In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
Cosa vedere a Roma, 5 mete fuori dai soliti schemi
Nella città che in molti considerano la più bella del mondo, c’è sempre qualcosa che può stupirci. 5 idee per tour fuori dal comune a Roma.
La capitale offre meraviglie artistiche e architettoniche senza eguali e a ogni visita è possibile meravigliarsi davanti ad angoli inaspettati della città ma, cosa vedere a Roma se si desidera uscire dai soliti schemi? Ecco 5 idee insolite per trascorrere attimi indimenticabili. Per tutti i gusti.
Museo e cripta dei Cappuccini
Una chiesa, l’attiguo convento, la cripta e il museo: tutti degni di nota, si trovano in via Veneto. Sempre più numerose le persone che visitano il complesso, non tanto per motivi religiosi ma per la curiosa cripta che custodisce un ossario per alcuni forse un po’ tetro, ma di certo affascinante. La particolarità è che con le ossa sono state riprodotte anche forme inaspettate quali fiori e farfalle. L’aspetto negativo è che non si possono fare foto – ma qualcuno le fa comunque.
Da qualche anno il museo è diventato multimediale: un intreccio di modernità e spiritualità dove i visitatori, grazie all’ausilio di ologrammi, touch screen e nuove tecnologie interattive, sono guidati alla scoperta degli aspetti fondamentali della cultura dei Frati Minori Cappuccini. Ma non è certo per questo che si viene qui, infatti la chicca è rappresentata unicamente da un’opera di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, il San Francesco in meditazione.
L’effetto ottico di via Piccolomini
Incredibile, ma ancor più suggestivo se lo si gode in certi momenti della giornata – come al tramonto – è l’effetto ottico in via Piccolomini: nei pressi della collina del Gianicolo, in una posizione quindi sopraelevata rispetto al resto della città è una strada che, appena imboccata dall’Aurelia antica, punta dritta alla cupola di San Pietro. Tutti, affascinati dalla grandezza della cupola, iniziano a percorrere questa strada con meraviglia fino a notare qualcosa di singolare: all’aumentare dei metri percorsi, diminuisce la grandezza della cupola. Come è possibile? Un’illusione ottica data non tanto dal cupolone quanto da ciò che lo incornicia. La strada è infatti percorsa su entrambi i lati da una serie di edifici, e sono proprio questi la chiave. All’inizio di Via Piccolomini l’occhio umano vede un unico soggetto, la cupola, e la sua grandezza è l’unica cosa percepita proprio a causa dei palazzi che lo incorniciano. Percorrendo i 50 metri della strada, invece, l’occhio vede lo spazio intorno alla cupola grazie allo sfondo precedentemente nascosto dai palazzi, e percepisce una dimensione differente. Un effetto davvero suggestivo che fa apparire ancor più bella, questa meraviglia romana.
Mangiare il baccalà a Santa Barbara
Per vivere al meglio una città, il consiglio è girarla a piedi. Camminando a lungo poi è d’obbligo una pausa ristoro, magari in un locale tipico di Roma, come Dar Filettaro a Santa Barbara in largo dei Librari 88 (tel. 06.6864018). La trattoria è frequentata da turisti di tutto il mondo, oltre che consigliata dai romani e qui la specialità, inutile dirlo, è il filetto di baccalà fritto passato in pastella (composta di acqua e farina e fatta lievitare per qualche ora).
Una vecchia e sincera osteria alle spalle di Campo de’ Fiori, lungo via dei Giubbonari con tavoli rustici e spartani e tovaglie di carta; aperto solo di sera e chiuso la domenica, durante la bella stagione è possibile mangiare anche all’aperto. Sempre pieno zeppo, se non si trova posto, è possibile farsi incartare i filetti da passeggio perché qui non si mangia praticamente altro se non pane, burro e alici o fagioli e puntarelle. Altra nota positiva è che i filetti costano solo 5 euro al pezzo.
Spezieria di S. Maria della Scala
Un altro luogo dal sapore antico e affascinante è la spezieria di santa Maria della Scala: le spezierie erano i luoghi in cui venivano preparati e venduti i medicinali nelle epoche in cui non esisteva ancora l’industria farmaceutica. I rimedi di tipo naturale prodotti nelle spezierie con largo uso delle erbe officinali, erano spesso creati dai monaci, i quali coltivavano direttamente le erbe medicinali nei giardini dei conventi.
La secolare spezieria di S. Maria della Scala, in via della scala 23 a Roma, nel cuore di Trastevere, si trova al primo piano del convento dei Carmelitani Scalzi, inglobato nella Chiesa di Santa Maria della Scala e dicono sia la farmacia più antica d’Europa. Visitarla significa fare un salto nel passato, tra atmosfere che ricordano ancora quelle di un tempo.
Qui si può tutt’oggi acquistare l’acqua della Scala, rimedio contro una gran quantità di disturbi (dal mal di testa alla nausea, dalle allergie ai dolori reumatici).
Porta alchemica a Piazza Vittorio
La Porta Alchemica, conosciuta anche come Porta Magica, Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è l’unico resto dell’antica villa Palombara edificata nella seconda metà del ’600 dal Marchese di Pietraforte, Massimiliano Palombara (1614 -1680), appassionato d’esoterismo e alchimia e frequentatore della corte di Cristina di Svezia. Il monumento originariamente era una dei 5 ingressi esterni della villa, che il marchese aveva fatto incidere con simboli alchemici al fine di attirare l’attenzione di chi potesse decifrarne i segreti.
La leggenda narra di un pellegrino misterioso (probabilmente Francesco Giuseppe Borri), che, ospitato nella villa del marchese per diversi giorni, cercò di trasmutare una sostanza inerte in oro. L’ultimo giorno fu visto sparire attraverso la porta magica, lasciando dietro di sé una pagliuzza d’oro e delle formule alchemiche. Il marchese avrebbe deciso così di far incidere quegli sconosciuti simboli sui frontoni e sulle cornici delle porte della sua villa come istruzioni per la realizzazione della pietra filosofale.
Sulla soglia della porta è inciso “SI SEDES NON IS”, se siedi non vai, frase che letta al contrario “SI NON SEDES IS” significa se non siedi vai. Questo piccolo ammonimento indica di non lasciarsi distrarre dai simboli attorno alla porta, ma dal significato stesso di essa.
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