
Il capoluogo emiliano è stato premiato dalla Commissione europea per le sue politiche per una mobilità sostenibile, come le famose zone a 30 all’ora.
Si allungano i tempi per la case automobilistiche per rispettare i limiti di ossidi di azoto, nonostante oggi i livelli siano 500 volte superiori.
Lo si fece anche per l’acqua. Nel momento in cui non si riesce ad abbassare i livelli di inquinanti, si alza l’asticella dei limiti. Pare essere successo questo durante la votazione di ieri al Parlamento europeo. Un voto che istituisce la procedura per i test sulle emissioni degli autoveicoli in condizioni reali di guida (il cosiddetto Rde), e che dovrà portare ad abbattere i valori massimi di emissioni delle auto.
Per ora però si tratta di dare ancora tempo alle case automobilistiche per mettersi in pari con la norma, visto che dopo il dieselgate di pochi mesi fa, si è scoperto che i test effettuati finora erano spesso “truccati” e comunque non conformi alla realtà dichiarata.
Infatti i nuovi modelli – i cosiddetti Euro 6 – potranno emettere il 110 per cento in più (da 60 a 126 mg/km per i benzina e 168 mg/km per i diesel) di quello che era permesso fino a oggi. Secondo il presidente della commissione ambiente Giovanni La Via: “Ora abbiamo impegni chiari presi dalla Commissione europea: una clausola di revisione, con un calendario preciso, al fine di abbattere i valori massimi di emissione ai livelli che sono stati concordati dai co-legislatori e, nel lungo termine, una proposta di riforma del regime di omologazione Ue per le auto, così come richiesto dal Parlamento”.
Ovvero con questa votazione si dovrebbe iniziare un percorso per arrivare a determinare le emissioni in condizioni reali di guida e di conseguenza i valori limite di emissione che le case automobilistiche dovranno rispettare. Come confermato da La Via: “Accolgo quindi con favore la decisione responsabile della Plenaria, che permetterà di proseguire con la nuova procedura Rde, al fine di abbattere le emissioni di NOx delle automobili che, al momento, sono dal 400 al 500 per cento oltre i limiti ufficiali. Abbiamo evitato incertezze, perché l’industria deve ora soddisfare scadenze rigorose, ma sostenibili. In Europa, avremo una migliore qualità dell’aria per i nostri cittadini senza perdere posti di lavoro”. Per non mettere ulteriormente in crisi l’industria dell’auto, si è deciso di dare loro altro tempo.
Secondo Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente si tratta di una “scelta assurda e insensata che va contro la salute dei cittadini e l’ambiente. Un vero e proprio condono che premia i furbi e non l’innovazione e la qualità. In piena emergenza smog e con i livelli di inquinamento alle stelle, quello che è avvenuto è veramente assurdo, ed è solo a favore delle lobby automobilistiche”.
“Oggi il Parlamento europeo ha approvato una vera e propria sanatoria nei confronti del dieselgate facendo un grosso favore alla Merkel”, ha invece dichiarato Angelo Bonelli dei Verdi. “Invece di punire gli imbrogli delle case automobilistiche e di intensificare i controlli per smascherare eventuali frodi si è scelto, senza tenere in alcuna considerazione gli allarmi sull’inquinamento lanciati dall’Agenzia europea per l’ambiente, di alzare i limiti per il NOx di oltre il 100 per cento. La stragrande maggioranza dei parlamentari, compresi quelli italiani si è inchinata alle lobby dell’auto calpestando il diritto alla salute e l’ambiente e ignoranti gli allarmi drammatici diffusi dall’Agenzia europea per l’ambiente quella di oggi è una bruttissima pagina per le istituzioni europee”.
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