Dal 6 marzo scattano multe e decurtazione dei punti dalla patente per chi non trasporta i bambini in auto su seggiolini antiabbandono. C’è tempo fino a metà aprile per richiedere il bonus del governo.
Bambini dimenticati in auto, cosa dice la nuova legge anti-abbandono
L’Italia è il primo paese europeo a varare una legge anti-abbandono, in risposta alla tragedia dei bambini che hanno perso la vita perché dimenticati in auto. L’obbligo a dotarsi dei dispositivi scatta il primo luglio 2019.
Il tema della sicurezza dei bambini in auto raggiunge un nuovo traguardo. Dopo le novità introdotte dalle nuove norme di omologazione dei sistemi di ritenuta per i più piccoli, l’Italia è il primo paese europeo ad approvare una legge volta a risolvere, o quantomeno arginare, il problema dei bambini dimenticati in auto. Un fenomeno dovuto a episodi di momentanea amnesia dissociativa che, pur non registrando una casistica elevata, ha scosso molto l’opinione pubblica e spinto le istituzioni ad agire concretamente.
Dal 1998 ad oggi, in Italia, sono stati dieci i bambini deceduti, perché abbandonati involontariamente in auto. Un dato nettamente inferiore a quello che vede ogni anno decine di bambini perdere la vita sulle strade, spesso a causa di un mancato o errato ancoraggio ai sistemi di sicurezza. Nel 2017 secondo l’osservatorio Asaps (Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale) sono stati 40 i piccoli che hanno perso la vita su strada. Il fenomeno dell’abbandono assume però dimensioni più allarmanti nelle casistiche europee, dove sono addirittura 830 i bambini (l’87% dei quali aveva meno di 3 anni) deceduti dal 1990 ad oggi, proprio perché lasciati in auto.
Ora la legge italiana potrà fungere da apripista anche all’estero, riscattando così (almeno da un punto di vista normativo) il nostro paese sul tema dell’attenzione alla sicurezza, in cui purtroppo tendiamo a distinguerci spesso in modo negativo (solo 4 genitori su 10 usano abitualmente i sistemi di ritenuta obbligatori per legge).
Cosa dice la legge anti-abbandono
In data 25 settembre 2018 la Camera ha approvato il disegno di legge 766, che prevede l’“Introduzione dell’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi”. Il successivo 12 ottobre 2018 la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (Anno 159° – Numero 238). Un iter rapido e ampiamente condiviso che farà sì che, a partire dal primo luglio 2019, sarà obbligatorio l’utilizzo di speciali dispositivi d’allarme, per prevenire l’abbandono involontario in auto dei bambini di età inferiore ai quattro anni.
Questa nuova legge è composta da quattro articoli, che apportano innanzitutto delle modifiche all’articolo 172 del codice della strada “Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini”. All’obbligo, già previsto, di assicurare il bambino su un sistema di ritenuta conforme ai regolamenti vigenti, si aggiunge ora (per bambini di età inferiore ai quattro anni) anche: “l’obbligo di utilizzare un apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti”. Attualmente queste specifiche risultano ancora in via di definizione, ma il ministero dovrà pronunciarsi in merito entro massimo 90 giorni dall’entrata in vigore della legge (quindi dal 12 ottobre).
Legge anti-abbandono, le sanzioni per chi non la rispetta
Dal momento in cui il dispositivo d’allarme diventerà obbligatorio, le relative sanzioni previste per i trasgressori, saranno le stesse stabilite per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o dei sistemi di ritenuta per i bambini. La sanzione consisterà, dunque, nel pagamento di una somma da 81 a 326 euro ed una detrazione di 5 punti dalla patente. Inoltre, se il conducente incorre in una recidiva nell’arco di due anni è prevista anche la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.
I dispositivi anti-abbandono già in commercio
Nonostante la legge non sia ancora entrata in vigore hanno già iniziato a circolare sul mercato alcuni dispositivi da aggiungere ai seggiolini. Si tratta di, sensori di calore, cuscini bluetooth o sistemi ausiliari collegati tramite app a uno o più smartphone, che rilevano la presenza del bambino in auto e inviano automaticamente un messaggio in caso di abbandono. Oppure di telecamere che rilevano il movimento all’interno dell’auto spenta, come accade per i sensori degli antifurti casalinghi.
Contemporaneamente stanno iniziando ad arrivare in commercio anche i primi seggiolini con dispositivi anti-abbandono integrati e già omologati.
Il consiglio, attualmente, è quello di attendere che il ministero si pronunci (entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento) sulle caratteristiche tecniche che questi sistemi dovranno rispettare, prima di procedere ad acquisti o sostituzioni. È buona cosa però arrivare preparati al momento della scelta, informandosi e affidandosi ai propri rivenditori e marchi di fiducia.
