Il dramma che vive la città di Valencia è soltanto un assaggio di ciò che rischiamo senza un’azione immediata e drastica sul clima.
Il deserto del Sahara cresce, anche per colpa dei cambiamenti climatici
Nel corso dell’ultimo secolo, l’estensione del deserto del Sahara è aumentata del 10 per cento. Soprattutto a causa del calo delle precipitazioni.
La superficie del deserto del Sahara, dal 1920 ad oggi, è aumentata del dieci per cento. A rivelarlo è uno studio curato dal dipartimento di Scienze dell’atmosfera e degli oceani dell’università del Maryland, negli Stati Uniti, e pubblicato sul Journal of Climate. Si tratta della prima volta che un’analisi scientifica indica quali effetti stanno avendo i cambiamenti climatici sul più grande deserto del mondo.
Il deserto del Sahara occupa ormai 8,6 milioni di chilometri quadrati
Secondo gli autori del paper, l’aumento dell’estensione del Sahara, che oramai copre 8,6 milioni di chilometri quadrati, è principalmente legato alla rarefazione delle precipitazioni nella regione (che invece sono aumentate nell’Africa tropicale del sud). I ricercatori citano in particolare i dati registrati dell’ultimo secolo, che indicano come gli inverni siano diventati via via meno piovosi nella porzione settentrionale del continente e nel Sudan.
Le precipitazioni, che già sono evidentemente molto limitate nelle regioni desertiche (meno di 25 centimetri di acqua all’anno) sono diminuite anche nel golfo di Guinea, così come nelle regioni bagnate dai fiumi Niger e Congo. Al contempo, le temperature risultano sempre più elevate, con una tendenza all’aumento in tutte le stagioni.
The Sahara desert, which currently covers more than 3.5 million square miles of Earth’s surface, has grown by 10% since 1920. https://t.co/Qc9a1cUnyW pic.twitter.com/foPSwuuSP9
— Yale Environment 360 (@YaleE360) April 4, 2018
La fascia semi-arida del Sahel la più minacciata
Di qui la progressione del deserto, che è andato ad erodere soprattutto la fascia semi-arida del Sahel, porzione di territorio che taglia da ovest ad est l’Africa sub-sahariana, estendendosi nel suo limite meridionale fino alla savana sudanese. Così, una porzione non indifferente di tale banda è oggi ricoperta dalla sabbia.
Inoltre, lo studio sottolinea il fatto che l’estensione del Sahara arriva a toccare nei mesi estivi un +16 per cento rispetto al 1920, il che conferma il legame tra la mancanza di pioggia e l’aumento della superficie desertica. Ma qual è la ragione del calo delle precipitazioni? Secondo gli esperti americani, in parte si tratta di un ciclo climatico naturale, in parte la responsabilità ricade sui cambiamenti climatici, originati a loro volta dalle attività dell’uomo.
Le conseguenze per le popolazioni locali potranno essere disastrose
Ciò che è chiaro è che il processo non sembra arrestarsi. E le conseguenze per le popolazioni che abitano la fascia del Sahel potranno rivelarsi disastrose: gli ecosistemi locali potranno essere sconvolti dall’avanzata del deserto, così come tutte le attività umane legate alla terra (a cominciare dall’agricoltura). Un esempio lampante di cosa può accadere è osservabile nel lago Ciad, che nel giro di soli 50 anni si è prosciugato fino a perdere il 90 per cento della propria estensione.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le emissioni di gas serra continuano a crescere senza sosta e senza paura. Perché i primi a essere incoscienti e a sfidare il clima siamo noi.
Con le promesse attuali dei governi sul clima, il riscaldamento globale toccherà i 2,6 gradi nella migliore delle ipotesi; 3,1 gradi nella peggiore.
L’ennesima alluvione in Emilia-Romagna è un segnale della crisi climatica sempre più presente, aggravata da urbanizzazione e consumo di suolo.
Nonostante le difficoltà economiche che da decenni non danno tregua, Cuba ha ottenuto risultati importanti nella gestione degli uragani.
La comunità energetica nata all’inizio degli anni Duemila è diventata un porto sicuro nella Florida esposta alla minaccia degli uragani, grazie a una pianificazione efficiente basata su innovazione e fonti rinnovabili.
Le piogge torrenziali che hanno colpito il Marocco hanno stravolto il paesaggio del deserto del Sahara. Con rischi a lungo termine per l’ecosistema.
L’uragano Milton ha provocato danni giganteschi in Florida, ai quali si aggiungono le perdite di vite umane: sono almeno sedici i morti accertati.
Attorno alle 2:30 di notte ora italiana l’uragano Milton ha raggiunto il territorio della Florida, negli Stati Uniti, preceduto da una raffica di tornado.