Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Contro lo spreco alimentare: come conservare il cibo
Dalla spesa intelligente ad un uso consapevole del frigo e del freezer, ecco le azioni quotidiane da mettere in pratica per evitare lo spreco alimentare. In questo ci aiutano anche elettrodomestici all’avanguardia e nuove scoperte.
Se il primo passo contro lo spreco alimentare (un impegno che, oggi, tutti dobbiamo rispettare) è quello di pianificare per quanto possibile il menù settimanale e fare una spesa intelligente comprando solo alimenti in quantità necessarie nel breve periodo, il secondo riguarda la corretta conservazione dei cibi, dalla dispensa al frigorifero al freezer. Piccoli accorgimenti nelle nostre azioni e tecnologie sempre più all’avanguardia aiutano a mantenere i prodotti nel giusto stato di conservazione o, addirittura, ne prolungano la durata.
Attenzione allo spreco: quando “preferibilmente” fa la differenza
Sapete che, per quanto riguarda le diciture riportate sulle confezioni degli alimenti, esiste una differenza tra la scritta “consumare entro” e “consumare preferibilmente entro”? Nel primo caso il cibo può essere consumato solo fino alla data di scadenza, nel secondo caso si tratta di un termine minimo di conservazione: indica, infatti, la data fino a cui il prodotto, conservato correttamente, mantiene integre le sue proprietà organolettiche. L’alimento può essere consumato oltre il termine senza pericoli per la salute (ovviamente più ci si allontana dal giorno indicato più aumenta il rischio che il prodotto perda la sua integrità). Questo è solo un esempio di come qualche informazione utile in più ci può essere d’aiuto per evitare di gettare il cibo.
Frigo e freezer: usiamoli nel modo giusto!
Un’altra dimostrazione? Conoscere come sistemare gli alimenti nel frigo: nei ripiani più alti, dove la temperatura è intorno agli 8/10° gradi, vanno posizionati gli avanzi di cibo e i frutti tropicali; gli 0° gradi del ripiano più basso sono perfetti per ospitare, invece, carne rossa, pesce e pollame, mentre frutta e verdura vanno riposte negli appositi cassetti dove la temperatura è intorno ai 2°gradi; infine, è meglio utilizzare gli scomparti della porta del frigorifero per sistemare uova, latte, acqua, formaggi e marmellate. Gli alimenti vanno poi posti nei giusti contenitori, separando le tipologie di prodotti per quanto possibile. Quando organizzate la dispensa o il frigo ricordatevi poi di posizionare davanti, a portata “d’occhio”, quelli in prossimità della scadenza e dietro i cibi appena acquistati o più freschi. Controllate regolarmente cosa c’è nel frigo, se c’è qualche prodotto che sta per scadere e dunque va consumato subito per evitare di gettarlo, o se c’è qualche avanzo del giorno prima che abbiamo dimenticato. E non scordatevi del freezer (qui la temperatura deve essere di 18°gradi o meno): quello che non mangiate subito e rischia di andare a male può essere congelato e consumato in un secondo momento.
Ricerca e innovazione in azienda
Un valido aiuto contro lo spreco alimentare ci arriva anche dalle aziende che sviluppano nuove tecnologie per conservare il cibo. Whirlpool su tutte, i cui elettrodomestici smart permettono ai consumatori di interagire con i prodotti e adottare stili di vita più sostenibili legati al consumo responsabile. L’azienda, inoltre, si impegna a promuovere il valore del cibo nelle scuole con il progetto educativo Momenti da non sprecare dedicato a bambini, docenti e famiglie. Ancora, come ha riportato un articolo pubblicato su Science, i ricercatori del gruppo Amber del Trinity College di Dublino sono riusciti ad ottenere un nanomateriale bidimensionale in cui è possibile stampare chip, che potrebbe essere utilizzato anche nel packaging alimentare per creare confezioni in grado di interagire e avvertire, per esempio, quando il latte sta per scadere. Che dire poi di una speciale pellicola creata con le proteine del latte – presentata l’anno scorso a un convegno dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti – che conserverebbe meglio i cibi rispetto a quella classica di plastica e che potrebbe essere applicata facilmente come uno spray? E chissà, infine, se un giorno ci ritroveremo davvero a utilizzare bava di lumaca per conservare frutta e verdura: la recente scoperta è di tre studenti liceali salentini che a giugno porteranno il progetto “A passo di lumaca sul biorivestimento edibile” al Genius Olympiad di Oswego negli Stati Uniti. Prima di arrivare alla spazzatura, le possibilità sembrano davvero infinite.
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