La città a 15 minuti è un modello urbanistico che vuole garantire a ogni abitante l’accesso a negozi, scuole, servizi essenziali. Ma, c’è un ma…
Perché Milano è la migliore smart city italiana
Milano sempre più smart grazie ai traguardi raggiunti in tema di innovazione economica, sostenibilità ambientale, mobilità e partecipazione. La scelta di ICityRate 2016 spiegata.
La trasformazione di una città in una smart city è un processo complesso perché richiede una profonda innovazione delle infrastrutture, del modo di vivere delle persone, della riqualificazione del territorio, della progettazione di spazi urbani, dell’economia e delle istituzioni; soprattutto, richiede un ripensamento delle politiche per dar vita a una comunità in grado di vivere e competere nel mondo globalizzato. Dentro questo orizzonte, oggi si muovono molteplici attori, come le multinazionali, le università, i centri di ricerca, le piccole e medie imprese; all’interno di questo contesto le istituzioni pubbliche, soprattutto locali, possono svolgere un ruolo fondamentale di facilitazione, connessione e coordinamento.
Perché proprio Milano
Per il secondo anno consecutivo, ICityRate conferma Milano come prima città smart italiana per vivibilità e vitalità urbana, seconda nella qualità del capitale umano e terza in accessibilità e mobilità. La prevalenza nella dimensione economica è molto netta, il capoluogo lombardo è primo assoluto in tre indicatori su dodici: produttività (il valore aggiunto per unità di lavoro è superiore a 74mila euro contro una media nazionale che non arriva a 59mila), attività e capacità direzionale (ci sono più di 20 imprese con oltre 250 addetti ogni 10mila, mentre su scala nazionale sono meno di otto) e numero di brevetti (90 depositati ogni 10mila unità di lavoro, contro una media nazionale di 23,5 brevetti), ma si colloca tra le prime dieci anche per qualificazione degli occupati, intensità del flusso di visitatori stranieri per motivi di lavoro, dinamismo del credito e concentrazione delle attività di ricerca e sviluppo oltre ad essere la città ad aver visto nascere negli ultimi anni il maggior numero di Fablab (laboratori di fabbricazione digitale) e maker space (spazi di progettazione dove condividere, imparare, collaborare).
Gli artigiani digitali scelgono Milano e la città sceglie di investire su un nuovo modello di innovazione urbana che sposta l’asse della strategia di sviluppo verso forme nuove di economia collaborativa e social innovation; un modello che si realizza attraverso la concessione di spazi, il sostegno economico a progetti e a imprese, la creazione di reti di innovatori e la definizione di politiche urbane articolate. Buon livello anche per le connessioni, sia per qualità (massima velocità media rilevata per le utenze adsl consumer), sia per internazionalizzazione culturale, oltre che un punteggio molto elevato per diffusione della sharing economy.
L’indagine ICityRate 2016
ICityRate è il rapporto annuale realizzato da ICity Lab, che descrive la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Per realizzare questo rapporto, ICity Lab seleziona e analizza diverse dimensioni urbane, come per esempio mobilità e attività economiche, e a partire da queste stabilisce delle variabili e degli indicatori su cui poi è in grado di stilare un indice finale (ICity index). Già dall’anno scorso, oltre alle sei dimensioni economia, living, ambiente, mobilità, persone e governance. La novità è la dimensione della legalità: un insieme di dodici indicatori puntuali che vanno a misurare il livello di legalità territoriale. Un cambiamento importante ma necessario che porta l’articolazione del lavoro su sette (e non più sei) dimensioni.
Il futuro di Milano, verticale e orizzontale
Rotaie Verdi
Milano è sempre stato un laboratorio di idee, all’avanguardia rispetto al resto di Italia. È da qui che partono le soluzione ad alcuni problemi che poi tutte le altre città prendono come esempio. Tra i progetti futuri che Milano sta promuovendo va segnalato Rotaie Verdi, una grande oasi naturalistica pensata per connettere gli scali ferroviari dismessi di San Cristoforo, Porta Genova e Porta Romana. Il progetto, elaborato dal Wwf Italia con il supporto di Fondazione Cariplo, in partnership con comune di Milano, Cooperativa Eliante e Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha come idea quella di di sfruttare la fascia del rilevato ferroviario per realizzare un corridoio ecologico lungo i binari, ipotizzando su parte delle aree la nascita di oasi naturalistiche dotate di una natura più’ “selvaggia” che si integrino e interagiscano con le aree destinate a verde pubblico.
Nido Verticale
Un altro progetto innovativo è il Nido Verticale, la nuova torre sostenibile progettata dall’architetto Mario Cucinella che verrà realizzata a Porta Nuova. L’edificio sarà alto circa 96 metri, dalla pianta ovale e avrà un rivestimento in legno, metallo e vetro. Una sorta di nido in verticale, appunto, che si sviluppa con una struttura reticolare romboidale. L’interno sarà una grande hall collegata alla piazza pedonale antistante e a via Melchiorre Gioia; lo spazio sarà caratterizzato da una serie di terrazzamenti di forma ellittica che si affacceranno sull’ingresso formando una suggestiva ‘corte’ che percorrerà l’intera altezza del palazzo con giardini pensili. Un edificio funzionale, altamente sostenibile e innovativo dal punto di vista dell’efficienza energetica. Lo scheletro dell’edificio è infatti formato da un doppio strato che consente all’involucro di respirare, una doppia pelle “che d’inverno lo isola dal freddo e d’estate lo protegge dal surriscaldamento”, come ha dichiarato Cucinella. Inoltre, grazie ai pannelli solari installati in diversi punti strategici e ai sistemi di raccolta dell’acqua piovana integrati in alcuni elementi di design (come la vela a specchio sopra l’ingresso), il consumo di risorse è ridotto al minimo.
Nuova Bovisa
Da citare, infine, anche il progetto Nuova Bovisa, il più grande intervento urbanistico mai realizzato prima a Milano, destinato a trainare il futuro sviluppo della città ed anche l’intero sistema economico e industriale italiano. Su un’area di 850mila metri quadrati, con oltre 740mila metri quadrati ancora da progettare, sorgerà il primo vero polo internazionale dedicato alla ricerca e all’innovazione sui temi dell’energia e della mobilità sostenibile: un ecosistema che unirà università e industria, attraendo investimenti dall’estero e mettendo a disposizione conoscenze, strutture e risorse, come già avviene nei grandi science park internazionali. In linea con la vocazione cosmopolita del progetto, EuroMilano ha affidato l’elaborazione di un primo concept di Nuova Bovisa allo studio Oma di Rem Koolhaas, specializzato nella progettazione urbanistica di grandi aree. Università e imprese insieme per la ricerca su energia e mobilità sostenibile. La volontà è quella di ridisegnare il territorio a partire dalla sua storia, dal contesto locale e dalle presenze limitrofe, valorizzandone le potenzialità in armonia con le caratteristiche dell’area, per creare un ecosistema basato su creatività, innovazione, conoscenza, in grado di crescere e svilupparsi nel tempo.
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