Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Car sharing a Grenoble firmato Toyota: mille utenti e soddisfazione al 92 per cento
Funziona il progetto lanciato due anni fa a Grenoble dalla casa giapponese. Chi utilizza il servizio è soddisfatto, e lo abbina ad auto, bici e mezzi pubblici. Così, traffico e inquinamento si riducono.
Più di mille utenti con un livello di soddisfazione del 92 per cento: sono i risultati di Cité Lib by Ha:mo, progetto di car sharing sostenibile promosso a Grenoble (Francia), a due anni di distanza dal lancio, reso possibile dal lavoro congiunto di comune, del Gruppo Edf (azienda di produzione e fornitura elettrica francese con la sussidiaria Sodetrel), della società locale di auto in condivisione Cité Lib e di Toyota.
Rivolto soprattutto ai pendolari per l’interscambio con i mezzi pubblici, il servizio partito nell’ottobre 2014 conta 35 iRoad a tre ruote e altrettanti Coms (a quattro ruote) prodotti dalla casa giapponese, tutti elettrici e con un’autonomia variabile dai 35 ai 50 km. Ventisette invece le stazioni di ricarica sparse per la città. I mezzi sono prenotabili via smartphone e il servizio costa 3 euro i primi 15 minuti di utilizzo con sconti per gli abbonamenti annuali.
Il sondaggio recentemente effettuato tra gli abitanti di Grenoble ha rilevato come il servizio venga utilizzato principalmente nei giorni lavorativi con picchi durante le ore di punta, ovvero mattina, pranzo e tardo pomeriggio. I veicoli coprono una distanza media di 5 km e vengono noleggiati per un tempo medio di 45 minuti. Nel 75 per cento dei casi iRoad e Coms sono usati per il viaggio di sola andata, il 75 per cento degli utenti prende il veicolo in un punto per rilasciarlo in uno diverso, mentre il 20 per cento lo impiega per fare più soste. Il profilo di chi li utilizza? Uomo, 36 anni, laureato. Gli utilizzatori del servizio nel 74 per cento dei casi possiedono l’auto e hanno anche un abbonamento ai servizi pubblici (43 per cento), il 54 per cento utilizza la bicicletta 2 o 3 volte alla settimana, il 41 per cento su base quotidiana.
L’idea del progetto è quella di differenziare il più possibile i mezzi di trasporto in un contesto urbano così da ridurre traffico e inquinamento: non per niente Ha:mo è acronimo di “harmonious mobility”. La sperimentazione a Grenoble (ce n’è un’altra a Tokyo) continuerà fino al 2017, momento in cui saranno raccolti tutti i dati e sviluppato un progetto adattabile a ogni città. Intanto si pensa all’idea di sostituire il motorino con il Toyota Coms per i ragazzi dai 16 ai 18 anni in modo da offrire loro un mezzo più sicuro e più economico.
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