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Rio 2016 e la sostenibilità, la corsa per l’oro prosegue verso Tokyo
La sostenibilità a Rio 2016. Le luci e le ombre, le controversie e le sfide future che hanno caratterizzato i Giochi olimpici di quest’anno.
L’Olimpiade di Rio 2016 si è guadagnata un posto speciale nella storia della sostenibilità. Sia per l’impegno sociale e ambientale, sia per alcune controversie. Nel 1996 il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha modificato la carta olimpica per introdurre il concetto di sostenibilità tra i suoi valori con l’obiettivo di “incoraggiare e supportare un interesse responsabile alle questioni ambientali e di promuovere uno sviluppo sostenibile nello sport”. Dopo vent’anni, i Giochi olimpici e paralimpici hanno mirato a minimizzare l’impatto sociale e ambientale investendo in un approccio più sostenibile e sviluppando una serie di innovazioni.
Rio 2016, però, è stata anche l’Olimpiade caratterizzata da numerosi conflitti legati alle terre indigene, alla violenza da parte della polizia e all’ambiente. Ora bisogna capire se il Brasile dimostrerà che il suo impegno per la sostenibilità è più di un trend topic, bensì un obiettivo per il futuro. Con il suo mix energetico (uno dei più diversificati al mondo) e con le sue potenzialità, il Brasile potrebbe diventare pioniere nella crescita sostenibile.
La sostenibilità a Rio 2016: le medaglie
Dopo le Olimpiadi di Londra 2012, anche Rio 2016 ha ottenuto la certificazione Iso 20121, lo standard per migliorare la sostenibilità degli eventi. A partire dalle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010, il Comitato olimpico ha aumentato la responsabilità e la trasparenza dei giochi attraverso la pubblicazione di un report di sostenibilità, secondo gli standard del Global reporting initiative.
Ecco le iniziative di sostenibilità dei Giochi olimpici e paralimpici di Rio 2016 più degni di nota:
- cibo sostenibile certificato, con più di 350mila pasti a base di pesce proveniente da industrie ittiche e aziende agricole che rispondevano ai requisiti del Marine stewardship council (Msc) o dell’Aquaculture stewardship council (Asc);
- una strategia di riduzione e misurazione delle emissioni di CO2;
- un programma di rifornimento sostenibile, come le medaglie fatte con materiali riciclati e la riduzione di agenti chimici pericolosi;
- miglioramento delle infrastrutture, come un’illuminazione più efficiente negli spazi pubblici e progetti di ristrutturazione, come la conversione dei luoghi delle Olimpiadi in scuole e strutture pubbliche di ricreazione;
- progetti per le aree più periferiche di Rio de Janeiro dedicati alla lotta allo spreco alimentare, alla povertà e all’inclusione sociale;
- la partecipazione della squadra olimpica di rifugiati.
I fallimenti
Nonostante gli sforzi intrapresi per ridurre l’impatto dell’evento e la call-to-action a livello globale contro i cambiamenti climatici, Rio 2016 ha affrontato e sta affrontando numerose questioni controverse a livello sociale e ambientale:
- lo spostamento forzato delle persone dalle favelas;
- la violenza da parte della polizia ai danni dei residenti e dei manifestanti. Secondo Amnesty International, cento persone sono state uccise quest’anno dalla polizia nello stato di Rio de Janeiro;
- il sospetto di aver usato in modo improprio i fondi pubblici per progetti di ristrutturazione e sviluppo, mettendo gli interessi privati davanti a quelli pubblici (ad esempio, la privatizzazione dell’acqua di Rio de Janeiro);
- la realizzazione del nuovo campo da golf olimpico in un’area protetta senza una consultazione delle comunità né una valutazione di impatto ambientale;
- la diminuzione del 30 per cento (rispetto alle previsioni) della gestione delle acque reflue nei luoghi degli eventi, aumentando i rischi sanitari.
La maggior parte di questi aspetti rappresenta le prossime sfide che deve affrontare il governo brasiliano, ora in un momento di crisi dopo la destituzione di Dilma Rousseff da presidente, per aumentare il suo impegno nella sostenibilità e nel creare valore condiviso con le comunità locali.
Verso Tokyo 2020
I prossimi Giochi olimpici si tengono a Tokyo, capitale del Giappone, nel 2020. L’attenzione verso i temi della sostenibilità non sarà da meno, per aumentare la consapevolezza globale e agire contro i cambiamenti climatici. A tal proposito, il Comitato olimpico ha pubblicato le prime bozze del piano di sostenibilità delle prossime Olimpiadi, nonché il Tokyo 2020 sustainability sourcing code, il codice sostenibile dedicato ai fornitori che chiede a tutti gli stakeholder, i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti, di fornire commenti e opinioni per migliorare.
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