Un cane per amico fa bene al cuore

Il cuore e i parametri vitali di un paziente cardiopatico si avvantaggiano moltissimo grazie al contatto ravvicinato con un cane amico.

Chi soffre di cuore e di patologie cardiovascolari in genere trae un grandissimo vantaggio dalla presenza di un cane al suo fianco e la durata della sua vita si allunga sensibilmente. Lo afferma lo studio Pet ownership and cardiovascular risk pubblicato sulla rivista scientifica Circulation lo ha dimostrato con dati e test sperimentali:

“Che i cani imponessero ai proprietari una certa attività fisica che fa indubbiamente bene al cuore – nota la cardiologa Renata Daniele – è un dato di fatto. Ma ora le ricerche più avanzate in campo cardiologico rilevano anche un aumento della serenità e dell’interesse verso il mondo circostante che l’ammalato conquista con la presenza di un cane vicino a sé”. Lo studio, infatti, conferma il valore della pet therapy per i malati di cuore, ma anche l’intimo legame con la qualità della vita di chi si trova ad affrontare una malattia cardiaca e ha un cane al suo fianco.

Meno stress con un cane al proprio fianco

Ad avvalorare ulteriormente la tesi c’è un altro lavoro presentato recentemente a Dallas in occasione del meeting dell’American heart association: i ricercatori dell’Università della California hanno preso in esame 76 pazienti cardiopatici ricoverati in ospedale ai quali facevano regolarmente visita alcuni volontari accompagnati da animali domestici. I degenti venivano poi esaminati – tramite prelievo di sangue – per verificare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Il contatto ravvicinato con i cani, la loro vicinanza, il legame emotivo stabilito con le bestiole hanno diminuito l’ansia di queste persone del 24 per cento. Non solo. La vicinanza degli animali ha permesso anche di ridurre l’impatto emotivo causato dal ricovero ospedaliero, alleviando lo stress legato alla degenza e migliorando l’umore.

Una donna che bacia un cane
Vivere con un cane favorisce la diminuzione dei livelli del cortisolo, l’ormone dello stress

Un’esperienza italiana per i cardiopatici

Proprio da questi dati trae spunto l’esperienza del servizio di cardiologia del Centro Cuore degli Istituti di ricovero e cura Iseni Sanità di Malpensa che, dal febbraio di quest’anno, sono partiti con una specifica esperienza di pet therapy rivolta ai cardiopatici, aiutando i pazienti ad adottare un cane abbandonato per migliorare la propria vita e per affrontare meglio la malattia. Allo scopo è stato siglato un accordo con l’associazione Animal’s emergency Onlus di Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano: i pazienti degli istituti potranno adottare gratuitamente un cagnolino abbandonato facendolo entrare nella propria famiglia e percorrendo insieme a lui la strada verso la guarigione con la supervisione dei medici ospedalieri. L’associazione farà anche da tramite con altri centri che si occupano dell’adozione di randagi su tutto il territorio italiano.

I benefici della presenza di un cane al fianco di un cardiopatico sono verificabili. I cardiologi degli Istituti Iseni hanno notato un generale abbassamento dei valori della pressione, della glicemia e del colesterolo. Per non parlare degli aspetti psicologici, della relazione affettiva che si instaura con la bestiola, e dei benefici in tema di miglioramento dell’umore che un cane dona alla vita di ogni giorno.

cardiopatie e cani
Un cane fa bene al cuore e aiuta a vivere più a lungo

Jack e Lola, dal terremoto all’aiuto di chi soffre di cuore

Jack e Lola sono due cani trovati abbandonati dopo i recenti terremoti che hanno sconvolto il centro Italia. Ospitati in un centro di Foligno, partner di Animal’s emergency, hanno trovato una nuova casa e un nuovo affetto presso due pazienti cardiopatici. La loro nuova esistenza porterà beneficio sia a loro, sia alle persone che si prenderanno cura di questi trovatelli a quattro zampe.

L’esperienza di Animal’s emergency e degli istituti Iseni contribuirà senz’altro anche a una nuova visione dell’abbandono e del randagismo. Salvare un cane e adottarlo non diventa solo una scelta vincente nei confronti di un animale abbandonato, ma anche un modo per “salvarsi la vita” e viverla più a lungo e nel modo migliore.

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