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Quasi nove milioni di cinesi si sono espressi in favore del divieto di utilizzare cani e gatti per scopo alimentare.
Tutte le tradizioni sbagliate, prima o poi, cessano di esistere perché è innegabilmente in corso un’espansione della coscienza collettiva e del rispetto per la vita degli animali non umani. In Cina ogni anno vengono macellati milioni di cani e gatti, in tanti mercati è possibile vedere cani ammassati nelle gabbie in attesa di essere uccisi, spesso in maniera sommaria a bastonate, e cucinati.
La carne di cane è un piatto tradizionale della cultura cinese, si crede che migliori la fertilità maschile e che allontani gli spiriti maligni e le malattie. Tuttavia qualcosa sta cambiando, nonostante ci sia chi non vuole rinunciare a un alimento consumato sin dal 550 d.C., ci sono molti cinesi che ritengono questa tradizione barbara e superata, anche in virtù della maggiore diffusione nel Paese dei cani come animali d’affezione.
Intercettando questo crescente sentimento popolare Zheng Xiaohe, deputato del Congresso Nazionale del Popolo, sta lavorando a una proposta di legge che prevede di bandire il consumo di carne di cane e gatto. “Proibiamo la carne di cane e gatto per tutti gli usi alimentare e nei mercati – si legge nella proposta di legge. – Proibiamo il trasporto, il commercio, la macellazione, la produzione e la vendita di cane e gatti come cibo”.
Quasi nove milioni di cinesi, tramite voto online, hanno appoggiato la proposta di Zheng Xiaohe. La proposta di legge non si basa esclusivamente su motivazioni etiche, elenca anche i problemi causati da questo tipo di commercio, criticità più volte evidenziate dalle indagini dell’associazione Animals Asia.
Il consumo di carne di cani e gatti è pericoloso per la salute pubblica, i cani infatti sono perlopiù randagi che non subiscono alcuna quarantena per assicurarsi che siano sani. Inoltre gli animali vengono spesso avvelenati con sostanze chimiche. Rappresenta una minaccia per la sicurezza e l’ordine sociale, la maggior parte degli animali destinati ai mercati non è allevata ma rubata negli appartamenti dalla piccola e media criminalità organizzata.
Il consumo di cani e gatti è finora sfuggito a ogni tentativo di regolamentazione, non vengono pertanto rispettate le condizioni di trasporto e macellazione degli animali. “Non molto tempo fa nessuno si chiedeva da dove quel cibo provenisse – ha affermato Irene Feng, Direttore del programma Cani e Gatti di Animals Asia. – Adesso la sicurezza alimentare è un grande problema in Cina e, allo stesso tempo, c’è un maggiore interesse per il benessere animale, soprattutto per gli animali d’affezione”.
Noi occidentali troviamo ripugnante l’idea di mangiare un cane o un gatto, considerati amici fedeli, ma in fin dei conti non ci sono grandi differenze tra un cane, un maiale, un gatto, un pollo o un persico, cambiano solo i nostri sentimenti nei confronti di queste creature.
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