Drogata e stuprata per anni, Gisèle Pelicot ha trasformato il processo sulle violenze che ha subìto in un j’accuse “a una società machista e patriarcale che banalizza lo stupro”.
Zuzana Caputova, militante ecologista, è la prima donna presidente della Slovacchia
Avvocato, attivista per l’ambiente e contro la corruzione, Zuzana Caputova ha vinto le elezioni presidenziali in Slovacchia “senza attaccare gli avversari”.
Zuzana Caputova sarà la prima donna capo dello Stato in Slovacchia. Avvocato, 45 anni, militante ecologista e anti-corruzione, è stata eletta con oltre il 58 per cento dei voti, anche grazie al sostegno dell’attuale presidente Andrej Kiska. Staccando nettamente il rivale Maros Sefcovic, vice-presidente della Commissione europea. Entrerà in carica nel prossimo mese di giugno.
Nel 2016 ha vinto il premio Goldman per la battaglia contro i rifiuti tossici
Si tratta non solo di una prima assoluta per la nazione europea, ma anche di un unicum nel panorama dell’Est del Vecchio Continente, dominato da uomini al potere. Caputova segna così una piccola svolta, anche per la sua natura di “militante per i diritti dei più deboli e delle minoranze”, come sottolineato dal politologo Pavol Babos.
Vice-presidente del nuovo partito liberale pro-europeo “Slovacchia progressista”, finora era nota nel suo paese soprattutto per aver ottenuto, dopo un decennio di battaglie, il divieto di interrare i rifiuti tossici provenienti dall’Europa occidentale. Un business importante, in Slovacchia, che riguardava soprattutto la città di Pezinok, nella quale Caputova è cresciuta. Anche per questo, nel 2016, aveva ricevuto il prestigioso Goldman International Award, premio che viene conferito ai più meritevoli attivisti ambientali.
Slovakia elected its first female president. The victory of Zuzana Caputova was seen as a striking, if isolated political shift for Central and Eastern Europe https://t.co/7vQ66csybN
— The Wall Street Journal (@WSJ) 1 aprile 2019
La giurista – che fa parte dell’Environmental Law Alliance Worldwide è riuscita in particolare a far bloccare la costruzione di una gigantesca discarica pubblica, la cui superficie prevista era pari a dodici campi di calcio. Nel 2013, la Corte suprema ha infatti dato ragione al suo studio legale e agli abitanti di Pezinok, dichiarando nullo il permesso concesso alle autorità locali per installare il sito. La questione è successivamente stata analizzata anche dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha chiesto nuove e più stringenti regole di consultazione della popolazione in caso di progetti urbani che possano nuocere all’ambiente.
Fantastic news for Slovakia and proof that central Europe is much more than just Orbán and PiS. Easy talk of an “east-west divide” in EU grossly oversimplifies. https://t.co/Ujnx0os01F #caputova
— Jeremy Cliffe (@JeremyCliffe) 31 marzo 2019
“Poniamo la cooperazione al di sopra degli interessi individuali”
“Siamo partiti da una piccola cittadina e abbiamo ottenuto un impatto internazionale”, aveva sottolineato Caputova. Benché sia una novizia della politica, l’avvocato ecologista ha potuto contare durante la campagna elettorale su un grande vantaggio: un’oratoria e degli argomenti particolarmente efficaci. “Cerchiamo – ha dichiarato dopo la votazione – ciò che ci unisce, poniamo la cooperazione al di sopra degli interessi individuali. Per me, questa elezione ha provato che si può vincere senza attaccare i propri avversari. E credo che questa tendenza si confermerà alle prossime elezioni del Parlamento europeo, nonché alle legislative slovacche del prossimo anno”.
Con Zuzana Caputova si erano schierati – tra gli altri – il popolare cantante Palo Habera e il fratello di Jan Kuciak. Giornalista di soli 27 anni, che scriveva inchieste scomode e complesse per il sito Aktuality.sk, ucciso assieme alla compagna Martina Kusnirova nella loro casa, nel mese di febbraio del 2018, a 65 chilometri dalla capitale Bratislava. Un omicidio che secondo la polizia è “molto probabilmente” legato al lavoro che portava avanti il ragazzo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I ribelli che hanno preso il potere in Siria stanno smantellando la produzione di captagon, la droga che arricchiva il regime di Assad.
Il 15 dicembre una petroliera russa si è spezzata a metà e un’altra è rimasta incagliata, riversando combustibile nello stretto di Kerch.
Nel campo profughi di Burj al-Barajneh, le donne palestinesi preparano pasti e distribuiscono aiuti alle persone in difficoltà nella città di Beirut.
Israele ha approfittato della caduta di Assad in Siria per espandere la sua occupazione del Golan, altopiano dove è presente illegalmente dal 1967.
Un’offensiva dei ribelli in Siria ha rovesciato nel giro di 11 giorni il regime di Assad. Ora si cerca una transizione pacifica del potere.
La scarcerazione di Narges Mohammadi è avvenuta per motivi di salute e durerà tre settimane. Cresce la pressione sul regime dell’Iran per renderla definitiva.
Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.
Il 28 novembre a Nuuk è atterrato il primo volo diretto internazionale. Un evento storico che ha acceso un dibattito sui rischi del turismo di massa.