accoglieranno la coppa del mondo – la soluzione immaginata appare come una follia dal punto di vista energetico. Lo stadio sarà infatti il primo interamente climatizzato.
La struttura è stata inaugurata il 16 maggio scorso, e potrebbe essere utilizzata anche per i mondiali di atletica, previsti per quest’anno. È stato edificato nei dintorni di Doha, in una zona coperta di sabbia e sassi. Qui, in estate, la temperatura può arrivare anche a 50 gradi. Per questo, da un punto di vista sportivo, la climatizzazione risulta indispensabile. Ma ecologicamente, gli interrogativi sono giganteschi.
“Si tratta di una stupidaggine e di una scelta irresponsabile. Climatizzare uno stadio nel Qatar! Davvero sarà così la Coppa del mondo del 2022? La boicottiamo?”, ha scritto su Twitter Thomas Legrand, noto giornalista ed editorialista francese.
Comble de la connerie et de l’irresponsabilité ! Climatiser un stade au Quatar ! On va vraiment faire la coupe du monde de 2022 comme ça ? Boycott ? M https://t.co/BhRNKBdcuO
Gli scandali sullo sfruttamento dei lavoratori nei cantieri in Qatar
Secondo quanto riportato dal quotidiano Novethic, il Qatar difende la scelta assicurando che la climatizzazione sarà alimentata con energia solare, grazie a dei pannelli fotovoltaici. Ma il costo ambientale resterà enorme: si potrebbe infatti utilizzare la stessa energia ad altri fini. E la coppa del mondo avrebbe potuto semplicemente essere organizzata in un altro luogo, con temperature più adatte.
Il Qatar prevede di edificare o ristrutturare otto stadi in totale per i mondiali di calcio. E di farlo rispettando gli standard ambientali imposti dalla Fifa, la federazione internazionale. Restano i grandi dubbi sulla scelta di fondo. Senza dimenticare le denunce pubblicate dalla stampa di tutto il mondo in materia di sfruttamento dei lavoratori sui cantieri aperti nell’emirato.
Da oltre 100 giorni la Serbia è interessata da profonde manifestazioni guidate dagli studenti, a cui partecipano sempre più cittadini, contro corruzione e autoritarismo.
Donald Trump ha evocato l’occupazione di Gaza e la deportazione dei palestinesi verso territori confinanti per trasformare la striscia in una “riviera”.
La morte che ha invaso le strade della città al confine col Ruanda per mano dei miliziani dell’M23 ha origini lontane, ma un movente sempre più attuale: la competizione per materie prime critiche, cruciali per la transizione.
È stato confermato per la settima volta con quasi l’87 per cento dei voti. E minaccia ritorsioni contro i parenti rimasti in Bielorussia di coloro che hanno manifestato contro di lui a Varsavia.
Il 17 novembre 2024 russi e ucraini hanno marciato insieme a Berlino per chiedere la fine della guerra. Abbiamo parlato con il dissidente Kara-Murza, attivista ed ex prigioniero politico.
Narva è una città del nord dell’Estonia, uno degli ultimi confini con la Russia ancora aperti e percorribile solo a piedi. Un piccolo paese di frontiera con un ruolo geopolitico importante.