Mentre il Premio Cairo tende sempre di più verso la neutralità climatica, l’opera vincitrice esprime tutte le preoccupazioni di una generazione.
Letizia Battaglia al MAXXI di Roma con la sua fotografia sociale
La fotografia sociale di Letizia Battaglia racconta l’Italia con sincerità e crudezza, emozionando e facendo riflettere. Al MAXXI di Roma una retrospettiva magnifica.
Per pura passione, questo il titolo della mostra al MAXXI di Roma che ripercorre la carriera della fotografa palermitana, conosciuta in tutto il mondo per i suoi scatti introspettivi e crudi che spesso indagano l’universo femminile. Fino al 17 aprile un viaggio da non perdere accompagnati dalle fotografie di Letizia Battaglia.
Letizia Battaglia, la verità negli scatti
Un allestimento che valorizza a pieno gli oltre 40 anni di carriera di una fotografa che, arrivata tardi a quest’arte, ha saputo raccontare con “mestiere” la propria regione con uno stile che passa dalla sensibilità e delicatezza estreme, alla crudezza più forte.
Letizia Battaglia è una fotografa ma soprattutto una donna impegnata che ha sentito l’urgenza di descrivere esattamente quale fosse la realtà in cui viveva. Fotoreporter tra Palermo e Milano, è nella città lombarda durante i difficili anni Settanta (dal ’71 al ’74) ed entra in contato attivamente con il vivace mondo intellettuale della città. Qui conoscerà Pier Paolo Pasolini, Franca Rame e Dario Fo di cui in mostra troviamo alcuni ritratti della Battaglia che ricordano quei giorni.
Sostanzialmente divisa in due parti, la retrospettiva al MAXXI ci porta nella prima sezione a conoscere aspetti meno conosciuti dell’artista: la passione per il teatro, il suo lavoro in ambito editoriale attraverso documenti d’archivio, filmati, provini, interviste. Tra le testimonianze più rilevanti e interessanti l’intervista fattale da Franco Maresco: qui Letizia Battaglia è limpida come lo sono i suoi scatti e ripercorrere gli anni della sua carriera grazie ad alcune sue foto simbolo che ricorda e commenta.
Molto spesso definita fotografa di mafia – lei stessa ha detto “Io sono Palermo” – Letizia Battaglia ha sempre avuto una particolare attenzione per chi è debole, fragile, in bilico quasi. Così acquistano più senso gli scatti alle bambine di Palermo o ai “matti” nei manicomi e, se le si chiede se sa cosa ne è stato di quelle persone, risponde, “Ho paura di sapere cosa gli è accaduto”.
L’Anthologia di Letizia Battaglia
La seconda parte della mostra è interamente dedicata all’Anthologia di Letizia Battaglia: si tratta di un’installazione composta da 120 scatti di grandi dimensioni che sospesi al soffitto creano una sala quasi labirintica. Raccontano 40 anni di carriera ma anche 40 anni di storia d’Italia: tutti bianco e nero – come sempre scatta la fotografa – testimoniano i luoghi e le vittime delle stragi di mafia ma anche la vita e i volti della società palermitana.
Giudici, poliziotti, vittime e carnefici, hanno tutti lo stesso trattamento, quello di una fotografia scattata per ritrarre la realtà, la verità. Tra gli scatti storici da segnalare c’è sicuramente quello che immortala Giulio Andreotti con il mafioso Nino Salvo, fotografia che sarà poi uno dei principali capi d’accusa del processo contro l’esponente democristiano.
Negli anni Ottanta la ricerca e l’arte di Letizia Battaglia si concentrano soprattutto sulle storie di tutti i giorni, sempre in Sicilia, e l’attenzione è sulle donne e i bambini che vivono nei quartieri popolari della città: famosissimo lo scatto della bimba con il pallone nella Cala di Palermo in cui l’artista riesce a cogliere perfettamente l’ingenuità e insieme la tristezza della piccola incontrata in strada per caso.
Che i suoi soggetti siano i pazienti del manicomio palermitano – più volte visitato per i suoi servizi – i protagonisti di mafia o semplicemente dei passanti, Letizia Battaglia ha la rara capacità di porsi al cospetto di cose e persone semplicemente, probabilmente senza pregiudizi, riuscendo così a instaurare con loro un rapporto di fiducia anche solo per un secondo e qui nasce l’arte della sua opera.
https://www.youtube.com/watch?v=T1u1fO8S2-4
La mostra è aperta al MAXXI di Roma sino al 17 aprile; dal martedì al venerdì 11.00 – 19.00; sabato 11.00 – 22.00; domenica 11.00 – 19.00. Il biglietto d’entrata al museo costa 12 euro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In occasione della mostra al Mudec di Milano, vi raccontiamo vita e opere di Niki de Saint Phalle, la “donna artista famosa” per le sue Nanas.
Otto grandi mostre in giro per l’Italia, ma non solo, per un autunno all’insegna dell’arte in ogni sua forma: pittura, scultura e performance.
L’umanità tutta, scandagliata grazie alla fotografia, etica è in mostra a Lodi dal 28 settembre per un mese intero. Per avere a fuoco la realtà.
Un mare in tempesta fomentato da tuoni e fulmini si abbatte sulla riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro, in Basilicata. Questa è la scenografia rappresentata nella foto vincitrice del primo premio Mother Earth day della 15esima edizione del prestigioso concorso Obiettivo Terra. Brigida Viggiano, la fotografa che si è occupata di immortalare questo scatto, ha
Shepard Fairey in arte Obey, realizza un murales a Milano inaugura la sua prima mostra personale in Italia.
Intervista ai curatori Sithara Pathirana e Claudius Schulze che hanno organizzato la Klima Biennale di Vienna, mettendo insieme arte e attivismo.
Tracey Lund era in vacanza alle isole Shetland, a nord della Scozia, e ne ha approfittato per una sessione fotografica. “La fotocamera dslr presa a noleggio, nella custodia impermeabile, è stata collegata al sistema polecam e calata in acqua. Migliaia di sule erano nel cielo sopra di noi e poi hanno iniziato a tuffarsi in
Quando l’arte trova “casa” nel paesaggio, possono nascere luoghi di racconto che vanno al di là delle opere stesse. Il risultato è spesso sorprendente.