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Bolzano e Oristano hanno già raggiunto il 100% di elettricità da fonti rinnovabili
Bolzano e Oristano sono le due città italiane ad essere alimentate al 100% da fonti rinnovabili. A livello globale sono oltre già oltre 40 le città che hanno completato la transizione energetica verso fonti pulite.
C’è Bolzano, che ricava la propria elettricità da fonti idroelettriche al 100 per cento e Oristano che invece sfrutta un mix di idroelettrico e solare. Uniche tra le città italiane nella lista stilata dal Carbon disclosure project (Cdp), e pubblicata lo scorso 27 febbraio. L’associazione no profit impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale ha raccolto informazioni da oltre 570 città nel mondo, per comprendere quali, tra i centri urbani a livello globale abbiamo già raggiunto risultati di un certo rilievo nella transizione energetica.
“Le città sono responsabili del 70 per cento delle emissioni di CO2 legate all’energia”, ha detto Kyra Appleby, del CDP in una nota. “Il loro potenziale per la costruzione di un’economia sostenibile è dunque immenso. I nostri dati mostrano che c’è molto impegno e grandi ambizioni, e ciò è certamente incoraggiante. Le città non solo vogliono passare alle energie rinnovabili, ma, cosa forse più importante, possono farlo. Invitiamo tutte le città a rivelarci i propri piani, a collaborare per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e dare priorità allo sviluppo di ambiziose strategie di approvvigionamento di energia rinnovabile. Ora è il momento di agire”.
Non solo Bolzano e Oristano
In Europa è la capitale islandese a sfruttare geotermico e idroelettrico per la produzione di elettricità, oltre ad essere impegnata in un percorso che vedrà la messa al bando dei combustibili fossili per i trasporti pubblici e privati entro il 2040. L’altra città europea a raggiungere questo recordo è Basilea, in Svizzera: la gran parte dell’energia proviene da fonte idroelettrica, mentre l’eolico contribuisce con un 10 per cento. Transizione sostenuta anche dal fatto che a “maggio 2017 la Svizzera ha votato per eliminare gradualmente l’energia nucleare a favore delle energie rinnovabili”, scrive il Cdp.
Le altre città che hanno scelto le rinnovabili
Si tratta di un vero movimento, partito dalle città sparse in tutto il mondo. Una spinta dal basso, il cosiddetto “bottom up”, che permette a piccole comunità e ai centri urbani di operare scelte precise in settori vitali per la riduzione dell’impatto ambientale e delle emissioni. Come è accaduto in Vermont, dove Burlington, la cittadina più grande dello Stato, soddisfa il proprio fabbisogno energetico da eolico, solare, idroelettrico e biomasse, il tutto gestito da una utility locale su una rete proprietaria.
“Burlington è orgogliosa di essere stata la prima città negli Stati Uniti a ottenere il 100 per cento della propria energia da fonti rinnovabili”, ha dichiarato il sindaco Miro Weinberger. “Attraverso il nostro mix di biomassa, idroelettrico, eolico e solare, abbiamo potuto fare esperienza diretta di come l’energia rinnovabile sia in grado di stimolare l’economia locale e creare un luogo più salubre dove lavorare, vivere e costruire una famiglia. Incoraggiamo altre città in tutto il mondo a seguire il nostro percorso innovativo e lavoriamo per un futuro energetico più sostenibile”.
Infatti si tratta solo dell’inizio: secondo le informazioni raccolte dal Cdp, sono oltre 100 le città che ricavano almeno il 70 per cento della propria energia elettrica da fonti rinnovabili, tra le quali Auckland, Nairobi, Oslo, Seattle e Vancouver.
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