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Kandinskij il cavaliere errante in mostra a Milano. Un viaggio astratto nel colore
Milano celebra l’astrazione di Kandinskij in una mostra multimediale al Mudec. Fino al 9 luglio un’esplosione di colori vivi pronti a coinvolgere gli spettatori. Anche i più piccoli.
Arriva a Milano Kandinsky, il cavaliere errante, la mostra allestita al Mudec – Museo delle culture che racconta il periodo forse più geniale dell’artista russo grazie a quasi 50 opere e ad altri 85 lavori tra icone, stampe popolari ed esempi di arte decorativa. Fino al 9 luglio un viaggio nella lontana Russia grazie a uno dei suoi artisti più rappresentativi.
Kandinskij il cavaliere errante al Mudec, due mostre in una
Lo scorso anno ha segnato il centocinquantesimo anniversario della nascita di Vasilij Vasil’evič Kandinskij, mentre il 2017 è il centenario della Rivoluzione russa: l’esposizione aperta il 15 marzo al Mudec di Milano e in programma fino al 9 luglio parte proprio dalla patria dell’artista. Il suo paese natale è infatti il cuore del progetto “site-specific” del Museo delle culture fondato sul rapporto tra arte ed etnografia e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva. Aspetti sperimentati dal fondatore dell’astrattismo, che rivoluzionò buona parte della successiva ricerca espressiva in tutto il mondo, e che ha aveva mostrato interesse per l’adozione di un approccio scientifico alla realtà.
La mostra, che colpisce per i colori e la luce che sprigiona, delinea il periodo della formazione dell’immaginario visivo dell’artista ancora profondamente radicato nella tradizione russa, e il suo percorso di svolta ormai già compiuta verso l’astrazione, cioè dalla fine dell’Ottocento al 1921, quando si trasferì in Germania per non fare più ritorno in patria. Una terra che l’ha segnato ma che ha voluto abbandonare proprio dopo la Rivoluzione.
Le sale espositive ci raccontano quindi l’arte russa di quel periodo, punto di partenza dell’astrazione di Kandinskij, come a dire che dalle radici e dalla tradizione nasce tutto, anche la forma più estrema di astrazione. E questa trasformazione è sottolineata dall’allestimento: nelle nicchie che sembrano quasi degli scrigni sono custoditi esemplari d’arte tradizionale russa mentre sulle pareti sovrastanti vengono proiettate le immagini delle opere di Kandinskij. Scorrono proprio come la sua innovativa idea di arte astratta, cioè che non si ferma ed è in evoluzione ma i cui semi sono ancora percettibili.
Un allestimento multimediale ed esperienziale
Quel che spesso ci piace delle mostre allestite al Mudec è la capacità di coinvolgere lo spettatore e di creare collegamenti e legami tra le arti. Un’esposizione qui non è mai solo una serie di tele ed opere ma un percorso sonoro, tattile e visivo.
In questo caso possiamo far scaturire macchie di colore toccando le pareti, quasi sentirci artisti. E se sentiamo la curatrice della mostra definirla “filologica” non dobbiamo spaventarci credendo che sia didascalica e nozionistica ma anzi, coinvolgente, emozionante e viva.
Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione – dove il cavaliere è San Giorgio – è la dichiarazione dell’astrazione dell’artista ma anche un viaggio nel porto di Odessa, nella Piazza Rossa e nella sua terra.
La mostra è aperta con i seguenti orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30. Il biglietto costa 12 euro.
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