Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
A bordo di Jaguar I-Pace, com’è e come va l’elettrica inglese da 400 cavalli
Si chiama I-Pace ha 400 cavalli e 480 chilometri di autonomia. Arriva adesso dai concessionari la prima suv elettrica di Jaguar. La prova, il prezzo e tutti i dettagli
Dopo i veri innovators (Tesla soprattutto) ma prima di molti altri early adopters dell’elettrico (Audi, Kia, Hyundai, solo per citare i costruttori pronti al debutto con altre suv elettriche entro l’anno), Jaguar (dopo gli impegni in Formula E) lancia sul mercato I-Pace, la sua prima auto elettrica. Niente emissioni. Niente particolato, ovvio. Ma prestazioni da brivido e la carrozzeria di una suv, abbastanza compatta da non risultare anacronistica nel già affollato panorama metropolitano (è lunga 4,68 metri), ma sufficientemente spaziosa per le fughe del weekend con famiglia al seguito.
Jaguar I-Pace, la suv 4×4 con 480 chilometri di autonomia
Le parole chiave? Elettrica, trazione integrale, 480 chilometri di autonomia dichiarata (poi vedremo nella nostra prova in cosa si traducono nell’utilizzo reale…), 400 cavalli di potenza (per chi non avesse dimestichezza col dato, la Ferrari Testarossa negli anni Ottanta ne aveva 390…), una batteria agli ioni di litio da 90 kWh e un prezzo di base di circa 80mila euro. Jaguar I-Pace arriva dopo la Tesla Model X, ma prima dell’attesa Model 3, e con un discreto vantaggio, almeno temporale, su Audi e-tron, l’altra suv premium attesa entro l’anno. Insomma, dopo anni di Nissan Leaf e poco altro, la mobilità elettrica si arricchisce di nuovi modelli e, seppur lontana anni luce dalla scelta offerta da benzina e diesel, sta andando nella direzione giusta. E non deve sorprendere se molti costruttori puntano proprio su suv e crossover, un tempo modelli demonizzati, oggi i nuovi interpreti della mobilità a zero emissioni.
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I-Pace, l’elettrica “wow” con le prestazioni di una Ferrari
Tesla ha fatto scuola. Chi ha provato una Model S, o una Model X, conosce l’effetto wow dell’accelerazione: quel sentirsi premere la schiena contro i sedili, per qualcuno quasi la sensazione di rimanere senza fiato. Ecco, Jaguar si inserisce in quel filone, nelle elettriche “wow”, prestazionali, quelle che uniscono ragione e sentimento, prestazioni senza emissioni. 400 cavalli e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi sono, più o meno, le prestazioni di una Ferrari Testarossa degli anni Ottanta. Solo che qui, sotto al cofano, al posto di un motore “cinquemila” a 12 cilindri ci sono due motori elettrici alimentati da una batteria agli ioni di litio da 90 kWh. E al posto del vecchio atlante stradale nel cassetto, c’è un navigatore che analizza il percorso, sfrutta i dati dei viaggi precedenti, “impara” lo stile di guida del proprietario e calcola l’autonomia elettrica con “eccezionale precisione”, almeno così promettono in Jaguar.
Stile preppy e tanto alluminio. I-Pace, personalità e leggerezza
Lo stile è inequivocabilmente British. Anzi, quasi “preppy”, con parti che ricordano i grandi classici Jaguar (il frontale soprattutto) e parti più “muscolose” e sportive, tipiche dei modelli inglesi più recenti. Il tutto, realizzato facendo ampio ricorso all’alluminio, una tecnologia a cui Jaguar è legata sin dagli anni Cinquanta. Su un’auto elettrica si sa, i materiali e la leggerezza sono temi rilevanti, anzi, decisivi per offrire la miglior autonomia possibile. Così come l’aerodinamica, altro aspetto in cui I-Pace eccelle, altro aspetto legato alla durata delle batterie.
https://www.youtube.com/watch?v=cF1kPptiKfI
I-Pace, un piacere di guida elettrizzante
Elettrica. Silenziosa. Potente. Velocissima. In una parola, divertente. Jaguar I-Pace coglie nel segno e allo stile, all’abitacolo spazioso e accogliente, aggiunge divertimento alla guida. Tanto divertimento… Sarà per il baricentro basso, con la batteria montata al centro dell’auto e sotto il “pavimento”. Sarà per la distribuzione dei pesi da sportiva, il 50 per cento davanti, il resto dietro. Sarà per le sospensioni pneumatiche, che migliorano l’efficienza e i consumi abbassando l’auto di 10 millimetri oltre i 105 km/h. Fatto sta che I-Pace è una delle elettriche più divertenti sul mercato. Quasi si guida con un solo piede, l’acceleratore; basta rilasciarlo e senza usare i freni l’auto decelera in modo lieve o più intenso (a scelta), ricordando da vicino un’altra elettrica divertente, la BMW I3. Solo che qui si aggiunge anche la trazione 4×4, che permette di affrontare neve, sabbia e sterrati in tutta sicurezza. E nella magia del silenzio.
I-Pace, difficile resistere alla tentazione di…
Jaguar va per la sua strada. Non fa accordi esclusivi con le grandi utility dell’energia. Tesse alleanze e collabora con la University of Warwickper per il riciclo e la rigenerazione delle batterie a fine vita. Ma non dimentica – ovvio – che chi sceglie un’elettrica come I-Pace non può essere lasciato solo, specie in un Paese che sulla mobilità elettrica investe ancora troppo poco. E qui, fra tanti “pro”, anche qualche “contro”: I-Pace è così divertente da guidare che è facile dimenticare che guidare un’elettrica richiede qualche precauzione, almeno se si vuole arrivare alla meta senza imprevisti. Ossia senza corrente. Così capita che su I-Pace sia difficile sottrarsi al piacere di guida, alla piacevolezza delle curve, al dinamismo che ricorda un’auto sportiva, col rischio (quasi certezza) che l’autonomia si riduca, diciamo anche attorno ai 300 chilometri reali.
Una wall box inclusa nel prezzo. E un’app dedicata ad I-Pace
Basta saperlo…Così, da una parte c’è diciamo così un “hardware” che aiuta (una batteria da 90 kWh che per i fortunati che possono disporre di una ricarica rapida si ricarica all’80% in 40 minuti). Dall’altra, ci sono alcune facilitazioni: una wall box domestica inclusa nel prezzo dell’auto che in una notte promette di ristabilire la completa autonomia; un “E-Angel”, un consulente dedicato che aiuta chi sceglie la mobilità elettrica a risolvere gli inevitabili aspetti legati alla ricarica; un’app dedicata che permette di accedere più facilmente alle ricariche pubbliche o private a prescindere dai diversi operatori, incluse alle stazioni di ricarica delle concessionarie Jaguar (114 sul territorio nazionale, di cui 30 fast charger) a cui seguiranno altre “destination charge” per creare una rete di ricarica dedicata ai clienti I-Pace, un po’ sul modello Tesla.
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