Il lavoro punta a sfatare le bugie che in questi anni hanno frenato lo sviluppo dell’auto elettrica e la transizione ecologica. In anteprima, solo su LifeGate
Livia Cevolini. Ecco la supersportiva elettrica che fa da 0 a 100 in 3 secondi
L’ad di Energica, casa emiliana costruttrice di moto elettriche supersportive, racconta come è nata l’idea, e come oggi stia già conquistando il mercato, Stati Uniti in testa. “Ci ispiriamo a Ferrari e Tesla”.
Nata nel 2011, dopo anni di ricerca e sviluppo, oggi è arrivata sul mercato con due modelli e a breve inaugurerà uno showroom a San Francisco, California, patria dei veicoli elettrici. Il suo amministratore delegato, Livia Cevolini, ingegnere meccanico dall’accento romagnolo doc, ci racconta come è nata la supersportiva elettrica. Guidare una moto non è mai stato così divertente.
Com’è è nata l’avventura di Energica?
Veniamo dal mondo delle corse, dove gareggiavamo con la Crp, moto elettrica da corsa. Da lì abbiamo deciso di industrializzare il primo prototipo, ed oggi sono in vendita due modelli, la supersportiva Ego e la streetfighter Eva. La prima è una carenata, un po’ più aggressiva, mentre la seconda è più semplice, pensata per la città. Abbiamo così abbracciato due mercati più ampi con lo scopo di dimostrare che è possibile divertirsi anche con un veicolo elettrico.
Dalle gare alla strada quindi.
Sì, infatti nasciamo dal gruppo Crp che da anni collabora con la Formula Uno e la Nasa. Da lì siamo partiti sviluppando una moto elettrica da corsa per poi arrivare all’elettrica stradale, oggi in vendita.
Insomma, l’Italia ancora una volta in prima fila, in particolare da Modena distretto italiano dei motori conosciuto in tutto il mondo.
Nel giro di nemmeno 50 km abbiamo i brand più noti sul pianeta per quanto riguarda veicoli ad alte prestazioni ed esclusivi. È un terreno fertile per i motori, oggi non solo endotermici. Unendo innovazione tecnologica e motoristica abbiamo così creato Energica.
Quindi siete già sul mercato?
Le moto sono ordinabili entrambe in Europa, e alcuni modelli sono già in consegna. Stiamo lavorando sulla parte americana per aprire uno showroom a San Francisco dove sarà possibile vedere le moto e acquistare il veicolo online. Tramite lo showroom, ci sarà tutta l’assistenza tecnica per ogni cliente.
Come mai la scelta degli Stati Uniti come mercato per una moto elettrica?
Ovviamente la California la fa da padrona per quanto riguarda la mobilità elettrica, in particolare la Bay Area. Il mercato americano inoltre è più aperto all’innovazione: in questa zona c’è stata Tesla, che da apripista ha dimostrato che è possibile avere un veicolo elettrico dalle stesse prestazioni di un motore endotermico. Quella parte di mondo è già pronta. Girando per San Francisco è possibile vedere lo stesso di numero di motori elettrici e di motori che funzionano a combustibili fossili.
La potremmo definire la Elon Musk al femminile e su due ruote?
Sicuramente stiamo facendo un’innovazione unica nel nostro settore. E Tesla è uno dei nostri ispiratori. La nostra tradizione è però legata all’Italia e in particolare alla Ferrari, alla quale ci siamo sempre ispirati, già con mio padre. La nostra moto è fortemente caratterizzata dal made in Italy. Restare qui è una scelta che abbiamo faticosamente portato avanti e che non è certo in discussione. E poi sicuramente c’è qualcosa di nostro.
Che tipo di feedback avete avuto finora?
Sicuramente positivo. Appena mettiamo anche il più scettico pilota sulla nostra moto, scende col sorriso e la voglia di acquistarla. Essendo una tecnologia nuova, un po’ spaventa. È difficile descrivere a parole una moto così potente e così diversa. Si tratta naturalmente di un mercato di nicchia. E ciò è dovuto sia alle infrastrtuttue che alla cultura della mobilità elettrica.
Veniamo alle caratteristiche tecniche della moto.
Le moto sono basate sulla stessa piattaforma tecnologica, quindi le prestazioni sono molto simili. Entrambe hanno velocità di punta molto alte: Ego arriva a 240 km/h di velocità massima ed è capace di fare da 0 a 100 in circa 3 secondi. Entrambe sono predisposte per la ricarica veloce, per caricare la moto in 20 minuti fino all’80 per cento, cosa che la rende assolutamente simile ad un motore classico. L’autonomia è di circa 150 km su circuito misto, arrivando in città, con Eva, a 200 km. Mentre le batterie sono garantite per circa 180 mila km.
È la mobilità che corre verso le emissioni zero?
Fino a qualche anno sentivamo dire che il veicolo elettrico poteva essere utile per andare in centro storico o per raccogliere la posta, comunque per usi limitati. Oggi abbiamo dimostrato che è possibile fare alta tecnologia e avere alte prestazioni con un impatto molto, molto più ridotto.
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