Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
E se (anche) le auto sportive pensassero al pianeta? Lamborghini ci prova così
Il 2020 si avvicina: per quella data il pacchetto clima-energia dell’UE prevede di ridurre del 20 per cento le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20 per cento il risparmio energetico e aumentare al 20 per cento il consumo di fonti rinnovabili. Il livello medio delle emissioni di un’auto nuova dovrà scendere a
Il 2020 si avvicina: per quella data il pacchetto clima-energia dell’UE prevede di ridurre del 20 per cento le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20 per cento il risparmio energetico e aumentare al 20 per cento il consumo di fonti rinnovabili. Il livello medio delle emissioni di un’auto nuova dovrà scendere a 95 grammi di Co2. E fioccheranno pesanti “multe” per ogni grammo di CO2 in eccesso.
Una bella gatta da pelare per chi, come Lamborghini, produce “solo” auto con prestazioni da F1, ed emissioni proporzionali… Entro l’anno c’è l’impegno di ridurre del 25 per cento le emissioni dei modelli in listino (una bella fatica pensando alla Aventador, un’auto che raggiunge i 100 Km/h in 2,8 secondi e tocca una velocità massima di 356 Km/h). Basterà?
Così Lamborghini da anni, tessera dopo tessera, dopo la certificazione ISO 50001 del 2011, cerca di comporre il suo puzzle sostenibile e lo fa inaugurando i nuovi impianti di trigenerazione e teleriscaldamento, due tra i principali progetti che permettono alla casa automobilistica di ottenere la certificazione CO2 neutrale (rilasciata da DNV GL), ponendosi come traguardo la riduzione e la compensazione entro l’anno delle emissioni di prodotte nello stabilimento di Sant’Agata Bolognese.
“La sostenibilità fa parte dei nostri obiettivi aziendali e rappresenta un’assunzione di forte responsabilità nei confronti dei nostri stakeholder e del territorio in cui operiamo quotidianamente”, ha spiegato Stephan Winkelmann, presidente e ad di Automobili Lamborghini. “Il nostro obiettivo è mantenere lo stabilimento CO2 neutrale anche dopo l’ampliamento che avverrà nei prossimi anni con l’introduzione del terzo modello Lamborghini”, alludendo alla Urus la prima suv (e la prima ibrida) nella storia del marchio, attesa per il 2018.
L’impianto di trigenerazione permette di produrre energia elettrica, termica e frigorifera utilizzando gas naturale. Ha una potenza installata pari a 1,2 MW e consente di produrre ogni anno circa 9.800 MWh. Entro il 2017, questo impianto sarà alimentato a biogas, così da ridurre ancor più le emissioni di CO2, fino a 5.600 tonnellate ogni anno.
Come dicevamo, il (difficile) cammino verso la sostenibilità di Lamborghini in questi anni è passato attraverso altre tappe: dal fotovoltaico da 15.000 metri quadrati, al progetto di sviluppo della mobilità ciclabile con Bologna. Passando, nel 2011, per il Parco Lamborghini realizzato nel comune di Sant’Agata Bolognese in collaborazione con le università di Bologna, Bolzano e Monaco di Baviera; la messa a dimora di oltre 10.000 piante di quercia in un’area di circa sette ettari ha anche lo scopo di monitorare e comprendere meglio negli anni futuri le relazioni tra densità, produttività forestale, capacità di catturare CO2 e di mantenere la biodiversità in funzione del clima.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nei primi due talk organizzati da Autopromotec si è parlato di come, dietro l’auto, si celi un mondo (perlopiù invisibile) di piccole e grandi realtà che investono in innovazione e sostenibilità.
Mini fa un altro passo verso la transizione ecologica del marchio; come va e cosa offre la Aceman, elettrica compatta a metà fra Cooper e Countryman.
Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.