Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
File bag, la borsa componibile fatta con scarti di pelle rigenerata
Ideata dall’azienda italiana Regenesi, File bag è una borsa personalizzabile e rispettosa dell’ambiente prodotta con scarti di pelle rigenerata.
Lanciata sul mercato grazie a una raccolta fondi avviata sulla piattaforma Kickstarter, File bag è una borsa composta da pezzi intercambiabili ed è interamente realizzata con scarti di pelle rigenerata attraverso un processo sostenibile attestato da Remade in Italy, una certificazione rivolta al mondo del riciclo. L’idea è dell’azienda bolognese Regenesi specializzata nell’impiego di rifiuti post-consumo o industriali per la realizzazione di complementi d’arredo e accessori di moda.
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La sostenibilità di File bag non è solo nei materiali
Gli scarti di pelle utilizzati nella produzione di File bag provengono dalla concia vegetale che non fa uso di sostanze inquinanti e vengono lavorati in maniera del tutto naturale. Nel processo di rigenerazione della pelle vengono impiegati soltanto la farina di castagno per la colorazione, il lattice estratto dalle piante di caucciù, l’acqua, i sali e i grassi per conferire al materiale maggiore morbidezza al tatto.
Tuttavia la sostenibilità della borsa firmata Regenesi non risiede esclusivamente nel processo produttivo sostenibile, anche l’idea della personalizzazione gioca un ruolo fondamentale in questo senso. Disponibile in tre differenti volumi (small, medium e large), la File bag è stata pensata per adattarsi a ogni occasione semplicemente sostituendo cover e tracolla scelte tra un’ampia gamma di proposte, dal basic alle fantasie più elaborate. Per uno stile costantemente rinnovato in un’unica borsa.
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Regenesi, esempio di economia circolare
L’attività svolta dall’azienda bolognese fondata da Maria Silvia Pazzi verte sul recupero di materiali altrimenti destinati al tradizionale processo di smaltimento dei rifiuti. Tra le risorse a cui Regenesi ridà nuova vita sotto forma di gioielli o borse artigianali troviamo vecchie montature di occhiali, manici di borse, catarifrangenti di biciclette, pelle rigenerata, lattine di alluminio e scarti di vecchi elettrodomestici non più funzionanti.
Ed è proprio sul riciclo che l’azienda Regenesi ha costruito il suo modello di business orientato al raggiungimento di un’economia circolare attraverso accordi di collaborazione con altre imprese. Così sono state avviate collaborazioni con Dainese, il marchio di abbigliamento per motociclisti da cui è nata una linea di accessori creati con le tute usate dai piloti della Moto Gp, e con Lamborghini che, allo stesso modo, ha contribuito con i propri scarti alla realizzazione di oggetti unici. Fornendo un chiaro esempio di come un semplice rifiuto possa rappresentare una risorsa preziosa da non sprecare.
Immagine di copertina: la File bag di Regenesi in diverse varianti. ©Kickstarter.com
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