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Fanghi termali: quali scegliere, cosa curano e come funzionano
Il potere rigenerante delle acque termali esercita sullo stress un effetto altamente positivo, specie se ai bagni si uniscono massaggi e trattamenti rilassanti.
Passare una settimana ad occuparsi solo del proprio corpo e dei suoi ritmi in un ambiente gradevole e rilassato sembrerebbe l’unico vero segreto antistress: ecco come funzionano i fanghi termali. In realtà grazie alla loro alta concentrazione di elementi minerali, i bagni e i fanghi termali agiscono direttamente sull’equilibrio neuro-psichico ricaricando il paziente degli oligoelementi necessari. Particolarmente indicate, in proposito, sono le acque ricche di calcio e magnesio, ecco quali scegliere.
Fanghi termali, cosa sono
Forte è il suo potere assorbente e depurativo, il fango impiegato per i bagni è di origine vulcanica e proviene da località termali, soprattutto italiane. I fanghi contengono ferro, zolfo, acido solfidrico, solfati alcalini e terre varie.
Come funzionano
I bagni di fango agiscono sull’organismo sia attraverso il calore sia grazie al particolare tipo di contatto con la pelle, sia provocando uno stimolo cutaneo. Hanno la funzione di riscaldare la zona della pelle con cui viene a contatto, provocando un arrossamento e una sensazione di calore.
Potentissimo agente di rigenerazione fisica, l’argilla è nota fin dall’antichità come rimineralizzante, riequilibrante e antitossico. La sua caratteristica è quella di caricarsi di calore e energia che poi trasmette ai tessuti e alle cellule che ne hanno bisogno.
Quale scegliere
Nelle terme di Saujon, in Francia, è stato aperto un centro europeo di gestione dello stress. Contemporaneamente ai benefici fanghi e bagni, ai massaggi sott’acqua e docce con particolari getti d’acqua, il paziente viene introdotto alle tecniche antistress: pensiero positivo, training autogeno, ipnosi, sofrologia.
Inoltre, vi sono in commercio fanghi terapeutici naturali in polvere, pronti per l’uso, si tratta di fanghi formati da argilla verde ventilata essiccata al sole unita a oli essenziali o vegetali.
Un altro importante trattamento consiste nell’applicazione dei fanghi marini, dotati di una ricca concentrazione ionica. Hanno quindi un forte potere antalgico naturale, ideale per i dolori articolari. I fanghi vengono utilizzati in cataplasmi sul corpo, in modo da catturare le tossine e purificare l’organismo. Per essere efficace, gli esperti consigliano che questo trattamento abbia una durata di almeno 25 minuti.
La torba è una sostanza preziosa deriva dalla immersione, avvenuta alcuni millenni fa, di un’intera foresta e del suo sottobosco. È un fango composto di sostanze organiche, inorganiche e biologicamente attive. Penetrando nella pelle, esercita una peculiare influenza biochimica i cui risultati, nei corsi dei secoli, sono inconfutabilmente provati.
Quando fare i fanghi termali e cosa curano
I bagni sono molto pesanti e vanno eseguiti solo dopo avere concordato con il medico la terapia individuale, particolare importanza ha l’effetto sudorifero. Si fanno ad una temperatura di 35-40 gradi e durano dai 15 ai 30 minuti.
Recentemente alcuni centri termali si sono specializzati nella cura di questa sindrome, lo stress, tipica dell’età moderna. Nel combatterlo è il momento più indicato quando fare i fanghi termali. Al loro interno, unitamente alle cure termali classiche vengono proposte attività specifiche appositamente pensate per rilassare il paziente e riportarlo ad una consapevolezza delle proprie esigenze fisiche e psichiche.
Nelle spa è un toccasana la fangoterapia con fanghi argillosi, utile per la pulizia e il drenaggio di tutta la pelle, e per il beneficio circolatorio di capillari e vene.
Un approccio particolarmente prezioso in quanto le tecniche antistress oltre a potenziare l’azione del trattamento termale mettono in grado il paziente, una volta a casa, di continuare alcuni fondamentali aspetti della cura.
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