
Papa Francesco, guida audace e inclusiva, ha traghettato la Chiesa nel nuovo millennio, rompendo tradizioni e abbracciando la diversità. Qui un tentativo di raccogliere la sua eredità.
Gli Stati Uniti dovranno rispettare le restrizioni e non potranno espandere le esplorazioni petrolifere nell’Artico e nell’Atlantico.
L’Artico è un’area particolarmente ambita dalle compagnie petrolifere, si stima infatti che ospiti almeno il 13 per cento delle riserve di greggio ancora inesplorate. L’estrazione di idrocarburi in un ecosistema fortemente minacciato dai cambiamenti climatici come quello artico, avrebbe effetti particolarmente negativi. Le attività di estrazione incrementerebbero infatti le emissioni di gas serra e metterebbero in pericolo specie minacciate come l’orso polare (Ursus maritimus), il narvalo (Monodon monoceros) e il tricheco (Odobenus rosmarus).
Le probabili fuoriuscite di petrolio contaminerebbero inoltre le acque, danneggiando la fauna selvatica e le popolazioni locali che dipendono da essa. Proprio per preservare il delicato ecosistema artico, nel 2015 l’ex presidente statunitense Barack Obama aveva bloccato le trivellazioni. Nel 2017 però l’attuale presidente Donald Trump aveva aperto alle esplorazioni petrolifere in Alaska, sconfessando la decisione del suo predecessore. Lo scorso 31 marzo, tuttavia, Sharon Gleason, giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto dell’Alaska, ha nuovamente ribaltato la decisione, respingendo l’ordine esecutivo del presidente Trump e reintroducendo le restrizioni dell’era Obama.
Il giudice federale ha pertanto bloccato il piano di espandere le trivellazioni offshore e ripristinato il divieto di trivellare in vaste parti dell’oceano glaciale Artico e dell’oceano Atlantico. L’attuale presidente degli Stati Uniti avrebbe superato la propria autorità quando ha annullato i divieti di perforazione. La legge federale, ha spiegato il giudice Sharon Gleason, non consente infatti ai presidenti di rimuovere il divieto precedentemente fissato, solo un atto del Congresso potrebbe revocarlo.
“Oltre a garantire energia a prezzi accessibili per i decenni a venire, lo sviluppo delle nostre abbondanti risorse offshore può fornire miliardi di entrate governative, creare migliaia di posti di lavoro e rafforzare anche la nostra sicurezza nazionale”, si legge in una nota diffusa dall’American Petroleum Institute, che si è dichiarata contraria alla sentenza. Il governo statunitense, invece, non ha ancora commentato il provvedimento.
Opposto è naturalmente l’umore dei vari gruppi ambientalisti che avevano citato in giudizio l’amministrazione Trump. “La sentenza dimostra che il presidente non può semplicemente calpestare la Costituzione per eseguire gli ordini dei suoi compari nell’industria dei combustibili fossili a scapito dei nostri oceani, della natura e del clima”, ha dichiarato Erik Grafe, avvocato di Earthjustice, organizzazione senza scopo di lucro che ha rappresentato le associazioni ambientaliste nella battaglia legale.
Dopo aver istituito la protezione dell’Artico nel 2015, con l’obiettivo di proteggere la fauna e i nativi, nel 2016 Obama aveva vietato l’esplorazione petrolifera in 15.377 chilometri quadrati situati nella costa sudorientale dell’oceano Atlantico, per preservare habitat ricchi di vita e tutelare le spiagge e le economie costiere.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Papa Francesco, guida audace e inclusiva, ha traghettato la Chiesa nel nuovo millennio, rompendo tradizioni e abbracciando la diversità. Qui un tentativo di raccogliere la sua eredità.
Una missione scientifica in un atollo della Polinesia francese ha permesso di scoprire l’esistenza di coralli che sopravvivono in acque molto calde.
Quante imprese hanno i mezzi per far fronte a un danno all’ambiente? A dare una risposta è la rilevazione di Pool Ambiente su dati Ania.
Il parlamento dell’Ungheria ha approvato una nuova stretta repressiva che inserisce in Costituzione il divieto a manifestazioni come il Pride.
Per anni Chevron ha inquinato e alterato la costa vicino a New Orleans, negli Stati Uniti, andandosene senza bonificare
Donald Trump ritiene che abbattendo le foreste si possano limitare gli incendi e produrre più legname. Gli esperti gli danno torto.
In un nuovo decreto previsti limiti più stringenti per queste molecole chimiche eterne, ma ancora superiori a quelle indicate dalle agenzie ambientali.
Trovato un accordo sul testo del trattato di pace con Baku, che non è ancora stato firmato e presuppone grosse concessioni da parte di Erevan. Intanto il parlamento approva un disegno di legge per la richiesta di adesione all’Ue.
Siamo stati a Montespluga per lo Skialp Fest di Homeland per capire perché lo scialpinismo sia un modo bellissimo e meno impattante di vivere la montagna.