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Il semaforo che fa risparmiare tempo agli olandesi
Spostarsi in bici in città può diventare problematico per vari motivi, uno di questi è il tempo perso ai grandi incroci stradali. Soprattutto se l’attraversamento prevede ben due semafori. Un problema che è stato preso a cuore nei Paesi Bassi tanto che la cittadina di ʼs-Hertogenbosch ha sperimentato una valida soluzione. L’incrocio prevede percorsi
Spostarsi in bici in città può diventare problematico per vari motivi, uno di questi è il tempo perso ai grandi incroci stradali. Soprattutto se l’attraversamento prevede ben due semafori. Un problema che è stato preso a cuore nei Paesi Bassi tanto che la cittadina di ʼs-Hertogenbosch ha sperimentato una valida soluzione.
L’incrocio prevede percorsi ciclabili su entrambi i lati. I ciclisti si trovano davanti, oltre al semaforo di attraversamento, un semaforo di preavviso che informa quale attraversamento a “L” si attiverà per primo. In questo modo si può oltrepassare un lato dell’incrocio e immediatamente anche l’altro, anziché fermarsi e attendere il secondo semaforo come accade in un tradizionale incrocio. Questa trovata intelligente è resa possibile grazie a una rimodulazione del traffico temporizzata in modo tale da rendere coordinato l’attraversamento per le due ruote.
Il semaforo di preavviso è molto utile quando su entrambe le sezioni c’è il rosso, poiché indica dove sostare per vedere il verde accendersi prima. Se ripetuto su tanti incroci stradali un’idea di questo tipo porterebbe a risparmiare minuti di tempo a chi si sposta in bicicletta su percorsi medio-lunghi.
Un esperimento utile da riprodurre non solo nei Paesi Bassi ma in tutta Europa, per realizzarlo in particolare su quelle che vengono definite autostrade ciclabili, più larghe e più veloci delle normali piste. È questo il caso di ʼs-Hertogenbosch, dove la “ciclostrada” F59, bidirezionale e su entrambi i lati della strada, conclude all’incrocio proseguendo con una corsia a senso unico per ogni lato della strada. Il modello sperimentato è utile anche perché la pista ciclabile prosegue fino alla stazione ferroviaria, in questo modo un pendolare guadagna quei secondi preziosi per non perdere il treno in partenza.
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