Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Il pane raffermo ha la consistenza ideale per le zuppe, perché rimane comunque corposo, anche quando viene a contatto con il brodo caldo. Non è raro che gli chef preparino in anticipo il proprio pane raffermo: tagliano a fette il pane ancora fresco e lo lasciano essiccare nei comuni sacchetti di carta per il pane
Il pane raffermo ha la consistenza ideale per le zuppe, perché rimane comunque corposo, anche quando viene a contatto con il brodo caldo. Non è raro che gli chef preparino in anticipo il proprio pane raffermo: tagliano a fette il pane ancora fresco e lo lasciano essiccare nei comuni sacchetti di carta per il pane per qualche giorno. Trovandosi invece all’ultimo momento alle prese con un pane già indurito, più “coriaceo”, sarà sufficiente attrezzarsi di un buon coltello da pane, ricordandosi di inumidire la lama prima di tagliare. Lo spessore ideale della fetta “da inzuppare” è intorno al mezzo centimetro.
vLa fetta si usa così com’è o si fa tostare in forno o al tostapane: con la tostatura, alla corposità del pane raffermo, si aggiunge la croccantezza. Il pane durante “l’invecchiamento” subisce una serie di trasformazioni fisico-chimiche che inducono la retrogradazione dell’amido e lo rendono più digeribile; il raffermamento è più lento nei pani ottenuti con lievito madre (pasta acida) rispetto a quelli preparati con lievito di birra.
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