Le novità introdotte dal governo per contenere la pandemia in Italia, a partire dal green pass rafforzato, o super green pass.
Andrew Cuomo: il “presidente” dell’emergenza coronavirus a New York
Gli Stati Uniti sono attualmente il Paese con il più alto numero di contagi da Covid-19. Andrew Cuomo sta ottenendo molti consensi per il modo in cui sta gestendo la pandemia nello stato di New York.
Ultimo aggiornamento: 7 aprile
L’accento inconfondibilmente newyorchese, le rughe d’espressione ad incorniciarne il volto, la chioma leggermente brizzolata. Potrebbe sembrare un attore di Hollywood, ma Andrew Cuomo è il governatore dello stato di New York. A far “innamorare” le americane, più che il suo aspetto fisico, è stata la sua capacità di gestire la crisi causata dalla pandemia in corso.
Rachel Maddow, una delle giornaliste statunitensi più note, volto della rete televisiva Msnbc, ha definito Cuomo “presidente dell’emergenza coronavirus”. C’è chi addirittura lo vorrebbe come presidente degli Stati Uniti, tanto che l’hashtag #cuomo4president è diventato virale su Twitter. Attualmente, del resto, Donald Trump si sta limitando a fornire qualche informazione scorretta di tanto in tanto, approfittando della situazione per allentare le restrizioni sull’inquinamento; Joe Biden invece, l’avversario democratico, se ne sta beato nella sua villa in Delaware discutendo di quello che farà quando sarà alla Casa Bianca, mentre tutti, fuori, parlano di Covid-19.
La lotta di Cuomo contro il coronavirus
Cuomo, il cui padre ha sempre sognato di diventare presidente – chissà, magari sarà il figlio a realizzare quel sogno –, è in prima linea. Ha detto che “se c’è un momento per l’unità, è proprio questo” e si sforza di restare accanto ai propri cittadini nel miglior modo possibile, senza risparmiare loro alcun dettaglio – perché “non sono stupidi, possono accettare la verità” – ma rassicurandoli con uno dei toni più spontanei e umani finora percepiti fra i capi di stato in questo periodo, affidandosi alla scienza per evitare di alimentare qualunque tipo di allarmismo. Suo fratello, anchorman dell’emittente televisiva Cnn, è risultato positivo al virus e il governatore ha subito condiviso la notizia. “Chris è forte. Meno di quanto crede” – scherza –, ma starà bene”.
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Nessun americano è immune al virus. Non importa che tu viva in Kansas, o in Texas. In un certo senso, New York è come un canarino nella miniera di carbone. Quello che sta accadendo qui, accadrà presto in tutto il Paese. Se c’è mai stato un momento per l’unità, questo, amici miei, è il momento. In questa situazione non esistono stati repubblicani o democratici, vittime rosse o blu. Ci sono solo il rosso, il bianco e il blu della nostra bandiera. Il virus non discrimina. Può attaccare chiunque.Andrew Cuomo
New York non è in isolamento, ma “in pausa”
Prima di tutto, le diapositive di cui Cuomo si serve saranno sì “old style”, ma sono chiarissime. Riportano nel dettaglio tutte le indicazioni che gli abitanti dello stato di New York sono tenuti a seguire. Per lui, non siamo “on lockdown” ma “on pause”, cioè in pausa e non in isolamento. “Non ho controllo sulla variabile del contagio, ma ho il controllo sulla valvola della densità”, ha spiegato. “I numeri del contagio non diminuiscono? Allora stringo un po’ la valvola. I numeri del contagio non diminuiscono ancora? E io stringo un po’ di più la valvola. I numeri del contagio continuano a non diminuire? E io chiudo la valvola”. Fino al 29 aprile tutte le attività non essenziali sono sospese, le scuole chiuse; i cittadini sono invitati a rimanere a casa optando per lo smart working. È attiva una linea telefonica di cui servirsi nel caso si necessiti di supporto psicologico.