Sensorsafe, il dispositivo anti-abbandono di Cybex
Tra i primi ad integrare nei propri seggiolini un dispositivo anti-abbandono, già omologato attraverso i più rigidi crash test (e testato dal mercato americano), è stata Cybex, azienda tedesca leader nel campo della sicurezza, che ha già presentato il suo sitema Sensorsafe.
A mostrarci il funzionamento di questo innovativo sistema di monitoraggio Sensorsafe, è stata Rossella Povolo, esperta sicurezza di Cybex, impegnata, insieme ai suoi colleghi, in un costante lavoro di training e di formazione sul tema della sicurezza e della prevenzione (anche in collaborazione con Salvagente Italia ), attraverso corsi e incontri su tutto il territorio nazionale. “Sensorsafe introduce una nuova tecnologia per i seggiolini auto i-Size”, spiega Rossella riferendosi a tutti i sistemi di ritenuta del brand, conformi alla normativa Ece R129 o i-Size, “Questo dispositivo è costituito da una clip che è collegata al sistema di chiusura del seggiolino e connessa a un’applicazione per smartphone tramite Bluetooth, che è possibile attivare, inserendo l’apposita chiave elettronica nella porta OBD2 del veicolo.
La tecnologia viene attivata non appena la clip Sensorsafe viene chiusa. In caso di abbandono del bambino in auto, i genitori, ricevono un segnale acustico e una notifica con geolocalizzazione sul proprio smartphone, per poter intervenire subito. Se il primo smartphone non recepisce l’avviso, il sistema avviserà anche altri numeri telefonici inseriti tramite la app”.
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Proprio la tempestività risulta fondamentale nei casi di abbandono: “Durante il periodo estivo già dopo venti minuti si cominciano ad avere gravissime conseguenze, dovute al rapido surriscaldamento corporeo. Il freddo concede più tempo, perché l’ipotermia procede più lentamente”. Compatibile con i sistemi iOS e Android questa app è disponibile in varie lingue e prevede anche altre funzionalità, come quella che permette di rilevare la corretta installazione del seggiolino all’interno dell’abitacolo, avvisare in caso di apertura delle cinturine, misurare la temperatura all’interno del veicolo (segnala se questa sale oltre i 37 gradi o scende sotto ai 7) e segnalare la necessità di una pausa ogni ora (tempo massimo da trascorrere seduto, consigliato per un bambino).
Amnesia dissociativa, che cos’è e perché accade
I casi dei bambini deceduti perché dimenticati in auto dai genitori hanno scatenato un acceso dibattito e molto sconcerto. Com’è possibile non accorgersi di non aver portato il proprio figlio all’asilo e lasciarlo per ore parcheggiato in auto? La causa di un errore dalle conseguenze così tragiche, però, non è quasi mai la mancanza di responsabilità o una banale distrazione dell’adulto, bensì un episodio di amnesia dissociativa. Si tratta di un disturbo in cui la persona presenta dei vuoti di memoria che possono coinvolgere un arco di tempo variabile da pochi minuti ad – addirittura – alcuni anni.
Fortunatamente si tratta di un disturbo molto raro, ma ultimamente in continuo aumento. Il motivo è semplice e ha un nome molto familiare: lo stress. Quest’ultimo, se particolarmente intenso, può portare anche a questi momentanei “buchi neri” nei meccanismi cognitivi. Siamo convinti di aver fatto una cosa che invece non abbiamo fatto, oppure agiamo meccanicamente secondo i ritmi di una routine consolidata, senza accorgerci che un passaggio andava modificato. Per esempio andare in ufficio, portando prima il figlio a scuola. Esistono però dei segnali a cui prestare molta attenzione per non imbattersi in un episodio di amnesia dissociativa: da uno stato di accentuata irritabilità, alla difficoltà nel concentrarsi e ricordare le cose, dalla tendenza ad agire in modo automatico ai disturbi del sonno.
Per evitare di incorrere nelle tragiche conseguenze di questo stato mentale è possibile seguire alcuni accorgimenti molto semplici ma utili:
- Lasciare la borsa, le chiavi o altri oggetti importanti accanto al seggiolino del bambino
- Parlare con il bambino durante il tragitto in auto
- Posizionare il seggiolino dalla parte retrostante il passeggero, così da vederlo anche con la coda dell’occhio
- Se il seggiolino è posizionato contromarcia, oscurandoci il bambino ancora di più dalla vista, installare un apposito specchietto retrovisore per vedere il suo viso riflesso
- Accordarsi con il partner o con i nonni di darsi reciproco avviso dopo averlo lasciato a scuola
Piccoli e banalissimi accorgimenti che, in certi casi, sarebbero probabilmente bastati ad evitare i tragici epiloghi che ben conosciamo. Ora l’introduzione della nuova legge potrà contribuire a stimolare l’attenzione su questo tema e, auspicabilmente, più in generale, anche su quello della sicurezza.
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