“Manca una strategia territoriale integrata, una conoscenza approfondita del settore bike e delle specificità del territorio”, spiega Fabio Toccoli, fondatore di Bike Facilities.
Cosa deve fare una città per potersi dire sostenibile
La città sostenibile non può più essere solo un’idea utopica ma può e deve trasformarsi in realtà, come alcune città stanno già facendo. Quando Michael Bloomberg, sindaco di New York per 13 anni e ora inviato speciale Onu ha dovuto definire la città del futuro, ha posto l’accento su “nuovi modelli di edilizia, trasporti, uso
La città sostenibile non può più essere solo un’idea utopica ma può e deve trasformarsi in realtà, come alcune città stanno già facendo. Quando Michael Bloomberg, sindaco di New York per 13 anni e ora inviato speciale Onu ha dovuto definire la città del futuro, ha posto l’accento su “nuovi modelli di edilizia, trasporti, uso del terreno e produzione e consumo di energia. Fornendo a città e nazioni gli strumenti per costruire un futuro urbano che realizza un modello di città sostenibile, che può diventare così laboratorio del cambiamento”. Secondo Bloomberg, le città del mondo potrebbero ridurre le emissioni di oltre un miliardo di tonnellate all’anno di CO2 entro il 2030. Purché si facciano furbe, anzi, intelligenti. Smart city, appunto.
Le soluzioni a disposizione degli amministratori per rendere una città sostenibile all’interno dei centri urbani sono davvero molte e spaziano dall’applicazione delle ultimissime tecnologie all’incentivazione dei cambiamenti delle abitudini. Ci sono tante buone idee ma alcune non possono proprio mancare se vogliamo una città sostenibile.
Città sostenibile, cosa non può mancare
Wi-fi su tutto il territorio
Controllare le email, leggere il giornale online, controllare gli orari dei bus diventa più facile quando c’è un’area wi-fi pubblica, come già ne esistono a Milano e Roma.
Coworking
Sono locali a disposizione dei lavoratori autonomi, dotati di tutto ciò che serve a livello professionale. L’ultima novità è il coworking con asilo nido, realizzati a Bologna, Milano e Roma. Alcuni coworking stanno puntando sulle nuove tecnologie come le stampanti 3d, la progettazione e l’uso di software/hardware open source come Arduino. Ecco una lista di coworking in varie città italiane.
Consumo di suolo zero
Riqualificare e ammodernare le strutture esistenti utilizzando le ultime tecnologie a disposizione. La Toscana è stata la prima regione a dotarsi di una legge contro il consumo di suolo e progressivamente diverrà un tema sempre più tenuto in considerazione nelle grandi realtà urbane. Il Parlamento ha approvato a maggio 2016 una regolamentazione che contenga il consumo di suolo.
W la domotica e l’internet delle cose
Ecco come la casa – o addirittura un intero quartiere – diventa ‘intelligente’: sistemi elettronici di controllo della temperatura, degli inquinanti e dell’umidità, controllo antincendio, sicurezza e intrusioni, controllo dei bebé, dei vari elettrodomestici a distanza. Il controllo a distanza ha raggiunto la nuova fase dell’internet delle cose, con cui sarà possibile gestire, controllare, programmare il funzionamento degli oggetti via web.
Tetti verdi e orti urbani
Incentivare il verde nelle città, sia per assorbire la CO2 che per abbellimento. I tetti ricoperti di verde aiutano a ridurre il caldo negli edifici d’estate e ad isolare parzialmente d’inverno, mentre gli orti in città sono un piccolo aiuto antistress che fa anche risparmiare denaro rispetto a chi deve comprare tutto facendo la spesa: un fenomeno in espansione abbracciato anche da molte amministrazioni locali.
Telelavoro
Sveglia, colazione e direttamente a lavoro senza uscire di casa. Può avere dei pro e dei contro, sicuramente lavorare da casa e via web è un modo per ridurre il traffico e l’inquinamento automobilistico. Lo confermano alcuni studi, Asstel e European Telework Development dell’Unione Europea. Telelavoro è anche gestire il lavoro in vari luoghi anziché dalla solita scrivania dell’ufficio, un’opportunità in più che favorisce nuova modalità organizzative e di gestione del personale da parte delle aziende.
Code elettroniche
La versione hi-tech del numero sul foglietto, che permette di evitare di stare fisicamente in fila. Con questa app la prenotazione avviene a distanza così prima di pagare le bollette si può fare la spesa o prendere un caffè.
Documenti digitali nella pubblica amministrazione
Carta, carta e ancora carta. Il terzo millennio dovrebbe dire basta ai documenti cartacei quando li si può facilmente sostituire con file elettronici da scaricare e salvare su uno smartphone.
