Il bike delivery, la consegna dell’ultimo miglio in bicicletta, rappresenta una valida soluzione per ridurre l’impatto ambientale nelle aree urbane.
L’azienda in Nuova Zelanda che ti paga se vai al lavoro in bici
Il responsabile di un’agenzia pubblicitaria ha deciso di dare fino a dieci dollari neozelandesi al giorno per chi decide di usare la bicicletta anziché la macchina.
Pagati dalla propria azienda per andare al lavoro in bicicletta. Per alcuni sarebbe un sogno ma in Nuova Zelanda è diventato realtà: nella città di Christchurch un’azienda offre denaro ai propri dipendenti che decidono di fare i pendolari in bici.
Quanto paga l’azienda in Nuova Zelanda per far andare al lavoro in bicicletta i propri dipendenti
Il premio è di cinque dollari neozelandesi al giorno, per coloro che hanno continuità e impegno si passa a dieci dollari, che corrispondono a poco meno di sei euro.
Un’iniziativa voluta dal responsabile dell’agenzia pubblicitaria Tim Chesney, un appassionato delle due ruote: “Era da tanto che pensavo che sarebbe stato bello incentivare in qualche modo il ciclismo: sono un ciclista appassionato e il denaro è chiaramente l’incentivo più ovvio”, ha affermato il responsabile dell’agenzia Make Collective in un’intervista sul sito di informazione neozelandese Stuff, “spero che dia loro più energia e siano più felici al lavoro”.
Pretty amazed by the interest in the cycle to work idea today. Stuff, One News, TV3/Newshub, RNZ, ZB and homepage of The Guardian! Thanks for all the support.
— Tim Chesney (@timchesney) 7 marzo 2018
Nella sua agenzia l’orario di lavoro è registrato con un software che può ora essere utilizzato anche per segnare i percorsi in bici dei dipendenti. “Tutti possono vedere i risultati degli altri e alla fine dell’anno li possiamo confrontare insieme”, spiega entusiasta Chesney.
L’iniziativa è un piccolo contributo a favore della mobilità ciclabile, capace di migliorare la salute delle persone sia a livello fisico che psichico. Un modo anche per ridurre le malattie e per essere più energici e meno stressati sul posto di lavoro. Chesney ora spera che la sua idea venga riproposta anche da altre aziende, seguendo così un esempio di welfare aziendale dedicato alla mobilità dolce.
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Dipendendi pagati se vanno al lavoro in bici, grazie anche alle piste ciclabili
Sebbene la sede dell’azienda non sia attrezzata per gli spostamenti in bici dei propri dipendenti (cosa che aveva inizialmente lasciato qualche perplessità nei potenziali beneficiari) ben cinque persone su sei facenti parte dello staff hanno aderito alla proposta di Tim Chesney. In aiuto a questo progetto sono venute le piste ciclabili di cui è dotata la cittadina di Christchurch. “Le piste ciclabili dedicate sono davvero d’aiuto: posso pedalare da qui fino all’università, vicino a dove vivo, per la maggior parte del tempo utilizzando una pista ciclabile”, ha commentato al sito di informazione Stuff lo sviluppatore della socità Elliot Gilmoure.
Essere pagati per muoversi in bicicletta, l’esperimento di Massarosa
Politiche in questo senso sono già state adottate a livello istituzionale in altri Paesi, tra cui anche l’Italia. Il comune toscano di Massarosa, in provincia di Lucca, aveva realizzato un progetto sperimentale che prevedeva il rimborso dei viaggi in sella per le persone selezionate. Se l’idea di Tim Chesney dovesse avere successo e seguito la speranza è che un giorno diventi una politica sostenuta direttamete dal governo della Nuova Zelanda.
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