Riconoscere l’insieme per curare. Alla base della medicina olistica, l’identificazione di corpo, mente e spirito quali componenti di un sistema unificato.
Hoodia Gordonii: il cactus per dimagrire
Da millenni questo cactus viene usato dai boscimani, che vivevano a contatto con la natura, si cibavano in particolare del cactus Hoodia allo stato naturale
di Anna Poletti
Tra i molti doni della fitoterapia dei popoli aborigeni risalta il cactus Xhoba o Hoodia (Hoodia gordonii) che potrebbe contribuire a risolvere una delle patologie più gravi dei paesi ricchi: l’obesità.
La pianta della Hoodia
Da millenni questo cactus viene usato dai boscimani, o San, un popolo che vive nel deserto del Kalahari, tra Sud Africa, Namibia e Botswana, e da altre tribù per ridurre l’appetito. Questa pianta cresce principalmente nel deserto, trovandovi il suo habitat ideale con temperature che arrivano fino a 50 gradi.
L’uso tradizionale consolidato di Hoodia da parte dei San permette anche a noi un’assunzione sicura e libera da effetti secondari. Ciò è stato confermato dalle ricerche mediche. I San masticavano fette di questo cactus specialmente durante la caccia per essere indipendenti dai rifornimenti di cibo e acqua. La Hoodia permetteva anche di mantenere i livelli di energia necessari.
Le proprietà della Hoodia gordonii
Gli Anikhwe abitantio del nord del Botswana cibano i loro figli con la Hoodia per indurre disappetenza, per trattare le reazioni allergiche degli occhi e per curare gravi dolori dello stomaco. Fanno bollire dei pezzi di Hoodia nell’acqua e ne bevono la poltiglia. I Khomani del nordovest del Sudafrica usano Hoodia per dimagrire.
Le tribù San intervistate, compresi gli Xun e i Khwe, che tuttavia non abitano in Sudafrica, riferiscono che la Hoodia serviva loro per reprimere la fame – mangiando il cactus due volte al giorno – durante le escursioni di caccia e per mantenere inalterato il livello di energia.
Il popolo San, circa 100mila persone, ora vive in una bidonville, ma un tempo, quando ancora viveva nel deserto a
contatto con la natura, si cibava esclusivamente di prodotti naturali, in particolare del cactus Hoodia allo stato naturale, cioè non lavorato.
Perché la Hoodia reprime la fame
Le sostanze attive di Hoodia replicano l’effetto che il glucosio ha sulle cellule nervose del cervello, inducendo una sensazione di pienezza anche quando questa in effetti non c’è. Una delle molecole attive di Hoodia individuata da ricercatori inglesi fu chiamata P57. Essa sembra 10mila volte più efficace del glucosio. L’uso di Hoodia ha ridotto nei soggetti sperimentali (da test eseguiti in Inghilterra) il fabbisogno calorico quotidiano di mille calorie. L’assunzione di calorie può dunque essere ridotta del 30-40 per cento.
Una riduzione drastica del peso dovrebbe sempre essere fatta sotto controllo medico, specialmente nel caso di diabete, cancro e malattie cardio-circolatorie.
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