Scuole come luoghi di cultura e servizi, aperte anche il pomeriggio
Immaginare i plessi scolastici come luoghi di aggregazione post-lezione, con corsi aperti, spazi di socialità e per lo sport, la lettura, l’informazione e la cultura. Il ministero dell’Istruzione ha intanto deciso di tenere aperte le scuole anche nella stagione estiva proprio in questo senso.
Collaborazione social tra cittadini, amministrazione e forze dell’ordine
Social network e applicazioni sono un aiuto incredibile per migliorare il decoro e il rispetto delle regole nelle città: dal sistema Io Segnalo realizzato da Roma Capitale per permettere ai cittadini di fare segnalazioni in via prioritaria all’applicazione per eliminare il degrado urbano.
Mini-rinnnovabili e tecnologie per risparmio energetico
Il futuro dell’energia è mini. Fotovoltaico, solare termico ma anche microeolico sugli edifici sono soluzioni architettoniche che utilizzano poco spazio per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Un aiuto viene anche dalle tecnologie che riducono gli sprechi energetici con software appositi per abitazioni e uffici.
Raccolta differenziata smart per premiare/punire cittadini e aziende
Una realtà già diffusa in numerosi comuni italiani, vede la città americana di Chicago puntare all’innovazione ‘smart’: cassonetti con compattatore incorporato dei rifiuti, alimentato a energia solare da pannelli posti sulla copertura. Possono contenere fino a cinque volte la quantità standard di rifiuti e un sistema di allerta avverte la centrale quando sono pieni, riducendo gli spostamenti dei mezzi di raccolta.
Micro-pagamenti via smartphone e web
Si potrebbe sfruttare il sistema dei cellulari o le app per un pagamento più veloce di una carta di credito: ciò renderebbe molto più spedite tutte le operazioni di cambiamento di mezzi di trasporto. In Francia hanno sperimentato Twitter al posto dei contanti, per un pagamento social veloce come uno schiocco di dita.
Pianificazione degli spostamenti casa-lavoro in grandi aziende ed enti
Si possono programmare azioni capillari di governo degli spostamenti casa-lavoro attraverso la figura del mobility manager. Una figura che nasce dall’esigenza di agire sul motivo di spostamento più sistematicamente ripetitivo nel quadro della mobilità urbana; si tratta dello sviluppo e messa a punto di un insieme di misure e strumenti per la riorganizzazione degli spostamenti del personale di grandi aziende ed enti, ma anche per razionalizzare quelli che interessano centri commerciali, ospedali, università, auditorium.
Incentivazione di veicoli a basso impatto ambientale, a partire dai taxi
Il Comune può incentivare su scala locale gli acquisti di veicoli a combustibili ecologici e incoraggiare la diffusione di punti di distribuzione di energia, come ha fatto il Giappone dove ci sono più colonnine di ricarica per le auto elettriche che distributori di benzina. Una città sostenibile deve trasformare il parco veicolare circolante pubblico e privato, con incentivi per l’acquisto per nuovi taxi elettrici e ibridi e per nuovi veicoli merci. Su ottomila vetture che compongono il parco taxi di Roma, due (due!) sono auto elettriche.
Far conoscere i ‘buoni mobilità’
Anche l’Italia, seguendo l’esempio francese, si è dotata di “Buoni Mobilità”. Una forma particolare di incentivo destinata a tutti coloro che dimostrano di recarsi al posto di lavoro, o accompagnano i propri figli a scuola, utilizzando mezzi di trasporto sostenibili (un esempio è il comune di Massarosa).
Sistemi di mobilità intermodale per l’”ultimo miglio”
Con la collaborazione tra pubblico e privato, tra grandi aziende e l’amministrazione pubblica, è possibile immaginare sistemi che facilitano ai cittadini il raggiungimento dei mezzi pubblici e la percorrenza del fatidico “ultimo miglio”, come dimostra l’esperimento di Grenoble.
Una tessera unica
Alcune città stanno sperimentando la creazione di una tessera che permetta di utilizzare metropolitana, tram, bus, car sharing e bike sharing, capace di consentire anche l’uso di veicoli in condivisione, cosa che faciliterebbe decisamente l’impiego di diverse modalità di spostamento.
Percorsi protetti casa-scuola
Uno dei maggiori motivi di rallentamento mattutino del traffico è il viavai scolastico. Per ridurlo, si devono realizzare percorsi protetti per gli spostamenti casa-scuola a piedi o in bicicletta come il bicibus e il Bike to school, ma anche insegnare ai bimbi come spostarsi con laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili.
Blocco dei veicoli inquinanti: fino a quando continueranno a circolare i diesel Euro 3?
Peccato per la recente mancata approvazione in Consiglio regionale della Lombardia del blocco dei diesel Euro 3, già prevista per l’ottobre 2015 e invece inaspettatamente sospesa. Se non ci saranno rinsavimenti, oltre mezzo milione di veicoli altamente inquinanti continueranno a circolare in Lombardia anche nel 2016, oltre centomila solo a Milano.
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