I lavori da fare e le semine dell’orto di maggio. Cosa seminare, come preparare il terreno per i mesi a venire e cosa si può raccogliere.
Il biodinamico raddoppia (e ha ancora spazio per crescere)
Migliaia di aziende agricole in Italia utilizzano un approccio biodinamico con pratiche di coltura poco invasive, concimi naturali e attenzione persino alle fasi lunari. I consumatori premiano queste realtà, tanto che ci sono ancora spazi liberi di mercato..
In Italia, negli ultimi dieci anni, le aziende agricole biodinamiche sono praticamente raddoppiate: nel 2017 si sono contate 400 realtà certificate per un’estensione totale di quasi 12mila ettari. I dati sono stati resi noti da Coldiretti in occasione del convegno “Il futuro dell’agricoltura biologica e biodinamica” che si è tenuto lo scorso 24 marzo nell’ambito di FirenzeBio, la mostra mercato dedicata ai prodotti biologici e biodinamici nel capoluogo toscano. Come è emerso dall’indagine, le aziende biodinamiche, caratterizzate da una produzione agricola centrata sulla sostenibilità dei terreni nell’ambito di un più generale equilibrio del mondo naturale, sono presenti da nord a sud della penisola e coprono tutti i comparti, dagli ortaggi all’allevamento, dal florovivaismo al vino, con una superficie media di 30 ettari per azienda. Sommando a queste anche le imprese non certificate, si stimano 4.500 aziende per un mercato che raggiunge i 200 milioni di euro di fatturato con esportazioni in Giappone, negli Usa e nei Paesi scandinavi.
Merito di consumatori e agricoltori
Ma quali sono i fattori che hanno determinato la crescita del comparto? “Sicuramente i consumatori chiedono sempre più cibi sani e di qualità (secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ 6 italiani su 10 nel 2017 hanno acquistato almeno qualche volta prodotti bio)”, ci ha risposto il presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica Carlo Triarico. “Dall’altra parte, anche le aziende vogliono condurre un tipo di agricoltura pulita. Il biodinamico è un prodotto biologico che viene coltivato con maggiori restrizioni, dalla riduzione delle sostanze alle pratiche di coltivazione che devono essere il meno invasive possibili, ma è anche un prodotto che genera sapere e cultura”.
Concimi e tecniche
L’agricoltura biodinamica, come evidenzia la Coldiretti, cerca di mantenere la terra fertile, conservare in buona salute le piante, accrescere la qualità dei prodotti e usare antiparassitari e concimi del tutto naturali escludendo sostanze di sintesi artificiali e, ad esempio, vietando l’uso del rame su colture, seminativi, orti e pascoli. Fra le pratiche codificate nella biodinamica, spiega ancora la Coldiretti, c’è il “sovescio”, cioè l’interramento di particolari piante a scopo fertilizzante e la rotazione delle colture. È previsto poi anche l’uso sul terreno di preparati biodinamici ottenuti da letame bovino, polvere di quarzo, sostanze vegetali che maturano in parti animali come la vescica di cervo, le corna di vacca o il suo intestino o il cranio di bue. Questi oggetti devono essere trattati, sepolti e poi disseppelliti con un preciso calendario legato anche alle fasi lunari.
Biodinamico, valore ambientale e sociale
“Per fare l’insalata senza rame bisogna essere bravi agricoltori, ma la sfida di oggi è far sì che le aziende incontrino la tecnologia con un approccio agroecologico”, commenta Triarico. La richiesta del mercato fa sì che le possibilità per le aziende biodinamiche e per quelle che vorrebbero convertirsi non manchino: “Per chi pratica il biodinamico c’è innanzitutto un vantaggio di qualità perché i suoli migliorano in termini di stabilità, ad esempio. Per quanto riguarda l’aspetto economico poi la resa per ettaro è notevole, si parla di 14mila euro per l’orticolo e di 5mila per il cerealicolo. In un momento in cui tante aziende chiudono, noi assistiamo a un trend inverso. E dietro ogni agricoltore c’è una qualità ambientale perché il territorio viene tutelato e valorizzato, ma anche sociale: il biodinamico è un tipo di agricoltura che ha bisogno di forza lavoro e che genera occupazione”.
“Mantenere il primato”
L’Associazione biodinamica esiste da 70 anni, si occupa di ricerca, divulgazione ma anche di accompagnare le aziende nel percorso di conversione. “Ci sono spazi di mercato importanti che pagano i prodotti biodinamici il giusto”, conclude Triarico. “E come ha detto il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, esiste nel mondo una domanda di sostenibilità alla quale le imprese agricole italiane possono dare una risposta. Abbiamo cominciato per primi e siamo i primi esportatori al mondo di prodotti biodinamici. Ora la scala di produzione deve crescere, sarebbe un peccato farci rubare questa leadership”.
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