L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Nel 2019 crescono, anche se di poco, gli investimenti in rinnovabili nel mondo
Secondo BloombergNEF nel 2019 gli investimenti delle prime 10 nazioni per nuova capacità rinnovabile hanno raggiunto i 266 miliardi di dollari, su un totale di 282,8 miliardi. Crescono Stati Uniti, Taiwan, Spagna, Paesi Bassi e Brasile, calano Cina, Regno Unito e Germania.
Nel 2019 la top ten dei paesi che ha investito di più in rinnovabili ha messo sul banco 266 miliardi di dollari, su un totale di 282 miliardi di dollari di investimenti, in aumento dell’1 per cento rispetto al 2018. Secondo i dati di BloombergNEF (Bnef), pubblicati nel suo ultimo rapporto “State of clean energy investment”, Cina, Stati Uniti e Giappone sono i tre paesi che lo scorso anno hanno maggiormente investito in nuova potenza rinnovabile. A far crescere gli investimenti c’è stata soprattutto la corsa all’eolico off shore degli Stati Uniti che ha determinato un’impennata degli investimenti del 19 per cento rispetto al 2018. La ricerca e lo sviluppo aziendale e governativo nel settore delle rinnovabili ha totalizzato 45,7 miliardi di dollari nel 2019, con un aumento dell’1 per cento.
Harminder Singh, direttore dell’energia presso la società di dati e analisi GlobalData, sostiene che “eolico, solare e gli accumuli a prezzi sempre più accessibili, stanno rapidamente diventando un’opzione valida per sostituire gli impianti a combustibili fossili esistenti che sono destinati ad andare in pensione”.
Cina in testa alla classifica degli investimenti
Sebbene la Cina sia rimasta il leader mondiale nella nuova capacità di produzione rinnovabile annuale, nel 2019 è calata dell’8 per cento negli investimenti, scendendo a 83,4 miliardi dollari. L’energia eolica ha rappresentato oltre la metà dei finanziamenti, con 55 miliardi di dollari nel 2019, mentre al solare spetta una quota del 33 per cento con 25,7 miliardi di dollari. Gli investimenti in piccole centrali idroelettriche, biomassa, rifiuti e biocarburanti sono aumentati a 5 miliardi di dollari dai 3,8 miliardi dell’anno precedente.
Anche le tecnologie intelligenti dal punto di vista energetico sono state vittime del calo dei finanziamenti, scendendo a 9,1 miliardi di dollari rispetto ai 13,6 miliardi di dollari del 2018.
#Climatescope 2019: India’s ambitious policy framework & copious capacity expansions pushed the country to 1st position in 2019 from 2nd in 2018. The Indian gov has set one of the world’s most ambitious renewable energy targets by aiming for 175GW by 2022. https://t.co/zj6EDPVXDv
— BloombergNEF (@BloombergNEF) January 21, 2020
Negli Stati Uniti boom dell’eolico off shore
Gli Stati Uniti sono al secondo posto nella classifica degli investimenti nelle energie rinnovabili, con 55,5 miliardi di dollari di investimenti, in aumento del 28 per cento rispetto al 2018.
L’energia eolica ha registrato un forte aumento da 22,2 miliardi di dollari nel 2018 a 32,1 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, mentre l’energia solare è salita a 24,7 miliardi di dollari nel 2019 dai 22,1 miliardi dell’anno precedente.
Le tecnologie intelligenti per l’energia hanno registrato un leggero aumento dei finanziamenti, fino a 16,9 miliardi di dollari. Sono invece diminuiti gli investimenti in biomassa e rifiuti, biocarburanti, geotermico ed energia dal mare.
“È interessante notare come in questo terzo anno di presidenza di Trump, che è noto per non essere particolarmente favorevole alle energie rinnovabili, gli investimenti statunitensi in energie pulite hanno stabilito un nuovo record positivo“, ha detto Ethan Zindler, capo dell’area America per Bnef. “Queste tecnologie sono più competitive che mai in termini di costi, e il fatto che all’orizzonte ci sia stata una riduzione del credito d’imposta ha reso il mercato particolarmente impegnato attivo nel 2019”.
Europa perde posizione
Nel 2019 l’Europa è scivolata dietro agli Stati Uniti, investendo 54,3 miliardi di dollari in nuova capacità rinnovabile, con un calo del 7 per cento. La Spagna è in testa con 8,4 miliardi di dollari, con un aumento del 25 per cento rispetto al 2018 e la cifra annuale più alta registrata da Madrid dal 2011.
“I 6 miliardi di dollari di investimenti solari in Spagna nel 2019 sono impressionanti perché questi progetti vanno avanti a costi record per megawatt. Gli sviluppatori stanno costruendo parchi fotovoltaici grazie alle basse tariffe concordate nelle aste governative o, sempre più spesso, senza alcun sostegno finanziario”, ha commentato Pietro Radoia, senior associate per il solare di Bnef.
Il Regno Unito ha investito 5,3 miliardi di dollari, con un calo del 40 per cento, è il più basso dal 2007. La Germania è scesa del 30 per cento a 4,4 miliardi di dollari, il più basso dal 2004, e la Svezia è scesa del 19 per cento a 3,7 miliardi di dollari, mentre i Paesi Bassi sono aumentati del 25 per cento a 5,5 miliardi di dollari, la Francia del 3 per cento a 4,4 miliardi di dollari e l’Ucraina del 56 per cento a 3,4 miliardi di dollari.
A est calano gli investimenti
Il Giappone ha investito 16,5 miliardi di dollari in capacità rinnovabile, principalmente solare anche se in calo del 10 per cento rispetto al 2018, mentre l’Australia ha impegnato 5,6 miliardi di dollari, in calo del 40 per cento. L’India ha investito 9,3 miliardi di dollari in energia verde, il 14 per cento in meno rispetto al 2018, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno investito la cifra record di 4,5 miliardi di dollari, quasi tutti per il complesso solare termico e fotovoltaico Al Maktoum IV da 950MW a Dubai.
In Sudamerica le rinnovabili guadagnano terreno
In America Latina, il Brasile ha aumentato gli investimenti in capacità di energia rinnovabile del 74 per cento a 6,5 miliardi di dollari l’anno scorso, mentre il Messico ha impegnato 4,3 miliardi di dollari, con un aumento del 17 per cento, e il Cile 4,9 miliardi di dollari, con un aumento di quattro volte, e l’Argentina 2 miliardi di dollari, con un calo del 18 per cento.
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