La legge Matilda per le fasce più deboli della popolazione
“Se dovete incolpare qualcuno, prendetevela con me”, ha intimato Cuomo. Che ha avuto il coraggio di assumersi ogni responsabilità. Si sa, le polemiche sono all’ordine del giorno in situazioni del genere e lui ha preferito dare alla gente “un capro espiatorio”. Può sembrare cinico, ma è utile. Il governatore ha varato delle disposizioni specifiche per le fasce più deboli della popolazione – dagli anziani alle persone immunodepresse –, contenute in una legge che ha chiamato “Matilda” in onore di sua madre. “L’istinto è quello di amare i nostri cari”, ha detto. “Vorremmo stare con loro, vorremmo che i nonni potessero abbracciare i nipoti. Ma dobbiamo essere furbi, perché da noi dipende la loro salute. Impariamo piuttosto ad usare più spesso frasi come: ‘Ti voglio bene’, ‘mi manchi’…”.
Che cosa possiamo imparare su noi stessi? I momenti di crisi rivelano la nostra vera natura: forza, debolezza, bellezza, vulnerabilità.Andrew Cuomo
I casi di Covid-19 negli Stati Uniti
Il primo ospedale temporaneo sul territorio statale è stato allestito presso il centro congressi Javits, a New York, e dispone di tremila posti letto. Almeno altri quattro siti sono stati selezionati per fungere da temporary hospitals. Le autorità sanitarie hanno stimato che serviranno circa 30mila respiratori: quattromila sono stati inviati dal governo federale, ma Cuomo è riuscito a reperirne altri settemila. Tuttavia, come ha dichiarato il dottor Calvin Sun alla Cnn, il sistema sanitario è a rischio di collasso poiché gravi carenze di dispositivi di protezione personale mettono a rischio lo staff ospedaliero.
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In base all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), gli Stati Uniti sono attualmente il paese più colpito dall’emergenza coronavirus, con 333.810 casi positivi. La Casa Bianca prevede che moriranno tra le 100mila e le 240mila persone, nonostante le misure di contenimento attivate. Secondo il New York Times, uno dei più attendibili quotidiani americani, lo stato di New York è l’epicentro della malattia, dove si registrano 138.836 casi e 5.489 vittime [dati aggiornati al 7 aprile, ndr]. Il 7 aprile il numero di morti per Covid-19 nella città di New York è arrivato a 3.200, superando i 2.977 dell’11 settembre. Cuomo ha invocato l’aiuto del personale medico di tutta l’America. In molti hanno risposto all’appello.
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Andrew Cuomo non ha paura di scagliarsi contro Donald Trump
Nonostante tutto, Donald Trump ha avuto il coraggio di dire che “Cuomo deve fare di più”. La risposta del governatore non ha tardato ad arrivare. “Io dovrei fare di più? No, tu devi fare qualcosa! Dovresti essere il presidente”.
Just had a very good tele-conference with Nation’s Governors. Went very well. Cuomo of New York has to “do more”. — Donald J. Trump (@realDonaldTrump) March 16, 2020
Trump ha approvato un pacchetto di aiuti da duemila miliardi di dollari – il più grande nella storia americana, pari a circa 1.851 miliardi di euro – per aiutare individui e aziende a far fronte alla crisi economica causata dall’epidemia di coronavirus e fornire agli ospedali le forniture mediche di cui hanno urgente bisogno. Secondo Cuomo, però, lo stato di New York otterrebbe solo 3,6 miliardi, mentre all’omonima città spetterebbe soltanto un miliardo. Davvero troppo poco.
I have to do more?
No — YOU have to do something! You’re supposed to be the President. https://t.co/tYeDt1lcOZ — Andrew Cuomo (@NYGovCuomo) March 16, 2020
E quando pigeremo il tasto play…
“I momenti di crisi rivelano la nostra vera natura”, crede il governatore. Sicuramente stiamo capendo molto sul suo conto, e su quello dell’attuale presidente. E stiamo anche avendo l’occasione di riflettere su noi stessi, su ciò che davvero conta, sulle persone che hanno saputo restarci vicino, sui sogni che vorremmo realizzare. Quando tutto sarà finito, non avremo più scuse. Dovremo buttarci. Rivelare quei sentimenti che mai abbiamo avuto il coraggio di esprimere, lottare per quegli obiettivi che ci tengono svegli la notte, inviare quel messaggio che non abbiamo ancora scritto, dare quel bacio che abbiamo solo immaginato, prendere quella decisione che potrebbe cambiare la nostra vita. Forse non è adesso che siamo in pausa, ma lo eravamo prima. Non sempre abbiamo vissuto ogni istante, non sempre ci siamo resi conto di quello che avevamo fra le mani. Quando finalmente premeremo il tasto play, saremo soltanto noi a poter scrivere il finale del film.
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