I risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti ipotizzano un collegamento tra 22 pesticidi e i tassi di incidenza e mortalità del cancro alla prostata.
Vacanze omeopatiche
Siamo in partenza per le vacanze:
Abbiamo intervistato in proposito Alessandro Targhetta, medico
omeopata, che ci aiuta nella scelta.
Quali sono i rischi più frequenti quando si va in
vacanza?
La vacanza inizia sempre con un viaggio e già lì
possiamo soffrire: mal d’auto, mal d’aereo, mal di nave sono sempre
in agguato con nausea, vomito, vertigini, pallore, sudorazione. Si
è anche più a rischio di incappare in piccoli traumi
(contusioni, ferite e distorsioni), perché ci si muove di
più e con maggiore libertà. Non solo, le vacanze,
specie in paesi molto caldi, ci rendono più suscettibili
alle diarree. Per non parlare della pelle: dobbiamo sempre stare
attenti alle scottature! Infine non possiamo trascurare il problema
della punture d’insetti, noioso disturbo della stagione estiva.
Quali sono i rimedi più adatti?
Per le chinetosi è sempre bene portare con sé:
Tabacum 9 CH in caso di nausea, vertigini, senso di svenimento e
quando i sintomi migliorano con l’aria fresca, Cocculus 9 CH in
caso di nausea, vertigini e quando i sintomi migliorano con il
caldo, Cocculine in confetti è utile per risolvere tutti i
sintomi. Prendere 5 granuli del medicinale omeopatico indicato o 1
confetto di Cocculine 30 minuti prima di partire e poi al bisogno
durante il viaggio.
Per i piccoli traumi la nostra compagna di viaggio è sempre
Arnica Montana. Consiglio Arnica alla 9 CH, 5 granuli da assumere
subito dopo un trauma, ripetendo l’assunzione ogni ora; per uso
locale, suggerisco, invece, Arnigel per ogni trauma che non
presenti lesioni della pelle.
Per la cura delle diarrea consiglio di avere sempre a portata di
mano Podophyllum 9 CH specie per quelle “esplosive” dopo assunzione
di gelati, frutta o solo per acclimatazione in paesi caldi e
Arsenicum album 9 CH nei casi di diarree continue con febbre, molta
sete e forte stanchezza. Assumere 5 granuli del medicinale indicato
anche ogni 30 minuti con diradamento dell’assunzione al
miglioramento.
Per le scottature solari suggerisco Apis mellifica 30 CH se la
pelle “punge”, si è in presenza di prurito su tutto il corpo
e si ha un senso di miglioramento con impacchi di acqua fredda.
Belladonna 9 CH quando la pelle è rossa e calda e si ha la
sensazione di avere la febbre. In entrambi i casi assumere 5
granuli del medicinale indicato ogni 30 minuti fino al
miglioramento. Localmente è bene applicare della crema alla
calendula.
E’ possibile prevenire le punture di zanzare con Ledum palustre 9
CH, suggerisco di prendere 5 granuli tutti i giorni durante la
stagione estiva e 5 granuli al bisogno ogni 30 minuti in caso di
puntura. Localmente suggerisco l’utilizzo di Dapis spray sulla zona
arrossata.
E quando viaggiamo in posti esotici? Come dobbiamo
comportarci?
I sette medicinali a cui non possiamo proprio rinunciare sono:
Podophyllum 9 CH e Arsenicum album 9CH per la diarrea, Belladonna 9
CH per i colpi di sole, Cocculus 9 CH per i disturbi (nausea,
vertigini, prostarzione, ecc.) legati al cambio di fuso orario,
Arnica 9 CH per i traumi. Se poi andiamo in mari dove vi sono
meduse ricordiamoci di portare anche Apis mellifica 30 CH, 5
granuli dopo essere stati punti, da ripetere ogni 30 minuti e
localmente nella zona arrossata applicare Dapis spray.
E’ vero che fa bene assumere l’Artemisia contro la malaria?
Quali altre piante possono esserci utili?
Al convegno internazionale “Lotta alla malaria in Africa e infuso
di Artemisia annua L.”, svoltosi a Roma il 23 aprile scorso, i
lavori presentati fanno dire a molti ricercatori di non avere il
minimo dubbio sulla bontà dell’uso dell’infuso di Artemisia
annua nella cura della malaria, per la presenza di artemisinina, un
importante principio attivo. Altre piante antimalariche sono
l’Embelia schimperi, che è consumata in Tanzania come
tè nero con l’aggiunta di latte e burro, la Gourmaensis,
l’Albida e la Nilotica che sperimentalmente hanno dimostrato una
buona attività antimalarica contro il Plasmodium falciparum.
Non va dimenticato il Neem (Azadirachta indica), il Baobab (Adsonia
digitata) e le radici della Cassia occidentalis, una delle piante
medicinali più importanti delle regioni del Sahel africano.
Inoltre, un recente studio scientifico, condotto su 20 estratti di
piante adoperate dalla medicina tradizionale come antimalariche e
sottoposte a prove sperimentali, ha dimostrato una significativa
attività antimalarica dell’Euforbia hirta, della Morinda
morindoides, della Cryptolepsis sanguinolenta e delle radici della
Moringa oleifera.
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