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Musei a cielo aperto, 5 borghi dipinti da scoprire in Italia
Non solo abbelliscono il paese, ma ne raccontano la storia, le tradizioni, i legami. I murales caratterizzano tanti borghi dipinti da nord a sud della Penisola e sono l’occasione per scoprire anche altri tesori del territorio, dai paesaggi naturali ai musei agli edifici storici.
Vi è mai capitato di visitare un paese con i muri delle case e degli edifici pubblici ricoperti da dipinti? Beh, sappiate che in Italia, di borghi caratterizzati da murales, ne esistono più di duecento. Li ha censiti tutti (o quasi) l’Associazione italiana dei paesi dipinti, nata quando l’Azienda di promozione turistica del varesotto, proprietaria degli affreschi di Arcumeggia (Va), provò a redigere un primo elenco dei comuni che presentavano questa caratteristica, accorgendosi poi che il fenomeno era più imponente di quanto si pensasse all’inizio. I dipinti, nati per ricordare, per protestare, per raccontare una storia, in molti casi sono diventati vere e proprie opere d’arte. Noi vi raccontiamo cinque località, ma voi non fermatevi qui!
Viaggio nei borghi dipinti
Vernante – Piemonte
I murales di Vernante, borgo in provincia di Cuneo, sono particolari perché raccontano tutti quanti la storia di Pinocchio. Sono più di centocinquanta e sono stati dipinti da Bruno Carlet e Meo Cavallera. Cosa c’entra la fiaba con Vernante? Attilio Mussino, uno dei più famosi illustratori di Pinocchio, trascorse qui gli ultimi anni della sua vita. A lui è dedicato anche un museo dove si possono ammirare alcune edizioni antiche e illustrate del racconto. All’ingresso del paese troverete anche una statua del burattino di legno più celebre al mondo, realizzata da artigiani locali.
Dozza – Emilia Romagna
Il borgo medievale di Dozza, uno dei Borghi più Belli d’Italia, lo troverete arrampicato su una collina che domina la valle del fiume Sellustra, tra Imola e Bologna. È un vero e proprio museo a cielo aperto: un centinaio di opere di artisti colorano case e strade e qui viene ospitata la Biennale d’Arte contemporanea del Muro Dipinto (l’edizione numero 26 si terrà quest’anno dall’11 al 17 settembre). Non potrete non entrare poi nella maestosa Rocca Sforzesca, nel punto più alto del paese, dove si possono visitare alcune stanze, le prigioni, i camminamenti sulle torri e dove è ospitata l’Enoteca regionale con una selezione di etichette che si possono acquistare e gustare con i tortelli dalla pasta tirata a mano come vuole la tradizione di queste parti.
Cibiana di Cadore – Veneto
In provincia di Belluno, immersa in una verde vallata a oltre mille metri sul livello del mare, Cibiana di Cadore racconta la sua storia attraverso una cinquantina di affreschi dipinti a partire dagli anni ’80 sui muri esterni degli edifici da artisti italiani e stranieri. I dipinti raffigurano soprattutto gli antichi mestieri, dal fabbro al casaro, dal mugnaio al carbonaro, e si possono scoprire tutti seguendo un percorso preciso con l’aiuto di una mappa. Già che vi trovate qui visitate anche il Messner Mountain Museum Dolomites o Museo nelle Nuvole sul monte Rite, voluto da Reinold Messner per raccontare la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico.
Diamante – Calabria
Sulla costa tirrenica della Calabria, Diamante è conosciuto soprattutto per le sue lunghe spiagge, il suo mare cristallino e per il festival del peperoncino, ma sapete che il paese vanta anche un centinaio di murales che arredano il centro storico? L’idea di trasformare i muri degli edifici in grandi tele venne al pittore milanese Nani Razzetti e nel 1981 artisti italiani e internazionali realizzarono 85 opere a cui se ne aggiunsero altre dal 1986 al 1997. Non perdetevi, ad esempio, il Murales a mosaico di Michele ed Angiolina Sposito di Ferrara, dipinto in via Alfieri, sull’esterno della Chiesa Madre.
Orgosolo – Sardegna
Scene della quotidianità della vita contadina oppure momenti di lotta sociale e di potere: i murales di Orgosolo, paese della Barbagia, raccontano tutto questo in un modo immediatamente comprensibile. I primi comparvero nella seconda metà del Novecento come strumento di protesta di un gruppo di anarchici e grazie ad essi oggi, Orgosolo, riceve migliaia di visite da tutto il mondo. Se capitate qui andate anche alla scoperta dell’altopiano del Supramonte con escursioni organizzate a piedi, in bici o in fuoristrada tra monti e colline dove la natura è ancora lussureggiante e incontaminata.
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