L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
La Danimarca punta all’indipendenza energetica entro 30 anni
Il Parlamento ha varato un piano per portare la Danimarca a produrre elettricità 100% rinnovabile entro il 2030 e raggiungere nel 2050 l’indipendenza energetica.
In Danimarca entro il 2030 l’energia elettrica prodotta sarà al 100 per cento rinnovabile mentre entro il 2050 il Paese sarà completamente indipendente dal punto di vista energetico. Obiettivi che il Parlamento danese ha votato trasversalmente, superando qualsiasi divisione politica e il cui raggiungimento è stato programmato passo dopo passo.
Raggiungere l’indipendenza energetica in 30 anni
Tre decenni per raggiungere l’indipendenza energetica completa. Lo scorso 29 giugno, tutti i partiti che siedono in Parlamento hanno sottoscritto l’impegno a eliminare completamente il carbone dalla produzione di elettricità e tutti i combustibili fossili dal mix energetico. Per raggiungere gli obiettivi, i parlamentari hanno fissato due tappe fondamentali: entro il 2030, la Danimarca diventerà un Paese con il 100 per cento di elettricità pulita, ed entro il 2050, tutta l’energia dovrà provenire da fonti rinnovabili. Fra circa 30 anni in Danimarca l’elettricità, il caldo e il freddo saranno generati da rinnovabili mentre i trasporti saranno alimentati solo da combustibili di origine rinnovabile.
Un mix di tecnologie pulite per realizzare l’obiettivo
Attuare un programma per diventare completamente autonomi dai combustibili fossili per la produzione di energia elettrica ha richiesto al Parlamento danese un ingente sforzo di programmazione. Le misure pianificate coinvolgono diverse tecnologie rinnovabili, dall’eolico offshore e terrestre al fotovoltaico, dal biogas a misure per incrementare l’efficienza energetica nell’industria e nell’edilizia ed altre che possano trasformare in chiave green mobilità e trasporti. Nel dettaglio le misure adottate:
- 3 parchi eolici offshore per un totale di 2.400 megawatt di potenza
- aste di energia rinnovabile per 564 milioni di euro, in cui far competere diverse tecnologie pulite per spuntare il chilowattora più conveniente
- lo stanziamento di 537 milioni di euro per incrementare la produzione di biogas
- l’implementazione di misure di risparmio ed efficienza nel settore dell’industria per 40 milioni di euro e in quello delle costruzioni per altri 27 milioni
- 67 milioni di euro di investimento nel periodo 2020-2024 per sviluppare la mobilità elettrica e un sistema di trasporti sostenibili
- misure per alleggerire il carico fiscale relativo all’elettricità e al riscaldamento investendo 268 milioni di euro.
Danimarca investe su ricerca e sviluppo
Tra tutte le iniziative concordate dal Parlamento danese, quella ritenuta più ambiziosa riguarda la costruzione di tre parchi per 2.400 megawatt di energia eolica.
Altrettanto ambizioso è un altro capitolo del programma danese, quello della ricerca. La transizione energetica che la Danimarca sta programmando si fonderà infatti su ricerca e sviluppo, motore dell’innovazione nelle tecnologie rinnovabili. Il Paese stanzierà 134 milioni di euro al 2024 che dovranno essere impiegati per ricerca e sviluppo in tema di energia e clima. Un programma nutrito e ad ampio raggio che avrà un costo ragionevole, “la transizione verde deve migliorare l’economia dei cittadini e rafforzare la sostenibilità dell’intera società”, ha infatti sottolineato il ministro delle Finanze danese, il liberale Kristian Jensen.
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