I risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti ipotizzano un collegamento tra 22 pesticidi e i tassi di incidenza e mortalità del cancro alla prostata.
La storia della Naturopatia
Le radici e la storia della naturopatia risalgono alla scuola di medicina di Ippocrate (400 a.C.) e al “vitalismo” di Bordeu e di Barthez
La naturopatia nell’antichità
Per il modo di guarire e di rigenerare l’essere vivente, i Cinesi vissuti già 20.000 anni fa sono da considerare naturopati. Più vicino a noi, si trova dapprima il grande medico Imhotep (5.000 A.C.), uno dei maestri di pensiero di tutta la medicina e di tutta la civiltà dell’antico Egitto.L’arte di Imhotep è stata basata innanzitutto sul sostentamento della colonna vertebrale, chiave della salute. Questo principio è specificamente naturopatico e ritroviamo il suo moderno sviluppo nella vertebropatia del Dottor de Sambucy.
Nelle scuole egiziane si formano i primi grandi nomi della civiltà greca, fra cui Ippocrate, il “padre della medicina”. Sarebbe preferibile dar lui il titolo più modesto, ma comunque prestigioso, di “padre della medicina naturopatica”, o “padre della naturopatia”.
Gli insegnamenti di Ippocrate
Ippocrate insegnava che la malattia è una, sotto i suoi diversi aspetti sintomatici e che non vi è che un mezzo per combatterla: la pulizia interna per l’eliminazione delle tossine, a condizione che questa pulizia sia fatta dall’organismo stesso, purché sia messo in condizione di farlo.
E’ questo il famoso “non nocere”, della scuola di Cos, di cui Ippocrate fu il grande maestro. All’opposto delle tesi naturopatiche di Ippocrate, sempre in quest’epoca troviamo la concezione allopatica della medicina: è la scuola di Cnide, rivale di Cos. Nel corso dei secoli ed a seconda dei Paesi, i due metodi conobbero alterne fortune.
L’insegnamento di Ippocrate si estese intorno al bacino mediterraneo ed al Medio-Oriente, permettendo a grandi medici di illustrare le teorie e le tecniche naturopatiche; uno dei più celebri fu Celso vissuto in Persia molti secoli avanti Cristo.
Dal medioevo al ‘900
Nel medioevo si trovano medici celebri nei paesi Arabi (Rhazes) ed in tutta l’Europa: Avicenna, Paracelso, Ambroise Pare. Dopo un periodo di eclissi, si ritrova la naturopatia con Boerhave, il promotore dei bagni super-calorici (fine del 18° secolo), celebre in tutto il mondo. Nella stessa epoca, in Francia, Bordeu e Barthez mettono a punto la dottrina del Vitalismo, che è la base filosofica della naturopatia. Questa disciplina sarà insegnata alla facoltà di medicina di Montpellier, che resterà per lungo tempo il bastione della naturopatia in Francia.
Nella storia il pensiero naturopatico, comincia a prendere consistenza e assumere precise connotazioni solo verso il Settecento, grazie all’abate tedesco Sebastian Kneipp. La “natura” è anche uno dei grandi temi del Romanticismo, specie quello tedesco, che contribuisce a interpretarla come realtà organica e non meccanica, vivente e non priva di spiritualità propria.
La naturopatia nel 20° secolo
La rinata medicina naturale si pone con forza e successo in netta contrapposizione con le pratiche mediche del tempo, che il più delle volte non solo non curavano, ma aggravavano le condizioni dei malati. Dall’Europa, il nuovo pensiero di vita e di cura si diffusero quasi subito anche nel nuovo mondo, a un punto tale che la stessa la parola Naturopatia è stata coniata da un medico di New York, John Sheel, nei primi anni del 1900 per descrivere i suoi metodi di cura. Egli ricavò il termine naturopatia da “Nature’s Path” che significa, appunto, il “sentiero della natura”, cioè la via terapeutica indicata dalla natura.
All’inizio del 19° secolo, Broussais si oppose a Laennec ed ai suoi diagnostici, riprendendo il principio di uniformità dei trattamenti per tutti i sintomi. Poi Trousseau prova, attraverso esperienze, i meccanismi d’autoguarigione, nozione molto discussa all’epoca di Pasteur; questa scuola non trova spazio a causa dell’eccezionale progressione della chimioterapia. A parte qualche individualità isolata (Paul Carton, Les Durville, etc.), in Francia la nautoropatia perde terreno, a causa dei chimici e delle teorie pasteuriane, sebbene si attribuisca proprio a Pasteur la seguente frase pronunciata sul suo letto di morte: “Il microbo non è niente, il terreno è tutto!”, rendendo così omaggio ai lavori di Claude Bernard, di Bechamp e poi di tanti altri (Fremy, Tissot, A. Lumiere, Pavlov, etc…).
Nonostante tutto la tradizione naturopatica ha avuto il predominio sulla medicina scientifica, fino agli anni ’30, poi, con l’avvento della chimica, delle teorie di Pasteur, lo sviluppo dell’industria farmaceutica, furono approvate una serie di leggi che affidavano la salute dei cittadini solo alla medicina allopatica, diventata, proprio per tale motivo, per noi occidentali, la medicina ufficiale.
I paesi anglosassoni, sembrano avere meglio resistito all’invasione della chimica ed una forte corrente naturopatica si è sempre facilmente mantenuta. Si possono citare: Kneipp, Schrott, Khume, per la Germania; Lindlahr e Benjamin, per l’Inghilterra: Mac Fadden, Lust, Schultz, Graham, Trall, etc. per gli Stati Uniti. In Francia, attualmente si sta concretizzando una presa di coscienza, la popolazione spesso non fa che “presentire” qualcosa di più profondo, di più duraturo e di meno pericoloso.
Con le sempre più crescenti patologie degenerative, da quadri di tipo ansioso- depressivo, i forti limiti della terapia farmacologia, la crescente richiesta di salute e di benessere psicofisica, hanno portato all’avanzamento delle medicine naturali e quindi anche della naturopatia. Dietetica, respiro, idroterapia, movimento, massaggio, fitoterapia, floriterapia, musicoterapica, cromoterapia, aromaterapia, litoterapia, sono le fondamenta su cui si è sviluppata la naturopatia fino a oggi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha modificato il concetto di salute, stabilendo che non è soltanto l’assenza di malattia, ma è uno stato di completo benessere fisico, psicofisico e sociale e ha consigliato – ad integrazione della medicina “scientifica”- l’inserimento della Naturopatia nei vari sistemi sanitari nazionali. La naturopatia moderna oggi è usata da centinaia di milioni di persone in Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Irlanda, Islanda, Norvegia, Svezia, Germania, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Italia.
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