
Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
Gustosa e leggera, la sua buccia lucente esprime tutto il calore del sole mediterraneo. Ecco le proprietà e i consigli per mettere in tavola la melanzana.
Coloratissime, le melanzane hanno forme e sapori diversi: tra le tonde la melanzana di Murcia, la violetta di Firenze e la mostruosa di New York, delicate e adatte da cuocere a fette. La violetta lunga palermitana e la Slim Jim, allungate e piccanti, sono invece perfette per le dadolate o ripiene.
La polpa delle melanzane, soda e bianca, è amarognola e subito dopo il taglio assume sfumature brune: per evitarlo e per addolcirla, è sufficiente immergerla tagliata a fette in acqua e sale per un’ora. Quando invece serve intera va precotta in forno per un quarto d’ora o sbollentata in acqua salata per qualche minuto e, solo dopo, farcita.
Tipica della cucina del Sud, la melanzana, è ricca d’acqua e poco zuccherina. È dotata di sali minerali e vitamina C, ma la sua vera ricchezza sta nelle virtù preventive e terapeutiche.
È essenziale mangiarla con la buccia: contiene una sostanza in grado di aumentare la quantità della bile, abbassare il colesterolo, proteggere il fegato e favorire la digestione. È anche un bruciagrassi naturale, perfetta dunque per accompagnare i grassi. Semaforo verde, quindi, per la popolare parmigiana di melanzane, ricca di formaggi e olio, ma compensata dal violetto ortaggio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
La mancanza di uova negli Stati Uniti porta alla luce un problema importante per il sistema dell’industria alimentare. Una carenza di mercato che si dimentica degli animali.
Lo rivela uno studio che ha analizzato i dati della Corn Belt statunitense, dove si coltiva intensivamente mais ogm: i parassiti hanno sviluppato resistenza alla coltura transgenica.
Dalla gestione dell’acqua ai compost biologici innovativi, il Community learning centre di Dimmerpani è diventato un punto di riferimento per l’agricoltura resiliente. Un’esperienza di successo che parte dalle donne.
Diminuire, o escludere, le proteine animali dalla nostra alimentazione non solo fa bene ma è anche semplice.
Uno studio americano ha osservato l’associazione tra il consumo di cibi ultra-processati e il rischio di artrosi al ginocchio dovuto alla presenza di grasso accumulato nei muscoli delle cosce.
Nella Bassa California, la cooperativa Guardianas del Conchalito sta salvando la zona umida costiera di La Paz, dando un contributo alla mitigazione del clima e all’indipendenza delle donne.
Secondo uno studio, le antocianine che donano ai vegetali i colori rosso, viola e blu si distinguono per il loro effetto protettivo contro i danni da microplastiche all’apparato riproduttivo.
La Nascetta è l’unico vitigno bianco autoctono delle Langhe, ma era stato abbandonato nel dopoguerra perché coltivarlo non è facile. Ora c’è chi ci sta riprovando, con successo.