I dati emersi dall’ultimo rapporto Ismea, l’ente pubblico che analizza il mercato agro-alimentare, ci obbligano a riflettere sul costo del cibo e su come buona parte del prezzo pagato non arrivi agli agricoltori.
Cos’è la lotta integrata in agricoltura
Cos’è la lotta integrata Nata in origine dall’esigenza di contenere i costi dei trattamenti chimici sulle colture, la lotta integrata interviene con la chimica solo quando il potenziale danno arrecato al raccolto supera il costo del trattamento stesso. In ogni caso il prodotto da lotta integrata è più “pulito” di quello convenzionale e di minor
Cos’è la lotta integrata
Nata in origine dall’esigenza di contenere i costi dei trattamenti chimici sulle colture, la lotta integrata interviene con la chimica solo quando il potenziale danno arrecato al raccolto supera il costo del trattamento stesso. In ogni caso il prodotto da lotta integrata è più “pulito” di quello convenzionale e di minor impatto ambientale. Analisi di laboratorio rilevano, infatti, quantità minime di residui di pesticidi perché i trattamenti chimici, in lotta integrata, sono ridotti in media del 50 per cento.
Come evitare l’uso di prodotti chimici in agricoltura con la lotta integrata
L’utilizzo di mezzi biologici di controllo, ad esempio gli antagonisti naturali dei parassiti e di tecniche di lavorazione del terreno che ostacolano in modo naturale lo sviluppo delle erbe infestanti (pacciamatura, adeguata irrigazione, e così via), fanno della lotta integrata un buon metodo di produzione, anello di congiunzione tra agricoltura convenzionale e biologica.
Il prodotto da lotta integrata non è certificabile ma è generalmente proposto da alcune catene della grande distribuzione che ne garantiscono la qualità.
Una soluzione parziale
La lotta integrata può rappresentare un giusto compromesso tra esigenze distributive (abbondanza e regolarità delle forniture) e commerciali (basso costo e facile reperibilità dei prodotti) rispondendo a buona parte delle esigenze del consumatore, anche se, rispetto al biologico, rappresenta una soluzione parziale e “di passaggio” verso un’agricoltura globalmente pulita, rispettosa dell’uomo e dell’ambiente.
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