Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Senegal, dove la resilienza ferma l’avanzata del deserto e crea nuove opportunità
La resilienza è importante, serve agli abitanti dei villaggi nel resistere ai cambiamenti climatici. Un caso di studio dal Senegal raccontato dalla coordinatrice dei progetti in Africa di Green Cross.
Elena Seina, coordinatrice progetti Africa di Green Cross
Quando atterra a Dakar, il turista crede di essere arrivato in Africa. Con le sue strade polverose, le auto strombazzanti, il mercato variopinto che profuma di spezie la capitale del Senegal non assomiglia affatto al resto del Paese, alle zone povere e arretrate da dove gli uomini fuggono alla ricerca di fortuna e le donne restano e non sanno come sfamare i figli. È qui che con Green Cross abbiamo scelto di concentrare i nostri sforzi. Qui, al confine con la Mauritania, nelle terre arse dal sole che non riescono a fermare l’avanzare del deserto. Quello che proviamo a fare è semplice ma allo stesso tempo complesso: rafforzare la resilienza degli abitanti dei villaggi, cioè la loro capacità di resistere ai cambiamenti climatici, di affrontare le difficoltà causate dallo spopolamento, di aumentare la produttività dei terreni.
Energie rinnovabile e parità di genere, per la resilienza in Senegal
Come? Stiamo investendo nello sviluppo delle energie rinnovabili, nella gestione razionale dell’acqua, nel miglioramento delle tecniche agricole. E affidiamo alle donne i compiti di responsabilità. Aisha, Amina, Nadira sono a capo di alcuni gruppi di interesse economico che stanno portando avanti questa piccola grande rivoluzione, donne che provano caparbiamente a cambiare i destini delle loro famiglie e delle comunità. A loro e ad altre giovani e anziane sono rivolti i corsi di alfabetizzazione, grazie ai quali hanno imparato a leggere e scrivere, e i seminari sui sistemi di produzione e commercializzazione dei prodotti. Qui, nella regione di Matam, la vita non è facile. Eppure dove c’erano campi poco produttivi oggi crescono carote, verze, melanzane, peperoncini. Qui 166 pannelli solari pompano acqua su 37 ettari di terreno.
Con il progetto Creation emplois dans l’agriculture (Creazione di opportunità di lavoro in agricoltura), avviato in partenariato con l’associazione Progetto diritti e con il Centro studi e ricerche Idos, e finanziato dal ministero dell’Interno, oltre a promuovere il diritto di restare nel proprio Paese, diamo anche l’opportunità a chi è emigrato di ritornare a casa e di vivere in maniera dignitosa: Green Cross offre orientamento, consulenza e informazione, verifica che il progetto di rientro sia coerente e abbia delle chance di successo. In questo modo contribuiamo a trasformare il sogno di tanti migranti in realtà.
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