Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
In Islanda arrivano le strisce pedonali tridimensionali
A Ísafjördur la segnaletica per i pedoni è stata disegnata per dare l’illusione ottica che ci sia un ostacolo sulla strada e costringere gli automobilisti a fermarsi. Anche in altre parti del mondo (Italia compresa) sono stati fatti esperimenti di questo genere.
Non sono nuove, ma sono sempre più diffuse. Anche la città di Ísafjördur, nel nord dell’Islanda, ha adottato recentemente sulle sue strade il sistema delle strisce pedonali tridimensionali. Le avete mai viste prima? Ecco di cosa si tratta: la segnaletica per l’attraversamento dei pedoni viene disegnata sull’asfalto in 3D così da dare l’impressione che ci sia un ostacolo in carreggiata (l’effetto è quello di blocchi di cemento a mezz’aria) e costringere l’automobilista a frenare e fermarsi.
Dall’India all’Italia
Come dicevamo non è una novità. Anzi. A Gauti Ívar Halldórsson, amministratore delegato di Vegamálun, l’azienda specializzata in segnaletica stradale che le ha disegnate in Islanda, l’idea di proporle all’amministrazione del comune è venuta proprio dopo averle viste in India (tra i paesi con più vittime al mondo per incidenti stradali) che le ha sperimentate nella primavera del 2016. In Islanda il via libera alla proposta è stato pressoché immediato, così come la sua realizzazione in una strada nel centro di Ísafjördur. Altri esperimenti con questo tipo di segnaletica sono stati fatti negli Stati Uniti, in Russia, in Cina e anche in Italia: a Molinella (Bo) è stato lo stesso sindaco del comune, Dario Mantovani, a disegnarle in via Marconi all’interno di un progetto di street art con l’obiettivo di far rallentare gli automobilisti anche solo per la curiosità di osservarle.
L’efficacia delle strisce pedonali tridimensionali
Il trompe-l’oeil potrebbe essere più efficace di dossi artificiali e semafori nell’intimidire chi guida troppo veloce e non si ferma in prossimità delle strisce? Forse sì, visto che l’istinto ci costringe ad agire più che le regole. Fra qualche tempo la cittadina islandese potrà fare un bilancio e decidere se valga la pena utilizzare questa segnaletica anche in altre punti dell’abitato. Di certo è che questo tipo di strisce è una trovata economica, realizzabile ovunque e che richiede poca manutenzione.
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