Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Refugees Welcome è l’Airbnb per i rifugiati. E l’Europa apre le porte, di casa
È stato definito “l’Airbnb per i rifugiati”. Refugees Welcome, in lingua originale tedesca Flüchtlinge Willkommen, è un sito web senza scopo di lucro che dà la possibilità ai rifugiati di mettersi in contatto con persone che offrono le proprie stanze libere. In Germania è già attivo da novembre 2014 e in Austria da gennaio 2015, e
È stato definito “l’Airbnb per i rifugiati”. Refugees Welcome, in lingua originale tedesca Flüchtlinge Willkommen, è un sito web senza scopo di lucro che dà la possibilità ai rifugiati di mettersi in contatto con persone che offrono le proprie stanze libere. In Germania è già attivo da novembre 2014 e in Austria da gennaio 2015, e ha permesso a circa 140 rifugiati provenienti da ventuno paesi diversi di trovare un posto dove stare.
[vimeo url=”https://vimeo.com/123933168″]
L’idea del progetto è nata dopo che la ventunenne Mareike Geiling e il trentunenne Jonas Kakoschke hanno subaffittato una stanza nella loro casa a Berlino a un rifugiato proveniente dal Mali. Il ragazzo riusciva a pagare l’affitto grazie a piccole donazioni da parte di amici e familiari, dato che prima di essere accolto dai ragazzi berlinesi aveva vissuto in strada per circa un anno.
Forti della natura positiva dell’esperienza, Gerling e Kakoschke hanno deciso di lanciare il sito collaborando con un’altra amica, Golde Ebding. Refugees Welcome ha l’obiettivo di evitare che i migranti costretti a lasciare i propri paesi finiscano in grandi strutture di accoglienza, come quelle fornite dallo stato. Come sottolineato dai ragazzi di Refugees Welcome, in quegli ambienti i rifugiati fanno fatica a integrarsi. Al contrario, l’organizzazione vuole offrire loro una “calorosa accoglienza”, favorendo lo scambio interculturale e contribuendo a creare una “società aperta” per il futuro.
Questa soluzione offre vantaggi reciproci. Da un lato, i rifugiati possono vivere in un luogo dignitoso e accogliente, familiarizzando con la cultura e la lingua locale e, perchè no, stringendo nuove amicizie. Dall’altro, chi li ospita entra in contatto con una nuova cultura e dà una mano a una persona che ha bisogno di aiuto. Un perfetto esempio è quello di Johann Schmidt, professore che condivide il suo appartamento a Costanza, in Germania, con un rifugiato dall’Iraq. Schmidt ha raccontato:
“Di tanto in tanto Azad mi racconta del suo paese natale, e riesce a spiegarmi il contesto generale della situazione attuale in termini molto semplici. È davvero bello ascoltare le sue storie”.
Il processo che permette di “abbinare” le persone che offrono accoglienza con i rifugiati è graduale. Infatti, un’agenzia esterna che lavora con i migranti propone delle possibili soluzioni in base ai profili di entrambe le parti che, quindi, hanno la possibilità di incontrarsi e, se sono felici della scelta, possono iniziare la convivenza. L’affitto può essere pagato in diversi modi, come sovvenzioni da parte del governo, microdonazioni e crowdfunding. Le persone che si sono iscritte al sito originale tedesco variano da consulenti, conducenti, carpentieri e studenti, con età dai 21 ai 65 anni.
Refugees Welcome sta avendo un grande successo, e si sta espandendo a trenta nuovi paesi, molti dei quali in Europa, come Italia, Ungheria e Grecia, e altri nel nord e sud America, Asia e Australia. L’iniziativa propone una soluzione pratica per ospitare il numero sempre più alto di rifugiati che stanno lasciando i propri paesi in cerca di migliori orizzonti. Dall’inizio del 2015, solo in Europa sono arrivate 500mila persone da Medio Oriente e Nordafrica.
More banners at football stadiums in #Germany What’s up in your country? pic.twitter.com/wVsnYC7Pvi
— Mark (@markito0171) August 30, 2015
Fatto ancora più importante, Refugees Welcome cerca l’aiuto di cittadini comuni per coltivare una nuova cultura di accoglienza, dove i rifugiati non rimangono ai margini della società ma vivono in condizioni dignitose e allo stesso livello delle altre persone. Non è solo un atto di umanità, ma sono le basi sostenibili per costruire società floride e inclusive. Apriamo quindi le nostre case e i nostri cuori ai coraggiosi che cercano una vita migliore lontano dai loro paesi, iscrivendoci al sito del nostro paese e aiutando Refugees Welcome a crescere a livello internazionale.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La cooperazione allo sviluppo sta trovando nuovi ritmi. È un mutamento solo di forma e mezzi o di contenuti e senso? La risposta nell’editoriale di Avsi.
Il Libano è in ginocchio dopo il crollo della lira libanese e la crisi economica si sta trasformando anche in un’emergenza sanitaria e ambientale.
Emergency ha avviato un progetto per dare un aiuto concreto a chi si ritrova a vivere in uno stato di precarietà a causa della Covid-19.
I migranti presenti sulla nave umanitaria Ocean Viking sono arrivati a Porto Empedocle. Effettuato il trasbordo su un’altra imbarcazione.
Da una settimana la Ocean Viking attende l’indicazione di un porto sicuro nel quale sbarcare i naufraghi, ma né Malta né Italia hanno risposto.
Le negoziazioni per l’annessione unilaterale di Israele di parte della Cisgiordania palestinese proseguono. Ma il popolo palestinese non resta a guardare.
Per un migrante che vive in Italia da pochi anni, comprendere e attuare correttamente le misure di contenimento del Covid-19 può non essere scontato.
Cédric Herrou era stato condannato per aver aiutato 200 migranti a varcare il confine tra Italia e Francia. Ora è arrivata l’assoluzione definitiva.