Confusi e indecisi: elettrico, ibrido, benzina o diesel? Emissioni, incentivi, ricarica… Su quale auto secgliere (e perché) gli italiani hanno molti dubbi. E’ quanto è emerso al ForumAutoMotive di Milano.
Tra 10 anni le auto elettriche si ricaricheranno wireless, ovunque
La diffusione delle auto elettriche dipende dalla ricarica e dal prezzo. A breve costeranno meno e si caricheranno anche in movimento.
Entro una decina d’anni sarà possibile ricaricare le auto elettriche o ibride plug-in praticamente ovunque: in garage, nei parcheggi pubblici o addirittura guidando in autostrada. Un’evoluzione tecnica che darà un forte, fortissimo impulso alla diffusione della mobilità sostenibile e consentirà di fruire con maggiore facilità dei veicoli a basso impatto ambientale.
Induzione ad alta efficienza
La ricarica wireless è la nuova frontiera dell’automobile. A detta dei ricercatori dell’Oak Ridge National Laboratory – il più grande laboratorio nazionale americano di scienze interdisciplinari e tecnologia, gestito dal dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti – la rigenerazione delle celle senza connessioni via cavo sarà la tecnologia che, in un futuro poco lontano, renderà accessibile a chiunque l’utilizzo di auto elettriche. Il centro di ricerca del Tennessee, con il quale collabora la casa automobilistica Toyota, ha sviluppato un sistema di ricarica da 20 chilowatt (kW) ad alta efficienza (si parla del 90 per cento) che avvicina le prestazioni delle colonnine a elevata capacità maggiormente diffuse. E all’orizzonte vi è già un’evoluzione a cinquanta kW, oltre alla vera e propria rivoluzione attesa entro poco più di un decennio: la ricarica in movimento.
Dite addio ai connettori
Un sistema a induzione che consenta di rigenerare le batterie mentre si guida: non si tratta di fantasia, ma di un orizzonte concreto che prevede inizialmente molteplici micro iniezioni sporadiche, poi continue, senza la necessità di ricorrere ai connettori. Un traguardo ogni giorno più vicino, complice l’impegno della multinazionale americana Qualcomm, già sponsor della Formula E, massima espressione dell’automobilismo sportivo a basse emissioni. In proposito, il progetto Halo, piattaforma di ricarica vicina alla produzione in serie, può oggi operare sino a una potenza di ventidue kW, ma “esistono già soluzioni da duecento kW – afferma Grzegorz Ombach, responsabile della divisione Engineering di Qualcomm – dedicate ai bus elettrici e ottenute accorpando più unità di rigenerazione”. “Il vero futuro, in ogni caso, è la ricarica dinamica, con strade e autostrade puntellate da piastre a induzione: sarà possibile guidare e al tempo stesso veder aumentare l’autonomia”.
Le auto elettriche si ricaricano come uno smartphone
La tecnologia wireless si basa essenzialmente sull’abbinamento di un induttore (inserito in un cuscinetto posato a terra, oppure sotto l’asfalto) e un ricevitore a bordo dell’auto: il sistema sfrutta la risonanza creata dalle variazioni d’intensità del campo magnetico, trasferendo l’energia in modo simile ai dispositivi portatili, smartphone in primis. Una soluzione nella quale credono diversi costruttori; ad esempio Alphabet – holding cui fa capo Google – per la Google Car, oppure Nissan che, in collaborazione con lo studio inglese d’architettura e design Foster and Partners, sta affinando un concept di stazione diffusa grazie al quale le vetture potranno rigenerare le celle semplicemente restando parcheggiate a bordo strada.
Batterie più piccole, prezzi più bassi
Il primo passo per la diffusione della nuova tecnologia consisterà nella ricarica wireless stazionaria, disponibile entro un paio d’anni per ogni garage privato. Il secondo step, atteso nel 2020, porterà alla diffusione pubblica di questa soluzione, sfruttabile nelle aree di sosta, a bordo strada e negli stalli delimitati dalle strisce blu, mentre nel 2025 si assisterà all’apice del cambiamento, con i primi tratti stradali a ricarica induttiva. Un’evoluzione epocale che consentirà una fruizione agevolata delle auto elettriche; le Case costruttrici potranno infatti realizzare vetture con batterie più piccole e leggere, quindi più economiche, e al tempo stesso sarà possibile muoversi con consumi d’energia ridotti. In aggiunta, lo smaltimento delle celle, di minori dimensioni, risulterà semplificato e comporterà un minore impatto ambientale. La ricarica induttiva potrebbe essere l’asso pigliatutto della mobilità elettrica.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Uno studio indica che il 45 per cento delle aziende italiane prevede di inserire nelle proprie flotte modelli elettrici o ibridi. Anche se il gasolio rimane ancora il carburante dominante.
Dal 6 al 10 giugno torna il Salone dell’auto di Torino all’interno di uno dei parchi più belli d’Italia, quello del Valentino. Un salone a cielo aperto tra le vie della città per scoprire le ultime novità in tema di mobilità sostenibile.
Le auto elettriche e ibride rappresentano il 52% delle immatricolazioni del 2017. E il Paese scandinavo si avvicina sempre più all’obiettivo fissato per il 2025 quando scatterà lo stop a benzina e diesel.
Le due case automobilistiche giapponesi hanno firmato un accordo con Denso per costituire una nuova società che si occuperà di ricerca e sviluppo per entrare nel mercato delle auto elettriche.
Il processo di transizione verso la mobilità elettrica acquista velocità. E spessore. Come la classica palla di neve che scendendo dal pendio della montagna s’ingrossa sino a diventare una valanga, così va rafforzandosi la schiera dei costruttori pronti a convertirsi alla propulsione a batteria. Ad esempio il gruppo Jaguar Land Rover che, entro il 2020,
Dal 2019, ogni modello prodotto dalla Volvo avrà un motore a zero emissioni. Il costruttore svedese ha infatti annunciato una svolta in favore dell’elettrificazione dell’intera gamma. Non si tratta, a dire il vero, del primo annuncio in tal senso nel mondo automotive, ma costituisce un passaggio cruciale per la concretezza con la quale è stato
Sicuramente questo Salone sarà ricordato per la notizia, confermata in queste ore, dell’acquisizione di Opel da parte del gruppo francese PSA che diventa così, dopo Volkswagen, il più grande costruttore europeo di auto. Ma a Ginevra è evidente un altro “fenomeno”, ossia il sempre maggior peso, in termini numerici e di raffinatezza tecnologica, delle proposte green
Zone a limite di velocità 30 km/h, più aree pedonali e pista ciclabili, boschi urbani, una mobilità sempre più a emissioni zero, riqualificazione degli edifici: ecco le proposte anti smog che Legambiente ha lanciato nel dossier Mal’aria 2017.