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Domotica ed ecosistemi digitali. Così sarà la nostra casa (e la nostra auto) del futuro
Un interessante appuntamento sulle nuove tecnologie si tiene fino a giovedì 12 ad Amsterdam, sede dell’Integrated Systems Europe (ISE) 2015. Sono migliaia le idee e i prodotti in mostra. Domotica, Internet delle cose, case e automobili connesse in ecosistemi digitali a misura d’uomo. Si va dalle lampadine led che fungono da sistemi di allarme ai frigoriferi
Un interessante appuntamento sulle nuove tecnologie si tiene fino a giovedì 12 ad Amsterdam, sede dell’Integrated Systems Europe (ISE) 2015. Sono migliaia le idee e i prodotti in mostra.
Domotica, Internet delle cose, case e automobili connesse in ecosistemi digitali a misura d’uomo. Si va dalle lampadine led che fungono da sistemi di allarme ai frigoriferi con sportelli trasparenti che mostrano i cibi al loro interno e visualizzano offerte e promozioni sui prodotti alimentari, dai sistemi operativi che controllano in maniera remota illuminazione, riscaldamento, tende e temperatura agli specchi virtuali touch che consentono di farti vedere come staresti con diversi vestiti senza bisogno di spogliarsi.
Sta emergendo chiaramente la tendenza sempre più forte e decisa verso la domotica e la nascita di nuove reti di dati in ambito casalingo. Questo vuol dire nuovi elettrodomestici, nuove automobili e nuovo stile di vita. Più comodità, meno consumi. Vuol dire avere “cose” che parlano fra di loro, serrature che aprono porte al tocco di un dito, elettrodomestici capaci di capire cosa fare nel corso della giornata, termostati che imparano i nostri ritmi lavorativi, schermate di informazioni precise su ciò che accade in casa nostra, mentre l’automobile in box ci avvisa quando è carica di energia elettrica o di idrogeno. Tutto sorvegliato, gestito e comandato da noi, dal telefono o dal tablet, o addirittura dal nostro orologio. Queste visioni avveniristiche sono suggerite – e a volte già realizzate – da molti prodotti in mostra ai grandi eventi del settore tecnologico di quest’anno, il Ces di Las Vegas, l’Ise di Amsterdam in svolgimento in questi giorni e il Cedia (Custom Electronic Design&Installation Association) previsto per ottobre a Dallas.
È necessario chiedersi che cosa voglia un proprietario di casa intelligente. Le ricerche indicano un interesse sempre maggiore e concreto del pubblico. Secondo la D-Link Berg Insight “Smart Homes and Home Automation” le famiglie chiedono sicurezza e, subito dopo, risparmio energetico con un controllo dei consumi anche a distanza grazie ai cellulari o ai tablet. Alla fine del 2013 le abitazioni europee con impianti domotici e con controlli di energia e sicurezza erano oltre 1,45 milioni, in forte accelerazione. Negli Stati Uniti la NAHB, National Association of Home Builders, ha rilevato che proprio nel periodo in cui scendevano le vendite di abitazioni, aumentavano quelle di edifici dotati di gestione efficiente dei consumi energetici. L’attenzione all’ambiente si abbina al risparmio e all’adozione delle nuove tecnologie.
La casa intelligente consente di risparmiare energia. Non si tratta (solo) di gadget per rendere superaccessoriata la nostra casa, ma di sistemi efficaci per evitare sprechi di cibo e di elettricità, per gestire il proprio tempo in modo migliore e dunque per fare del bene all’ambiente. Niente di avveniristico né di eccessivamente costoso; la domotica oggi non richiede più impianti onerosi, cavi e tempi lunghi. È tutto wi-fi, tutto connesso con reti dedicate. Con la gestione controllabile anche da remoto è possibile usare il forno, la lavatrice, il piano a induzione nelle ore in cui l’energia elettrica è meno cara, ricaricare la propria automobile, pianificare i tragitti più rapidi fino al distributore di idrogeno. Le stesse auto diverranno spazi in cui vivere la propria vita in mobilità, in grado di comunicare con l’ambiente circostante, compresi gli altri veicoli e i pedoni.
La necessità di indirizzare tutti gli sforzi verso la massima diffusione e condivisione delle tecnologie è espressa dalle scelte di Toyota. La casa giapponese ha esposto al Ces di Las Vegas la Mirai, la sua prossima auto a idrogeno. Ma la mossa più importante è stata mettere a disposizione di tutti i 5.680 brevetti legati alla nuova tecnologia a idrogeno. “Meglio la collaborazione”, ha detto Toyota.
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