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Casa della musica, il progetto di Mario Cucinella per la ricostruzione post sisma dell’Emilia Romagna
La Casa della musica di Pieve di Cento, in provincia di Bologna, è stata inaugurata a fine maggio e fa parte delle opere pubbliche all’interno del piano di ricostruzione nelle province dell’Emilia Romagna colpite dal sisma del 2012. Il progetto è stato sviluppato dallo studio di architettura di Mario Cucinella con il contributo di sei giovani professionisti del territorio. Sostenibilità, sicurezza
La Casa della musica di Pieve di Cento, in provincia di Bologna, è stata inaugurata a fine maggio e fa parte delle opere pubbliche all’interno del piano di ricostruzione nelle province dell’Emilia Romagna colpite dal sisma del 2012. Il progetto è stato sviluppato dallo studio di architettura di Mario Cucinella con il contributo di sei giovani professionisti del territorio. Sostenibilità, sicurezza sismica e ambientale sono i cardini del progetto, per ricostruire meglio di prima.
La Casa della musica e le altre opere pubbliche
Attraverso il fondo di solidarietà attivato a pochi mesi dal terremoto e grazie alla generosità dei lavoratori italiani e delle imprese sono stati raccolti oltre sette milioni di euro per il piano di ricostruzione in Emilia Romagna. Con questi sono state realizzate cinque opere pubbliche nelle province colpite: la Casa della musica a Pieve di Cento (Bologna), un centro per lo sport e la cultura a Bondeno (Ferrara), una scuola di danza a Reggiolo (Reggio Emilia), un centro ricreativo a Quistello (Mantova) e un centro socio-sanitario a San Felice sul Panaro (Modena). Queste opere dimostrano che la forza di una collettività si manifesta anche attraverso l’architettura di nuove strutture al servizio dei cittadini, fondamentali perché la vita e le attività della comunità riprendano come e addirittura meglio di prima.
Autori del progetto della Casa della musica sono Mario Cucinella architects – il progetto è stato coordinato da Marco Dell’Agli – e sei giovani professionisti del territorio, architetti e ingegneri sotto i 30 anni selezionati su oltre 160 candidature. I giovani sono stati coinvolti nel Workshop ricostruzione, un laboratorio sul tema di “Costruire per ricostruire” in cui hanno progettato le opere pubbliche Federico La Piccirella, Arianna Balboni, Francesco Galli, Valentino Gareri, Mirco Bianchini e Clelia Zappalà. La stessa squadra è autrice della scuola di danza di Reggiolo che aprirà prossimamente.
Il progetto
Pieve di Cento ha una radicata tradizione musicale, elemento che ha ispirato il progetto. La Casa della musica si inserisce nell’area ex Lamborghini che dopo una bonifica effettuata con la collaborazione del comune è stata risanata e trasformata in parco attrezzato. L’edificio ha una superficie di 500 metri quadri ed è formato da nove elementi autonomi, simili agli “strumenti” di un’orchestra più ampia, ovvero la città. Anche i rivestimenti interni ed esterni in legno di rovere richiamano questo tema e consentono, come nelle casse armoniche degli strumenti, di contenere e amplificare i suoni.
I nove laboratori musicali di forma circolare sono collegati da una piazza che funge sia da snodo centrale sia da luogo di condivisione e dialogo tra i giovani musicisti dove si svolgono anche le prove di musica d’insieme. Illuminata durante la notte, la Casa della musica diventa un punto focale della città, una sorta di lanterna che metaforicamente è di conforto ai cittadini per favorire la ripresa delle attività ricreative dopo il sisma.
Ricostruire con criteri di sostenibilità
La Casa ha una struttura in muratura portante utile sia da un punto di vista termico sia dell’isolamento acustico. Il rivestimento in facciata ventilata è formato da doghe curve in rovere e garantisce ottime prestazioni energetiche, oltre a dare all’edificio una grande qualità estetica. Particolare cura è stata data all’acustica degli spazi interni per la riduzione del riverbero sonoro. Un sistema di impianti autonomo per ogni aula garantisce un utilizzo flessibile degli spazi e la riduzione dei consumi energetici.
“Nel dramma di queste terre e di quelle del centro Italia colpite dagli eventi sismici, noi architetti dobbiamo a queste comunità tutto il nostro sforzo creativo – afferma Cucinella –. Dobbiamo immaginare che da questa grande sofferenza ricostruiremo meglio, con più attenzione, senza compromessi su sicurezza sismica e sicurezza ambientale. L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa”.
La scuola di danza a Reggiolo
Come la Casa della musica di Pieve di Cento, anche il progetto della scuola di danza di Reggiolo è stato sviluppato nell’ambito del Workshop ricostruzione secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort nelle aree interne ed esterne. La scuola, che verrà completata entro la fine di quest’anno, ricorderà una cesta di legno intrecciato ispirata all’artigianato tipico della zona come la creazione di cesti in vimini, e si troverà in un’area di confine tra il territorio urbano e la campagna. La forma compatta dell’edificio e la presenza di un involucro prevalentemente opaco ridurranno le dispersioni termiche nei mesi invernali riducendo al minimo il ricorso agli impianti meccanici di riscaldamento.
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