Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Luca de Meo, Seat. Così ci sposteremo in maniera più efficiente e sostenibile
Dai progetti di bus on demand, alla tecnologia 5G, dalla navigazione predittiva alla micro mobilità elettrica. Il marchio spagnolo, ripensa la mobilità urbana. Come? Lo ha spiegato Luca de Meo allo Smart City Expo di Barcellona.
Negli anni Cinquanta c’erano le gemelle spagnole dei modelli più popolari della Fiat: dalla vecchia 124 alla 600, dalla 850 alle varie 127, Ritmo e Panda. Nel 1982 un primo scossone rompe gli accordi con gli Agnelli. Comincia la collaborazione con Volkswagen e con la prima Ibiza il marchio spagnolo Seat entra in una nuova era. Oltre un trentennio dopo, Seat si prepara a un’altra rivoluzione: il passaggio da produttore generalista a “player rilevante nella definizione della mobilità del futuro”, come ha dichiarato a Barcellona, in occasione dell’appena concluso Smart City Expo World Congress, il presidente Luca de Meo. Il passo non è banale, né veloce. E mentre i primi modelli plug-in hybrid sono attesi a breve, oggi nel listino Seat non c’è ancora un’auto elettrica, la prima è prevista per il 2020. Ma il viaggio verso l’elettrificazione è segnato e le joint venture in Cina, dove è prevista l’apertura di un nuovo stabilimento e lo sviluppo di piattaforme produttive per i veicoli elettrici, di certo velocizzerà l’elettrificazione del marchio. Nel frattempo, allo Smart City Expo World Congress di Barcellona, Seat ha mostrato i tasselli di una nuova strategia industriale, che all’auto sta affiancando progressivamente servizi di mobilità.
“Seat vuole essere un player rilevante nella definizione della mobilità del futuro”, ha spiegato a Barcellona Luca de Meo. “I progetti che abbiamo presentato in questa edizione dello Smart City Expo sono la dimostrazione della capacità di questo marchio di sviluppare iniziative che ci permettano di spostarci in maniera più efficiente e sostenibile”. Come? Dopo la recente acquisizione a Madrid dell’operatore di car sharing Respiro, il progetto Bus On Demand, punta a migliorare l’efficienza del trasporto pubblico grazie a un percorso e alla frequenza del servizio che si adatteranno alle esigenze delle persone: l’iniziativa verrà a breve sperimentata nella città tedesca di Wolfsburg per poi approdare anche a Barcellona.
Seat, il 5G e l’auto connessa
Cristobal è invece un prototipo di auto che, grazie alla tecnologia 5G, destinata in futuro a collegare l’auto con l’ambiente circostante in ottica di sviluppare la guida autonoma, punta all’obiettivo zero incidenti grazie a nuovi sistemi di sicurezza attiva Adas: l’Exit-assistant rileva moto o auto nelle vicinanze e impedisce l’apertura della portiera; il Display-mirror è uno specchietto retrovisore che elimina i punti ciechi; l’Advanced ACC è un cruise control adattativo che, in più, regola automaticamente la velocità a seconda dei limiti stradali.
A Barcellona la navigazione in auto è predittiva
Seat e Waze, la nota app per la navigazione, hanno stretto un accordo con il Comune di Barcellona che permetterà a breve di prevedere gli eventi che potrebbero causare ingorghi nel traffico, come partite di calcio o concerti, aiutando così gli utenti ad aggirarli per tempo. In pratica, alle già note funzionalità di Waze, si aggiungerà la spiegazione agli utenti dei motivi delle modifiche proposte nel percorso, fornendo un ulteriore strumento per mitigare gli effetti del traffico.
Due ruote meglio di quattro: la micro mobilità secondo Seat
“La visione della città del futuro include anche un ambiente circostante dove convivano diverse tecnologie e varietà di veicoli”, ha spiegato Luca de Meo a Barcellona. L’ intermodalità, insieme alla mobilità condivisa, oltre alla progressiva riduzione delle auto nei centri urbani, sono gli strumenti più attuali per risolvere i problemi della mobilità urbana. Seat propone eXS, un monopattino elettrico da tenere nel bagagliaio e da usare per raggiungere le destinazioni più trafficate: dotato di sospensioni che migliorano il comfort, garantisce una velocità fino a 25 km/h con un’autonomia fino a 45 chilometri. La novità – evidentemente – non sta tanto nel monopattino, ma piuttosto nel progetto pilota per la realizzazione di un parco di monopattini elettrici condivisi da realizzare in una città spagnola. Proprio come potrebbe accadere a Milano, che qualche mese fa ha lanciato un bando di gara per l’assegnazione del primo servizio di sharing elettrico in monopattino.
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