Pezzi unici che conservano la patina del tempo e la memoria della loro storia con legni e metalli di recupero: è il progetto di design sostenibile di Algranti Lab.
Kamikatz public house, il birrificio giapponese realizzato solo con materiali riciclati
Kamikatz public house è un birrificio interamente costruita con materiali riciclati. Ecco il progetto dello studio Hiroshi Nakamura & Nap a Kamikatsu, piccola città del Giappone.
Nato su iniziativa privata come fabbrica artigianale di birra con annesso pub-ristorante, Kamikatz public house dello studio di architettura Hiroshi Nakamura & Nap si trova a Kamikatsu, un piccolo centro urbano giapponese noto per i suoi abitanti particolarmente attenti all’ambiente. La peculiarità di questa struttura deriva dal fatto che tutti gli elementi che compongono l’edificio provengono da processi di riciclo.
Kamikatz public house
L’edificio è stato realizzato con assi di legno provenienti dai cantieri della zona così come l’imponente vetrata principale che occupa un’intera facciata e adopera un sistema di riuso dei tanti vecchi infissi provenienti da case abbandonate. Ma non solo: anche gli arredi interni sono stati progettati con la stessa filosofia e così per esempio è possibile trovare lampadari assemblati con bottiglie vuote, vecchi sgabelli reinventati come mensole e carta da parati fatta da vecchi giornali. Persino la facciata principale è stata ricoperta di pannelli di legno locale, adeguatamente rinforzati e colorati con una tintura ecologica estratta dai cachi. I lampadari e ogni supporto per l’elettricità sono stati ottenuti recuperando materiale plastico mentre la pavimentazione proviene interamente da materiale riciclato.
Vincitore del Wan sustainable buildings award 2016
“Kamikatz public house è un piccolo progetto di architettura a basso costo che abbraccia il grande sogno di contribuire a creare un sistema sociale sostenibile”, spiega Hiroshi Nakamura, fondatore dello studio di Tokyo Nap architects. Proprio grazie all’innovativo binomio scarti-creatività, Kamikatz public house non solo è diventato un simbolo collettivo per la comunità di Kamikatsu ma è anche stato valutato un progetto tanto esemplare da aggiudicarsi il Wan sustainable buildings award 2016, premio internazionale che seleziona progetti di architettura incentrati sulla riduzione dei consumi energetici, l’utilizzo di materiali sostenibili e la minimizzazione dell’impatto ambientale delle strutture.
Un modello di città interamente ecosostenibile
L’intento dell’architetto Nakamura con questo progetto innovativo è quello di dimostrare come sia relativamente semplice ed economico realizzare un’abitazione a impatto zero, decidendo di costruirla a Kamikatsu proprio per l’atmosfera ecologista che si respira in città. Qui gli abitanti sono particolarmente attenti all’ambiente, tant’è che con una raccolta differenziata suddivisa in ben 34 categorie di materiali hanno già raggiunto l’80 per cento di riciclo dei rifiuti: qui gli oggetti vecchi o rotti non vengono gettati bensì riparati e rivenduti.
L’architettura eco-sostenibile sta diventando una vera e propria tendenza a livello mondiale e le strategie per utilizzare materiali di recupero per la costruzione degli edifici si fanno sempre più sofisticate. Il progetto di Hiroshi Nakamura & Nap sembra tracciare la strada verso un’architettura sempre più verde e potrebbe diventare un esempio per i progettisti di tutto il mondo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Gli eventi da non perdere del Fuorisalone 2019, una selezione delle migliori feste gratuite (o quasi) per godere pienamente della Design Week di Milano dall’8 al 14 aprile.
Il design sostenibile è uno dei temi centrali dei progetti, delle esposizioni e degli eventi da non perdere durante il Fuorisalone 2019, che si tiene Dall’8 al 14 aprile. Ecco i migliori, divisi per zone.
Paola Antonelli, curatrice della XXII Triennale di Milano, sul rendere il design accessibile a tutti
Paola Antonelli del Moma di New York è una delle persone più influenti nel campo del design. Ci racconta come la mostra Broken nature alla Triennale di Milano, di cui è curatrice, è un’evoluzione naturale del suo percorso.
L’Italian design day è giunto quest’anno alla sua terza edizione e viene celebrato ufficialmente oggi 20 marzo in tutto il mondo secondo la formula consolidata di 100 ambasciatori del design – architetti, designer, giornalisti, registi che si faranno porta bandiera internazionali del nostro paese e del nostro “sistema design” in 100 città. Nelle sedi di consolati, ambasciate, istituti italiani di
Considerato l’ultimo maestro di una generazione insuperata della produzione creativa italiana, Alessandro Mendini, nato nel 1931, ha esercitato un’enorme influenza sulle tendenze estetiche del design anche a livello internazionale con le sue opere che spaziano dall’architettura al disegno industriale, dai pezzi unici all’arte, dalle performance agli scritti teorici. Ha diretto le riviste Modo, Casabella, Domus e Ollo, e creato gruppi
Broken nature è la grande mostra che segna la 22esima Triennale di Milano, sui legami compromessi che uniscono le persone alla natura, e sulle soluzioni per ricostituirli.
L’archivio di Renzo Piano a Genova, raccontato anche in un documentario, custodisce i progetti del grande architetto. Per avvicinare i giovani all’opera al lavoro creativo che è come “guardare nel buio senza paura”.
I colori dell’anno 2019 presentati dalle aziende Sikkens e Pantone, rispettivamente Spiced honey e Living coral, sono accomunati da una vena di ottimismo e faranno da guida al mondo del design e della moda.