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Nei masi tra le montagne dell’Alto Adige per vivere la magia dell’inverno anche senza sci
Neve non significa solo sci. Scrigni di storia e tradizione, i masi altoatesini offrono numerose attività per trascorrere giorni di divertimento e relax immergendosi nelle splendide montagne innevate.
L’inverno è alle porte, la neve ha già imbiancato molte località dell’Alto Adige con grande felicità da parte degli amanti dello sci. Ma in alternativa in questa stagione cosa si può fare in montagna di ugualmente bello, magari rilassante e piacevole? Per esempio una vacanza in un maso tradizionale tra buon cibo, passeggiate, ciaspolate e attività manuali. Le chiamano vacanze slow, l’ideale per rigenerarsi davvero tra i panorami montuosi.
La storia dei masi tradizionali dell’Alto Adige
Il maso – bauernhof in tedesco – è una abitazione rurale tipica del Trentino-Alto Adige formata solitamente da un fienile, una stalla e una piccola stanza adibita alla cottura dei cibi e alla preparazione del formaggio. Quindi nella stesso luogo si vive e lavora. Un microcosmo dove accade tutto. Come antica abitazione della famiglia contadina trentina e sudtirolese, il maso è circondato da prati destinati allo sfalcio o al pascolo. Tutte le famiglie o quasi prima ne avevano uno di proprietà e ancora oggi abbandonare un maso significa rinunciare a un pezzo del passato storico dell’Alto Adige, mentre risanare e ristrutturarne uno vuol dire anche riconoscere il valore dell’architettura rurale e la storia che conserva.
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Legata a questa costruzione tipica altoatesina vigeva la consuetudine per cui il maso stesso non potesse essere diviso tra diversi eredi, ma assegnato a uno solo di questi, di norma il figlio maggiore maschio. È la regola del “maso chiuso” che prevedeva questi provvedimenti nei secoli scorsi per evitare il frazionamento del territorio, che avrebbe provocato un impoverimento generale dell’economia della regione, fondamentalmente basata su agricoltura e allevamento. Questa legge fu abolita in Italia durante il fascismo ma venne poi ripristinata negli anni Cinquanta.
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I masi oggi non sono più numerosi come un tempo, ma resistono e in Alto Adige sono tante le valli dove se ne trovano ancora. Per salvaguardarli – perché non sono solo strutture tipiche ma scrigni di tradizioni e storia, in Alto Adige esiste ad esempio la realtà di Gallo Rosso che da vent’anni sostiene e raggruppa i contadini dei masi tipici della zona per far sì che possano continuare la loro attività e non abbandonare questa realtà tradizionale altoatesina. Accadeva spesso infatti che i proprietari di queste piccole realtà – per lo più aziende agricole di montagna – trovandosi in difficoltà, fossero costretti ad avere un secondo lavoro fuori dal maso per integrare le proprie entrate esigue. In questo modo ci si impegna ad aiutare i contadini dei masi nello sviluppo di attività da affiancare all’agricoltura secondo la filosofia che vuole avvicinare le persone allo stile di vita degli agricoltori altoatesini. Gli obiettivi sono due, parimenti importati: da un lato aprire nuove fonti di reddito agli altoatesini e, dall’altro, dare ai consumatori la possibilità di conoscere il mondo contadino dell’Alto Adige.
Cosa fare d’inverno in un maso altoatesino
Una vacanza a ritmo lento in montagna può voler dire molte attività diverse, adatte sia agli adulti che a bambini e famiglie. Tutte hanno delle caratteristiche comuni: sicuramente l’ambiente montano e l’ospitalità tradizionale altoatesina. Se non si ama solo lo sci classico, alpino per intenderci, ma si vuole comunque avere diretto contato con la neve, le discipline da provare non mancano: per immergersi a pieno nel paesaggio innevato si può fare una passeggiata con le ciaspole appena fuori dal maso respirando l’aria frizzante dell’inverno, o anche cimentarsi nello sci di fondo grazie alla pista a pochi metri dall’alloggio o ancora, buttarsi nel pattinaggio sul ghiaccio su uno dei numerosi splendidi laghetti della zona. Davvero insolita e anche romantica per le coppie di certo è l’idea di una bella gita su una slitta trainata da cavalli, adatta anche ai bambini che amano il contatto con gli animali.
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Ogni valle, anche d’inverno, ha qualcosa di speciale da offrire, per esempio da non perdere è la poco nota Val di Fundres accanto alla più celebre Val Pusteria, che prende il nome appunto da Fundres, un pittoresco paesino di montagna che si trova nei pressi di Vandoies e sembra uscito da un libro delle fiabe. Questo luogo vi stupirà per la sua cultura e le tradizioni contadine: qui consigliamo una passeggiata sul Sentiero dei masi, si tratta di un sentiero tematico di 7 chilometri, adatto anche alle famiglie, che passa per diversi masi contadini e artigiani, alcuni dei quali visitabili. Sarà una buona occasione per osservare da vicino la vita quotidiana e il lavoro dei contadini di Fundres e per portare a casa qualche bellissimo ricordo. I masi nella zona di Bressanone invece offrono la Brixen card che dà diritto a molti vantaggi interessanti, quali per esempio i mezzi gratuiti in Alto Adige e l’entrata nei musei locali. Qui è bene andare nella settimana di carnevale dove sono in programma diverse iniziative adatte alle famiglie.
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Oppure, chi ama cimentarsi in cucina, può frequentare dei corsi per imparare a preparare marmellate o succhi, il pane o altre specialità tipiche per poi consumarle tutti insieme nella colazione mattutina nella stube, momento immancabile durante una vacanza rigenerante in montagna. Se invece siete interessati al fai da te, non mancano le occasioni per creare oggetti con il legno o la lana, piccoli laboratori adatti anche ai più piccoli.
Vacanze montane nei masi accessibili a tutti
L’ospitalità inclusiva è un tema su cui, fortunatamente, c’è sempre più attenzione. L’Alto Adige è una regione che si spende molto in questo senso e così anche i proprietari dei masi sono sempre più pronti ad aprire le porte a tutti i visitatori: nella regione ce ne sono alcuni specializzati nell’accoglienza di persone con problemi motori.
Questi soddisfano infatti una serie di requisiti, come ad esempio (come stabilito dalla rete Gallo Rosso) essere dotati di ingressi con rampe utilizzabili senza difficoltà da persone in sedia a rotelle e senza l’aiuto di terzi; vie e percorsi con pendenze non superiori all’8 per cento; porte e corridoi sufficientemente larghi; pavimentazioni antisdrucciolo e arredo rispondente alle esigenze dei disabili; interruttori della luce, prese e impianti telefonici facilmente accessibili; sufficiente spazio di movimento lungo i letti e un’attrezzatura da cucina adeguata negli appartamenti; bagni e wc attrezzati per disabili. Possono sembrare piccole attenzioni ma spesso, pochi centimetri o un gradino possono condizionare un’intera giornata e quindi la vacanza di chi ha una disabilità. Dare la possibilità a chiunque lo desideri di trascorrere un periodo di vacanza in montagna in un maso è un segno di grande civiltà e scegliere questo tipo di soggiorno, in questa regione, diviene una scelta etica, oltre che un’ottima scelta.
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