L’Italia produce metà del riso europeo, soprattutto in pianura Padana. La salinizzazione dovuta alla siccità sta facendo danni, ma oggi c’è una soluzione.
Milano, il ponte ciclopedonale di Porta Genova è la nuova soluzione per la mobilità
Il ponte di porta Genova a Milano è chiuso ormai da mesi. Permetteva di collegare due zone molto vive della città. Grandi i disagi per i cittadini. Ora il Comune di Milano ha finalmente trovato una soluzione.
I milanesi lo chiamano ponte di ferro, ponte verde o semplicemente ponte di Porta Genova. Esteticamente non bellissimo, è però fondamentale per i cittadini della zona – ma non solo – perché permette, attraversandolo, di unire due zone fulcro della città: il piazzale di Porta Genova appunto, dove si trova la stazione ferroviaria, e via Savona in zona Tortona, ormai da anni frequentatissima per eventi di moda e design. Dopo mesi di disagi, il Comune di Milano, ascoltando in parte le fitte lamentele dei cittadini, ha trovato una soluzione alla chiusura avvenuta mesi fa per la ristrutturazione. Vediamo il progetto del ponte ciclopedonale di Porta Genova.
Il ponte di Porta Genova
Il progetto della nuova passerella ciclopedonale verrà presentato dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli e l’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti a Base Milano il 22 dicembre. L’assemblea, dal titolo “Superare il Ponte, riconnettere il quartiere”, a cui tutti i cittadini sono invitati a partecipare, comincerà alle ore 18. Durante l’incontro saranno illustrati i vari passaggi che porteranno alla costruzione della passerella temporanea nello scalo di Porta Genova. Il progetto dell’attraversamento è nato dalla collaborazione con Ferrovie dello Stato e Sistemi Urbani a seguito del forte degrado della struttura portante del ponte verde che ne ha imposto la chiusura al pubblico ad agosto.
I tempi del progetto
Sarà aperto entro questa settimana il cantiere per la costruzione della passerella a raso che attraverserà lo scalo di Porta Genova. A fine gennaio sarà quindi possibile sfruttare il nuovo passaggio ciclopedonale per recarsi dalle vie Tortona/Voghera alle vie Ventimiglia/Bobbio e viceversa. Alcuni dati tecnici del nuovo attraversamento a raso: sarà largo quasi cinque metri e delimitato da pennellature alte poco più di due. La parte ciclabile sarà in conglomerato mentre quella pedonale avrà una pavimentazione in lastre di pietra. Nei punti di ingresso saranno aperti dei varchi nella muratura per rispettare le caratteristiche storico-architettoniche soprattutto nel caso del muro sul lato di via Tortona. Alcuni ulteriori interventi, infine, riguarderanno via Ventimiglia con l’allargamento del marciapiede, la posa di alcuni scivoli e la tracciatura di passaggi pedonali in corrispondenza con i varchi di accesso alla passerella.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Più verde, più attenzione alle periferie e più impegno per garantire una gestione efficiente degli spazi pubblici, al passo con le grandi città europee: a Greencity Milano si parlerà di questo
Una campagna del Cnr svela una forte attività delle faglie tra le isole proprio dove sorgerà il Ponte, per la Società Stretto di Messina nessuna problema.
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La 18esima sezione del tribunale civile di Roma non ha convalidato il trattenimento delle 12 persone migranti nei nuovi centri in Albania.
Per l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile il quadro è fosco: molti obiettivi sembrano irrealizzabili per il 2030, preoccupano povertà e clima.
Sì definitivo del Parlamento per far diventare la gestazione per altri reato universale, anche nell’ipotesi che sia in forma solidale.