Husky, il segreto degli occhi azzurri è scritto nel dna

I magnifici occhi azzurri dei cani di razza husky sono associati alla duplicazione di una sequenza genetica. Abbiamo chiesto all’oculista veterinaria se necessitano di cure particolari.

Ipnotici, magnetici, affascinanti: gli occhi azzurri degli husky e dei siberian husky, razze nordiche di cani da slitta ormai diventati anche compagni del vivere metropolitano, sono una diretta emanazione del loro dna. Lo dimostra il primo studio genetico realizzato su esseri viventi diversi dall’uomo attraverso i test del dna “fai-da-te” venduti dalle aziende direttamente ai consumatori. Oltre tremila cani sono stati confrontati con altrettanti esemplari di controllo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Plos genetics dai ricercatori della Embark veterinary, una start-up americana che collabora con l’università Cornell a Ithaca, nello stato di New York.

Utilizzando i dati genetici degli animali domestici degli utenti della piattaforma, combinati con i colori degli occhi riportati da altri clienti, è stata scoperta una duplicazione genetica fortemente associata al colore degli occhi blu. Questo studio dimostra il valido lavoro che la piattaforma Embark sta facendo nei confronti della salute dei cani. In un solo anno, infatti, sono stati collezionati dati a sufficienza per condurre uno dei più grandi studi sulle razze canine. Embark è attualmente alle prese con altri progetti di ricerca simili specificatamente inerenti alle caratteristiche morfologiche e di salute dei cani in genere, e si spera che la ricerca possa condurre anche a delucidazioni importanti riguardo le malattie genetico/ereditarie delle varie razze.

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I magnifici occhi azzurri degli husky sono associati alla duplicazione di una sequenza genetica © Bella Huang/Unsplash

Gli Husky e la ricerca genetica del futuro

Confrontando le analisi del dna con le foto dei cani esaminati è emerso un dato importantissimo: gli occhi azzurri dei siberian e degli husky e quelli dei cani appartenenti alla razza dei pastori australiani (con il mantello non-merle) sono associati alla duplicazione di una sequenza genetica composta da oltre 98mila lettere (dette “lettere basi”), che si trova sul cromosoma 18 vicino al gene Alx4, noto per il suo ruolo nello sviluppo degli occhi nei mammiferi.

Una copia di questa variante genetica è sufficiente affinché il cane abbia entrambi gli occhi azzurri oppure un occhio azzurro e uno scuro, un’anomalia che si riscontra spesso nei cani nordici di queste razze. Ciò non si verifica, però, sempre e in maniera sistemica. Esistono, infatti, degli esemplari che presentano la variante, ma non hanno gli occhi azzurri e questo fa pensare che ci siano altri fattori genetici o ambientali coinvolti. Ricostruire l’esatto meccanismo molecolare che si nasconde dietro lo sguardo di questi affascinanti cani nordici potrà contribuire a scoprire un domani come si sviluppano gli occhi azzurri nei mammiferi e a dare nuovi spunti per la ricerca genetica che affronta anche malattie ereditarie e, appunto, a sfondo genetico.

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I cani con gli occhi azzurri, o comunque molto chiari, non sono particolarmente soggetti a patologie di tipo oculare. La visita oculistica rimane comunque un imperativo verso i sei anni d’età © Simon Rae/Unsplash

Occhi azzurri, la parola all’oculista veterinaria

I cani con gli occhi azzurri, o comunque molto chiari, non sono particolarmente soggetti a patologie di tipo oculare. Ce lo conferma la dottoressa Cristina Muscolo, medico veterinario: “La pigmentazione dell’iride non dà eccessivi problemi all’occhio del cane. Ma nel caso di occhi celesti o tendenti al giallo chiaro, la visita di controllo oculistico rimane un imperativo verso i sei-sette anni di età, anche per valutare lo stato di salute generale dell’organismo”.

Leggi anche: Come prevenire malattie agli occhi del cane con una semplice visita

Del resto bisogna anche notare che cani di tipo lupoide come gli husky tendono, in presenza di luce solare forte o comunque fastidiosa, a stringere le pupille in modo tale da evitare per quanto è possibile che i raggi del sole possano recare danno alla retina e alla struttura interna dell’occhio.

“Il problema, infatti, potrebbe sorgere nel caso di occhi grandi e sporgenti – come nel carlino o bouledogue francese, per esempio – la cui superficie oculare potrebbe rimanere più esposta a eventuali problematiche come corpi estranei o luce intensa”, conclude la dottoressa Muscolo. Buona norma rimane, comunque, in caso di lacrimazione eccessiva, occhio arrossato e irritazione oculare rivolgersi al veterinario curante per una visita approfondita.

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